Isnello: presentata interrogazione parlamentare all’ARS sul progetto “Itinera”
Il progetto “Itinera”, realizzato dal Comune di Isnello e vincitore del Bando Borghi per un importo di 1.344.000 euro, torna a far parlare di sé. Dopo l’articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano e su varie testate locali a fine luglio, è stata recentemente pubblicata sul sito dell’Assemblea Regionale Siciliana un’interrogazione (n.502 del 7 agosto 2023) a firma dell’On. Stefania Campo più altri 10 parlamentari del Movimento 5 Stelle in cui si chiedono “Chiarimenti sul progetto di rigenerazione culturale, economico e sociale c.d. ‘ITINERA’ del Comune di Isnello (PA)”.
L’interrogazione è diretta al Presidente della Regione Sicilia e all’Assessore per i Beni culturali.
Nella “Strategia di rigenerazione culturale e sociale” del progetto presentato del Comune di Isnello, tra le altre cose, si legge che: “Itinera parte dal riconoscimento di un ruolo di assoluta centralità nei confronti del Palazzo Termine di Isnello o Palazzo Sant’Antimo al Cassaro, noto oggi come “Palazzo delle Poste”. Un edificio risalente al XVIII secolo e monumento di grande interesse architettonico, artistico e storico dallo stile post barocco del 1750 e che incorpora al suo interno ben sei edifici medievali preesistenti.”
Per il sindaco del piccolo comune madonita, Marcello Catanzaro, si tratta solo di un “refuso di una riga”, dato che Palazzo Isnello si trova a Palermo, ma leggendo il progetto anche i parlamentari firmatari dell’interrogazioni sottolineano che “nelle schede del progetto, si indugia addirittura nella descrizione ben dettagliata del palazzo palermitano, che mal si concilia con un semplice refuso, vista l’insistenza ‘sull’importanza storica dell’edificio’, sulle sue ‘risalenti origini’ o sulla massima riqualificazione di tale palazzo’”.
Solo un errore? Forse, ma come si può leggere nell’interrogazione presentata dall’On. Stefania Campo, “ammesso e non concesso che si tratti di un errore, desta non poche perplessità il fatto che nessuno, né i tecnici del Ministero né la società che ha redatto il progetto e né il comune che lo ha formalmente presentato, si siano accorti dell’equivoco”.
Inoltre, dato che “nelle schede del progetto appaiono licenze poetiche e descrizioni fuorvianti di dubbia rilevanza” come quelle sugli alberghi distribuiti tra Piano Torre e Piano Battaglia, alcuni dei quali chiusi da più di dieci anni o sull’arte di filare la lana col telaio, i parlamentari del M5S si chiedono se “potrebbe sorgere il dubbio che questa descrizione della strategia e del contesto riportata nelle schede progettuali abbia potuto distorcere l’opinione di chi era chiamato a valutare il progetto”.
E cioè, detto in altre parole: il Comune di Isnello ha avuto dei vantaggi non meritati grazie a questo “refuso” o no?
Secondo l’On. Stefania Campo, “data l’importanza del finanziamento pubblico destinato a dare un’importante opportunità alla comunità di Isnello, e che difatti contribuirebbe a contrastare l’attuale tendenza allo spopolamento, reputo veramente grave che un progetto, redatto da una società esterna incaricata dall’Amministrazione comunale, venga compilato con dei dati sbagliati. Dati che addirittura hanno creato un equivoco con un palazzo storico sito a Palermo e tutelato dalla Soprintendenza. Il Comune pertanto si attivi per segnalare alla ditta, che è già stata retribuita con soldi pubblici, l’errore commesso durante la redazione del progetto”.
In conclusione, nell’interrogazione si chiede al Presidente della Regione e all’Assessore per i Beni culturali “se non reputino opportuno interfacciarsi con il Ministero della Cultura per verificare l’eventuale refuso ed accertarsi che il Palazzo destinatario del finanziamento sia effettivamente quello sito ad Isnello (PA)” e “se non intendano effettuare un accertamento ispettivo presso il comune di Isnello”.
Il Gruppo consiliare di Minoranza “Fare Comunità”
ars-ITINERA