L’89º Giro internazionale di Castelbuono in… austerity
La “sforbiciata” operata dalla spending review non poteva mettere a rischio anche la tradizione. Nel nome della crisi non si possono vanificare anni di tradizioni e, soprattutto, permettersi con tanto di rischio, di cancellare di colpo, una competizione come il Giro podistico internazionale che il 26 luglio prossimo taglia il traguardo dell’edizione numero 89, ed i 102 anni di vita.
Il Gruppo Atletico Polisportivo Castelbuonese che da oltre vent’anni organizza la gara su strada più antica d’Europa e seconda al mondo dopo la maratona di Boston, ha dovuto fare i conti con il mancato contributo da parte della Regione Siciliana che, in nome della crisi economica, ha cancellato i fondi per quelle manifestazioni sportive che tengono sempre alto il vessillo della Sicilia in Europa e nel mondo.
E’ vero quando l’antico adagio recita “senza soldi non si canta messa” e, anche quest’anno, si è rischiato di cancellare l’edizione perché i fondi, anno dopo anno, vengono erogati sempre meno. Anzi, per niente.
«Ogni anno che passa è sempre più un’avventura organizzare la nostra manifestazione “regina” – sottolinea con amarezza il presidente del Gruppo Atletico, Mario Fesi – la Regione Siciliana non comprende che non erogando i contributo getta alle ortiche antiche tradizioni come la nostra. Dobbiamo ancora ricevere 5mila euro del contributo della passata stagione. E’ una vergogna. L’assessore Stancheris evidentemente non conosce la nostra gara, quindi quando si tagliano i fondi non si fanno i conti con la tradizione e la valenza internazionale e mondiale della nostra corsa».
Il Gruppo Atletico non ha voluto rischiare. C’era l’intenzione di non organizzare l’edizione 89, poi però ha prevalso l’orgoglio castelbuonese e «abbiamo deciso ugualmente malgrado tutti i problemi economici organizzare la nostra corsa – aggiunge Fesi – se non l’avessimo fatto, sicuramente il Giro di Castelbuono sarebbe scomparso per sempre».
La gara si farà ma in “austerity”, sotto tono. Niente nomi di atleti altisonanti e forse quest’anno, dopo un quarto di secolo, potrebbe salire sul podio più alto un atleta italiano. E’, infatti, dal lontano 1989 che non vince un italiano. L’ultimo, prima di una scia di trionfi di keniani, etiopi, marocchini, eritrei, fu Salvatore Bettiol col tempo di 32,45.
Come da tradizione il 25 luglio, nella centralissima piazza Margherita, nel corso di una serata, saranno presentati gli atleti che parteciperanno. Quest’anno testimonial, Totò Antibo, un tempo la “gazzella” di Altofonte. Niente diretta tv su Rai Sport, ma una differita che andrà in onda qualche giorno dopo la gara. Insomma, tutto al risparmio. E la Regione? Pensa a risparmiare nel nome della tradizione…
(Fonte: LaSicilia – Antonio Fiasconaro)
Bravi…. scelta ragionevole, fatta da persone responsabili che vivono nel presente e non nelle favole.
La manifestazione regina di castelbuono è ipsygrock.
Si vende tutto ciò che c’è da vendere in quei giorni; pane, pasta, carne, vino, ect.
Nel senso che c’è un enorme ritorno economico diretto ed indiretto (pubblicitraio e di presenze)
la corsa di s. anna non serve a niente se non a chi l’organizza per aver un ruolo. E’ solo uno spreco
Pertnato invito l’amministrazione comunale a concetrare le risorse solo su ipsigrock.
Chi vuole organizzarsi la cosa se l’organizza e se la vede.
Tu, chiunque tu sia, sei un grandissimo IDIOTA. Almeno scrivilo correttamente il nome della tua manifestazione regina…Quattro giorni all’anno e me lo chiami ritorno economico…vai a zappare la terra piuttosto che perdere tempo dietro un monitor.
Saluti dalla Germania…meno male che sono andato via…si vede, per chi non sta più dalle vostre parti, quanto siete provinciali, disfattisti ed invidiosi.
Lieber Nino come non darti ragione SOPRA tutto riguardo l´ultima parola : INVIDIA …..
Gli atleti non si ingaggiano a suon di euro, ma, come fanno spesso negli USA, si mettono in palio dei premi in denaro per i primi 3 arrivati in modo da invogliare i nomi “ALTISONANTI” a venire a correre al Giro di Castelbuono. Difatti, per accaparrarsi la vincita ce la metteranno tutta per arrivare primi e non faranno passerella perché tanto l’ingaggio, di mila euro, se lo sono già incassato.
E, ripeto ancora, a Castelbuono l’ultima pagina dell’atletica della Gazzetta dello sport non la legge mai nessuno, tranne il 27 luglio mattina? In tutti questi anni di “cursa” sono solo il calcio e i motori che appassionano i castelbuonesi che a sua volta hanno creato in paese associazioni sportive con tanta voglia di fare.
L’atletica non attira l’attenzione dei castelbuonesi, fatto salvo il giorno della corsa.
Consiglierei di fare promozione nelle scuole e dove in generale c’è la presenza di giovani. Mi piacerebbe che a Castelbuono nascessero associazioni sportive di atletica e magari un giorno (sarebbe un sogno) vedere un cognome castelbuonese in qualche olimpiade.
Solo banalità insensate nell’anonimato. Le chiacchiere da caffè, in confronto, sono pillole di saggezza.
ti consiglio di prendere subito un cannolo di manna ed attendere
DIRE: “Solo banalità insensate nell’anonimato. Le chiacchiere da caffè, in confronto, sono pillole di saggezza.” È LA BANALITÀ AL QUADRATO CHE SVIA IL CONFRONTO.
Non riesco a capire se i vostri commenti sono diretti a me o a ypsino. Rendetevi conto che al di fuori di Sicilia, Palermo ed Italia tutta questa internazionalità Castelbuono non la ha affatto. Qui a Meersburg non si sente parlare ne di corsa e ne di Ypsigrock. Poi ho visto poco fa che la corsa manco ha un sito web nel 2014…rendetevi conto che tutta questa internazionalità e conoscenza della quale tanto vi vantate non esiste affatto… ne con ypsigrock, ne con paese di vino e manco con la tanto amata corsa di sant’anna
L’unica cosa che risulta fuori sul web cercando sport, castelbuono, madonie e che sembra abbia un po’ di valore (per qualità e foto che ci sono dentro) e che pubblicizza la tanto amata castelbuono è questo http://www.triridemtb.com/ypsicup-2013-la-gara-dh-nel-cuore-del-mediterraneo/
per carità si vede che è fatto da professionisti, magari tutto questo esiste solo per quattro giorni l’anno, però questa si che, caro ypsino, fa venir voglia di scendere giù…
Oddio ho trovato il sito della corsa…. http://www.girodicastelbuono.com/ errori di programmazione a parte…
Sante parole qui qualcuno ha fatto credere che Castelbuono è importante conosciuta in tutto il mondo, ma finiamola siamo realisti , lasciate gli asini al pascolo. Passa un a sciumara siamo conosciuti a Palermo
Lei ha scelto proprio un´appropriato nickname =l´ultimo ?
Vivo all´estero e mi creda e´una gioia ,putroppo quest´anno sara´un po´+ amara, poter vedere in diretta su rai sport il 27 in nostro paese in diretta.
Dare merito non a Cesare ma bensi´a Mario Fesi e a tutto il suo gruppo che con tanti sforzi cerca di continuare il sogno di Toto´Spallino.
Inoltre , se lei non e ´mai uscito da … non e´certo colpa mia .
Last (ultimo ) but non least solo per ricordarle che un paio di anni fa sulla seconda rete tedesca,insieme a tante altre reti televisi mondiali, hanno trasmmesso un servizio sulla raccolta differenziata su Castelbuono (https://twitter.com/mimmo20miglia/status/486785164841074688/photo/1).
Se per lei questo e´poco mi corregga 🙁
Invece a Londra e New York non si fa altro che parlare di Meersburg
Gli atleti non si ingaggiano a suon di euro, ma, come fanno spesso negli USA, si mettono in palio dei premi in denaro per i primi 3 arrivati in modo da invogliare i nomi “ALTISONANTI” a venire a correre al Giro di Castelbuono. Difatti, per accaparrarsi la vincita ce la metteranno tutta per arrivare primi e non faranno passerella perché tanto l’ingaggio, di mila euro, se lo sono già incassato.
E, ripeto ancora, a Castelbuono l’ultima pagina dell’atletica della Gazzetta dello sport non la legge mai nessuno, tranne il 27 luglio mattina? In tutti questi anni di “cursa” sono solo il calcio e i motori che appassionano i castelbuonesi che a sua volta hanno creato in paese associazioni sportive con tanta voglia di fare.
L’atletica non attira l’attenzione dei castelbuonesi, fatto salvo il giorno della corsa.
Consiglierei di fare promozione nelle scuole e dove in generale c’è la presenza di giovani. Mi piacerebbe che a Castelbuono nascessero associazioni sportive di atletica e magari un giorno (sarebbe un sogno) vedere un cognome castelbuonese in qualche olimpiade.
BRAVI.COMPLIMENTI PERCHE’ FATE PREVALERE LA TRADIZIONE,
IL VOSTRO ORGOGLIO LA VOSTRA STORIA,I SACRIFICI DEI
VOSTRI ANTENATI.SIETE UN ESEMPIO DI MADONITI DA IMITARE
chiacchere e tabbacchiere di lignu u munti di napuli u ni mpigna A gnuranza regna sovrana. Invito tutte quelle persone a cui non sta bene il giro,divino festival etc, stc. ma perchè un vinniti a viligiatura e scinniti un dumani du cruggifirsi nveci di ntossicari i ncinagli a un paisi?
Caro Pasqualino tu sei legato ai fantasmi del passato, le manifestazioni degne di questo nome che hanno motivo di esistere sono il GIRO perché è una tradizione legata alla festa patronale e YPSIGROCK perché è una manifestazione originale non scopiazzata da altre già esistenti e frutto di una generazione paesana a cui va il nostro plauso.
Tutte le altre sono manifestazioni scopiazzate da chi sfacinnato girava la sicilia e portava “nuove” idee ??? A cominciare da Castelbuono porte aperte di tanti secoli fa a finire con l’infiorata che quest’annO è stata un insabbiata, funghifest passando per i miseri carri di carnevale che con la nostra tradizione non c’entravano niente.
A, dimenticavo Divini Festival che non ci appizza proprio niente. La cosa più grave è che tutte queste manifestazioni sono PAGATE indirettamente
dalla comunità. COMUNQUE PAZIENZA, PAGHIAMO E CI DIVERTIAMO
fantasmi o non fantasmi queste sono le cose che in quest’ultimi trentanni siamo o sono stati capaci di organizzare e che in un modo o nell’altro anno portato il brand Castelbuono in giro per la Sicilia in Italia e nel mondo,se chi critica crede di fare di meglio si faccia avanti e cominci a strizzare il cervello e a sudare come hanno fatto chi c’era prima e chi c’è nel presente.
p.s. Per l’ennesima volta signori eliminate i nikname soprannomi del cavolo una comunità cresce guardandosi in faccia, l’omerta e tante altre cose nascono anche da queste cose,dato che considero questa comunità matura e tollerante metteteci la faccia .
L”ignoranza e una brutta cosa……
…proprio brutta, specie se in grammatica!!!Manca l’accento. Un po’ di attenzione perche’ il Giro Podistico e’ internazionale!!! Curate forma e sostanza, fatevi aiutare!!!
Comunque anche tu fai attenzione agli accenti e agli apostrofi. 🙂
Noto che non sei un buon conoscitore di determinati supporti informatici, che non consentono la corretta applicazione di alcune regole ortografiche, come accenti e apostrofi. E chiudo qua.
Mah! Sarà…
Forse quel signore a cui lei ha risposto prima è stato vittima di determinati supporti informatici, come li chiami tu.
Ma mi pare che essi in realtà siano dotati di accenti e apostrofi e comunque la grammatica non ne può fare le spese. E la chiudo qua.
La corsa di Sant’Anna è una bellissima manifestazione che negli anni si è trasformata ed è cresciuta ma forse ora purtroppo sta rallentando.
“A cursa” ci ha dato la possibilità di vedere in paese grandi atleti.
Quand’ero piccolo c’erano gli italiani: Antibo, Arena, Pizzolato, Bettiol.
Bettiol vinse proprio nel 1989. Finivano gli anni ’80, cadeva il muro di Berlino e nei primissimi anni ’90 iniziava tangentopoli. Il mondo cambiava e guarda caso cambiava anche la nostra corsa, proprio ad insegnarci che non si può vivere solo di vecchie glorie.
Arrivavano gli stranieri e soprattutto i keniani. Indimenticabili Paul Tergat, Benson Barus e tanti altri di cui sinceramente non so scrivere correttamente il nome (con tutte quelle K e Y…).
Per alcuni anni si aggiunse la corsa giovanile e la corsa femminile, si parlava di lotteria nazionale abbinata al Giro (ancora non c’erano win for life e tante altre diavolerie…) e di realizzare un monumento (e la montagna ha partorito un topolino!).
Poi arrivò “Curri Curri picciriddra” a far da splendida colonna sonora, la diretta televisiva e alcune frasi celebri del commentatore: “Siamo nell’inferno di Castelbuono, allacciate le cinture, non so voi ma io ho la pelle d’oca”
Così, correndo sullo stradale di San Guglielmo nei pomeriggi d’estate, nella mente tornano quei momenti, quelle immagini, quei suoni e si cerca goffamente di imitare le gazzelle d’Africa, di allungare il passo, di tenere la testa alta, di sollevare di più le cosce, di spingere con i polpacci, di respirare più a fondo. Però tutto è grazia e ogni cosa è un dono del Signore… abbiamo avuto altri doni, non siamo gazzelle e meno male che a Liccia c’è l’acqua!
La corsa può tornare a crescere solo se a Castelbuono (e in Sicilia) cresce la passione per l’atletica e se si coinvolgono i ragazzi anche nei paesi limitrofi.
Azzardiamo un paragone. A Montecarlo hanno il Gran Premio di Formula 1, pur non avendo un vero circuito e pur non avendo industrie automobilistiche. A Castelbuono abbiamo la Corsa di Sant’Anna: i ragazzi ci sono e le strade pure, ci vorrebbero i soldi. E in fondo l’atletica non ha bisogno di grandi strutture tipo la pallanuoto o l’hockey su ghiaccio!
Una grande manifestazione sportiva è sempre positiva per un paese, genera sempre un certo indotto. Bisogna essere capaci di far vivere il giro tutto l’anno e non solo per mezzora.
Gli insegnanti di educazione fisica nelle nostre scuole cosa fanno? Possiamo organizzare una gara studentesca nello stesso percorso della corsa con i ragazzi dei comuni del Parco? Una volta l’anno invitiamo gli atleti siciliani a misurarsi nello stesso percorso in cui per Sant’Anna si affrontano i keniani?
Auguriamoci che la nostra corsa possa ancora vivere e prosperare ed evitiamo commenti maligni.
LO SPORT UNISCE!
A Montecarlo hanno i soldi, e pure tanti, di privati che vanno in giro per il mare coi panfili. Loro si che possono permettersi di organizzare quello che gli pare e piace (Formula 1, Rally,…). A Castelbuono se la “tetta” della Regione Sicilia smette di allattarci coi soldi pubblici, finisce, come già sta accadendo, che ci ritroviamo col culo per terra. Senza quelli non siamo in grado di organizzare nemmeno a cursa di sacchi. E sono contento che sta andando a finire così, perché in questo modo, forse, cominceremo tutti a darci da fare per creare: eventi, manifestazioni, e ancor meglio, attività economiche mirate e frutto di raziocinio e che, soprattutto, non siano foraggiate da soldi pubblici.