Interporto di Termini Imerese, il progetto fa un passo avanti

Interporto di Termini Imerese, il progetto fa un passo avanti

Fa un altro passo avanti il progetto dell’interporto di Termini Imerese. Oggi è stato firmato alla Presidenza della Regione il secondo atto aggiuntivo. Per il governatore Rosario Crocetta “si tratta di un progetto strategico che consentirà di realizzare un percorso intermodale fondamentale per il trasporto delle merci e l’interscambio mare terra”.
Valore complessivo dell’opera è di 78 milioni e 90 mila euro di cui 49 milioni a valere sul Pac terza fase. Altri 14,5 milioni di euro vengono da fondi regionali e la rimanente parte a carico di fondi privati.

 

“La mancanza della presenza dell’Interporto di Termini contribuì in maniera non indifferente – ha sottolineato Crocetta – all’interruzione degli investimenti Fiat sul territorio. La firma dell’atto aggiuntivo consentirà di abbreviare notevolmente i tempi dell’inizio dei lavori, in quanto si potrà in tal modo beneficiare delle agevolazioni della legge obiettivo del 2001 e successive modificazioni, che prevedono ad esempio che la valutazione di impatto ambientale si effettui soltanto sul progetto preliminare e non su quello definitivo, con notevole riduzione dei tempi”.
Il prossimo passo sarà la firma del contratto tra la società Interporti e quella aggiudicatrice dei lavori: Ats di cui capofila è la Tecnis che provvederà alla stesura del progetto definitivo ed esecutivo.

 

Il presidente della società Interporti Siciliani, Alessandro Albanese, prevede che i lavori potranno partire a giugno. Saranno così accorciati i tempi di circa cinque-sei mesi.

 

L’opera metterà in collegamento lo scalo ferroviario, l’autostrada, il porto. Sarà insomma uno snodo fondamentale per la logistica, per abbattere le distanze da coprire su gomma, in nave, su rotaia, in aereo.
L’interporto sarà dotato di un terminal ferroviario che potrà consentire un elevato livello di integrazione e coordinamento tra strada, ferrovia, mare e dalla combinazione strada-mare e tra strada e ferrovia. Il progetto prevede che l’interporto si estenderà nella fascia di territorio compresa tra il porto di Termini Imerese e il fiume Imera all’interno della cosiddetta terza fase dell’Area di sviluppo industriale. In questa ampia zona si svilupperanno i quattro poli dell’interporto.

 

Il polo direzionale ospiterà la sede degli uffici amministrativi e direzionali dell’interporto e le imprese principali che operano nel settore della logistica, una foresteria/motel e aree di ristorazione per gli autotrasportatori. E ancora parcheggi e aree di servizio. Il polo direzionale sorgerà nell’area che ospitò il sogno industriale degli Enti economici, e cioè laddove oggi ci sono gli scheletri della ex Chimed.
Nel polo di stoccaggio verranno raccolte le unità di carico in attesa del trasporto (stradale, ferroviario o marittimo) verso la destinazione finale.
Il polo intermodale, sede del terminal ferroviario, sarà sede dei servizi di scambio tra strada e rotaia.

 

Il polo logistico comprende l’area destinata alle operazioni di raccolta, distribuzione e stoccaggio delle merci, composizione e scomposizione delle unità di carico e destinata comunque a tutte le altre eventuali operazioni e funzioni di tipo logistico.

 

Per ogni polo sono state progettate quattro reti. Ci saranno quella di mobilità stradale, ferroviaria e movimentazione; le reti idrauliche con un impianto di adduzione acque, fognario acque bianche, fognario acque nere, antincendio; le reti elettrica, video sorveglianza, informatica; le reti termo meccaniche con gli impianti di climatizzazione.

 

Il percorso dell’opera era cominciato nel 2009 quando una delibera del Cipe ha approvato il progetto preliminare.

 

Fonte: www.lavoceweb.com

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