La Costituente testimonia la sua solidarietà a Vincenzo Biundo e a tutti i cittadini che ancora hanno il coraggio di esprimersi

(Riceviamo e pubblichiamo) – Ormai avremmo dovuto farci l’abitudine, ma un primo cittadino che utilizza la sua pagina Facebook, a volte anche quella istituzionale del Comune, per redarguire, irridere e offendere chiunque osi dissentire dal suo operato (o pone solo una domanda, come nel caso di oggi) ci sconcerta e ci allarma sempre!

Si sa che le domande giuste a volte sono molto pericolose e più la risposta è fuori le righe, più è evidente che quella domanda ha dato fastidio. Il senso di quella posta dal cittadino castelbuonese Vincenzo Biundo è semplice: che ci faceva a quell’ora un mezzo comunale lungo la strada per San Guglielmo con il lampeggiante acceso? C’era un’emergenza? Aggiungiamo noi: esiste una forma di controllo, un documento, un ordine di servizio, una disposizione anche informale da cui si evince a chi e per quale motivo era affidato il mezzo che transitava alle 23.50 del 10 gennaio in contrada San Guglielmo? In ogni comune che si rispetti esiste un parco macchine che si muove per motivi ufficiali rigorosamente registrati in uscita e in entrata. Sarebbe il modo per dare conferma all’affermazione del sig. Antonio Pepe fatta su Facebook: “non voglio difendere ne accusare nessuno ,ma per la cronaca eravamo noi della Protezione civile , in monitoraggio, per condimeteo avverse, a quell’ora con il lampeggiante fisso acceso di colore blu, come di solito facciamo sempre”.

Giova ricordare, perché tanti cittadini sembrano averlo dimenticato, che i rappresentanti politici ricevono un mandato elettorale retribuito con i soldi pubblici, cioè i nostri. Come un dipendente deve rispondere al suo datore di lavoro, così i politici devono rispondere ai cittadini. Un funzionario pubblico, a maggior ragione un Sindaco, se proprio non trova nulla di più utile per impiegare il suo tempo che scrutare i profili Facebook dei cittadini non allineati, può, se vuole, rispondere, ma non può per nessun motivo permettersi di utilizzare toni, aggettivi, giudizi che nulla hanno a che fare con la domanda o la critica che gli viene mossa. Non può in ogni caso utilizzare argomenti che riguardano l’onorabilità di un cittadino per sfuggire alla risposta a cui è chiamato.

Il nostro sindaco non è nuovo ad atteggiamenti ed espressioni di questo genere, lesive della dignità umana e professionale dei suoi interlocutori. Chiunque può ricordare fatti del recente passato che preferiamo non rivangare per rispetto nei confronti degli interessati (dirigenti politici, operatori culturali, semplici cittadini, perfino un sacerdote) ma di cui non vogliamo tacere l’estrema gravità.

Nell’ultimo suo attacco al concittadino Vincenzo Biundo, socio fondatore della Costituente, il Sindaco così si esprime: “questo essere ha delle grosse problematiche di convivenza sociale, che lo portano a scaricare i suoi malesseri sulla comunità, e su soggetti che onestamente conducono la loro vita, sociale e lavorativa”. Il sindaco dimostra così di non conoscere (o di voler disconoscere) la storia di Vincenzo, cittadino, lavoratore, professionista e padre esemplare che, insieme alla sua famiglia, ha fatto scelte coraggiose e generose per il bene dei meno fortunati della nostra comunità. Meriti che evidentemente riconosce a un altro utente di Facebook, di cui riporta il post (questo sì ben oltre i limiti della querela!) a fianco a quello di Vincenzo per dimostrare di avere un seguito di fedelissimi pretoriani da tastiera, disposti a sfidare la legge pur di difenderlo dalle critiche.

La chiusura del suo post, infine, è da manuale del “cicerismo”: “io come Sindaco, sarò accusato di non accettare critiche e dissenso? E di trovare pretesti vari, per zittire chi non ha il mio stesso pensiero? Se domani presenrassi quelera di parte? Per garantire l’onerabilita’ del nostro Comune”. Tralasciamo la forma poiché evidentemente, nella foga di rispondere, il Sindaco non ha neanche riletto il post prima di pubblicarlo (rileggere prima di pubblicare è una deprecabile abitudine di chi ha rubato cultura sui libri), e ci fermiamo sulla sostanza. Sarebbe il tempo, per il Sindaco, di porsi domande di senso a cui rispondere con onestà intellettuale, prima nei confronti di se stesso e poi dei cittadini, per evitare di fare ancora esternazioni degradanti per il ruolo che ricopre.

Per tutto questo, la Costituente esprime solidarietà al concittadino Vincenzo Biundo con lo stesso giudizio di quasi un anno fa a difesa di un altro concittadino, ricordando al Sindaco Cicero che l’art. 54 della nostra Costituzione così recita: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”.

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