La Costituente per la Castelbuono di domani nella Giornata contro la violenza sulle donne

Oggi celebriamo la Giornata contro la violenza sulla donna, così come l’8 marzo la Giornata delle donne, ma fino a quando avremo bisogno di istituire celebrazioni per difendere i diritti fondamentali di un sesso vuol dire che ancora c’è tanto da lavorare.

Il cambiamento non arriva dall’oggi al domani in un contesto culturale radicato e non è certo il femminicidio di Giulia Cecchettin che cambierà le cose. Ma a volte gli eventi servono da elemento di deflagrazione, la cosiddetta goccia che fa traboccare il vaso e che scuote le coscienze più di ogni altra cosa.

La Costituente condanna fermamente ogni azione di prevaricazione, ogni violenza fisica ma anche psicologica che viene perpetrata a danno delle persone più fragili e sostiene donne e uomini che hanno il coraggio di essere fuori dagli schemi consolidati in una società patriarcale, a partire dal linguaggio quotidiano, stereotipi entro i quali incatenare comportamenti ed emozioni, come l’uomo che non deve piangere o non deve comportarsi da femminuccia, donne con gli attributi, e così via dicendo.

Diciamo spesso che l’uomo è peggio di una bestia ma nell’affermare ciò facciamo danno alle bestie. Nei mammiferi il dimorfismo sessuale generalmente determina una maggiore forza fisica del maschio. Il maschio ha il compito di difendere il branco e di andare a cacciare per sostenere la famiglia, mai agisce per opprimere la femmina.

La donna come l’uomo deve avere il diritto di scegliere, di non conformarsi agli stereotipi che la società impone, come essere belle per il proprio uomo, essere brave mogli, brave madri, brave donne di casa, brave amanti.

E soprattutto riteniamo che la Politica debba attivamente favorire la reale parità fra i sessi ed occuparsi dell’educazione alla gestione dei sentimenti come il rifiuto, l’abbandono, l’insuccesso. Non possiamo accettare che per stare bene e per essere ammirati in società ci si debba mostrare sempre vincenti, la sconfitta fa parte della vita e va accettata ed elaborata con misura e tolleranza. Lo stare bene deve scaturire dalla propria forza interiore, mai dal possesso, dal controllo di un’altra persona.

In tutte le relazioni, prima di ogni altra forma di rispetto, bisogna garantire il diritto di chi vuole andare via.

La Costituente è disponibile ad una fattiva collaborazione affinché nella nostra comunità si attivi un centro di ascolto pubblico (con il patrocinio del Comune) per vittime di abusi e violenza di qualunque tipo.

Nel nostro piccolo possiamo fare molto.

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