La Cassazione conferma l’incendio doloso, imprenditore di Cefalù in carcere

Si conclude con la conferma della condanna alla pena detentiva a quattro anni e sei mesi per Giovanni Cimino, uno dei più noti imprenditori del settore turistico del comprensorio di Cefalù, la vicenda giudiziaria che lo vedeva accusato di incendio doloso di un lido balneare presso la spiaggia delle Salinelle.

La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso dell’imprenditore confermando quanto in primo grado la dott.ssa Claudia Camilleri del Tribunale di Termini Imerese in un complesso processo indiziario aveva abilmente ricostruito, fatti per i quali un cittadino di Castelbuono aveva patteggiato la pena di tre mesi di reclusione, oltre l’iscrizione nel registro degli indagati di otto testi della difesa per quanto da essi dichiarato nel corso del dibattimento.

I lidi connessi all’imprenditore non sono nuovi a vicende giudiziarie, infatti al Poseidon di Cefalù è stato contestato un abuso edilizio con annesso ordine di demolizione.
A seguito della sentenza della Cassazione i Carabinieri hanno posto in esecuzione l’ordine di carcerazione a carico del Cimino. Maggiori dettagli sul Giornale di Sicilia del 5 febbraio 2022 nell’articolo a cura di Giuseppe Spallino.

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