“La cultura rubata sui libri”, la strana frase del sindaco durante un comizio

In queste ore sta facendo molto discutere una frase pronunciata dal sindaco Mario Cicero durante il comizio tenutosi domenica scorsa in piazza Margherita
La ricordate? Con la cultura non si mangia, disse una volta l’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti e fu divorato dalle critiche.
Seguendo il ragionamento di Tremonti, verrebbe da replicare che secondo il nostro sindaco Cicero, a Castelbuono, invece, si mangia parecchio e si vorrebbe mangiare di più in luoghi che in genere producono cultura come un teatro.
Ma che l’idea della cultura sia abbastanza godereccia almeno nell’attuale Castelbuono e secondo i parametri del primo cittadino è cosa risaputa.
Quel che invece è una sorpresa è l’ultima sortita di Mario Cicero che in pubblico comizio parla deliberatamente di “cultura rubata sui libri”.
Chi non ha mai letto un libro ovviamente non può sapere che dai libri non si ruba nulla ma sono i libri a donare al proprio fortunato lettore.
Questa malridotta frase denota piuttosto un astio nei confronti del già bistrattato mondo del sapere, della conoscenza, questa ghettizzazione del lavoro nascente dagli studi.
Oppure probabile che il sindaco volesse parafrasare il famoso motto di braccia rubate all’agricoltura non intendendone il senso.
In ogni caso rimandiamo al mittente l’affermazione poiché rappresenterebbe una macchia per l’intelligenza dell’intero popolo castelbuonese che non ama stare silente di fronte a fesserie del genere.
Non posso che condividere questo articolo e manifestare il mio pensiero solidale con l’autore ma soprattutto ricordare che generazioni di giovani che hanno studiato e continuano a farlo, con sacrifici enormi da parte dei propri genitori, passando giorni, settimane, mesi e anni “sui libri” lo fanno con la voglia di conoscenza e di sapere, perchè è solo con questi strumenti che si può garantire un futuro migliore alle generazioni che verranno; la conoscenza è la base per una democrazia libera, un popolo istruito sarà sempre capace di innovare, realizzare, migliorare, dare energia con spirito critico e costruttivo ad una società che mai come oggi ne ha veramente bisogno.
Invece per l’intellettuale della foto sopra sarebbe più bello avere non cittadini che studiano ma che gli telefonano giorno e notte per uno di quei misteriosi posti di lavoro richiesti da un amico, di cui lui è intermediario. Ma non solo per quello. Noi, e siamo tantissimi, abbiamo studiato per raggiungere la nostra indipendenza economica, per non finire appesi al gancio da macellaio di chi ti ricatta perché non hai un lavoro. IL LAVORO E’ UN DIRITTO NON E’ UNO STRUMENTO PER RICATTARE la povera gente. Abbiamo studiato per raggiungere la libertà di giudizio e di opinione e questo, ce lo insegna la storia, fa enorme paura a ogni regime. Abbiamo studiato per condurre una vita produttiva e non parassitaria perché condurre una vita campati dalla politica ci fa semplicemente schifo.
Abbiamo studiato e ciò ci dà piena coscienza del fatto che questo nostro paese non precipiterà nel vortice del silenzio e non sarà divorato dalle metastasi. Abbiamo studiato e sappiamo che la storia, che si ripete inesorabile, ha già fissato un altro 25 aprile.
Brav Mì
la camicia nera è d’obbligo
Purtroppo per te, in questo caso è “rossa” !
Fattene una ragione.
O non hai guardato la foto o non ci vedi bene.
Dice di essere comunista senza aver studiato sui libri? Chissà se conosce Marx, la storia e i grandi filosofi del ‘900.
Gramsci si rivolta nella tomba
Se il senso della frase uscita ( male) dalla bocca del Sindaco è che la cultura è quella sua ( guidare il camion…..il trattore…..portare l’acqua per le case etc…) , in sintonia col Paese , come afferma sempre più spesso, se ne può dedurre l’inutilità ( sempre a suo insindacabile giudizio) di ogni sapere costruito sui libri. Anzi, quel sapere è inutile e deleterio, avulso dal “paese reale”, patrimonio solo di una manica di “disfattisti”, come simili soggetti venivano etichettati durante il ventennio. Ci aspettiamo che, da ora in poi, vengano attivati appositi roghi di libri, in piazza Margherita, dopo i comizi del sindaco
La Scuola Agraria ed il Liceo hanno un solo nome
Prima la Scuola Agraria ed il Liceo erano separati
Non ho assistito al comizio del Sindaco e quindi la mia interpretazione della discussa frase è solo un tentativo … è importante la contestualizzazione per capire il senso della strana frase, ma io penso che si riferisse alla pratica di chi è solito postare su Facebook quotidianamente pensieri, aforismi, poesie, brani di autori , poeti, filosofi, pensatori ,scrittori allo scopo di esprimere un suo punto di vista, un suo parere : ecco, chi parla servendosi delle parole altrui, dando magari di sè l’immagine di un intellettuale colto… costui , secondo il giudizio del Sindaco, non farebbe altro che rubare la cultura dai libri ,non avendone una propria, frutto magari di lungo studio e di buone letture.
Quando si dice che la pezza è peggio del buco…..
E tu come lo sai che parlava di questo signore? Non è la prima volta che si riferisce a professori e a lavoratori dipendenti che parlano dall’alto del loro stipendio, mentre lui appartiene alle partite IVA ma è uno stipendiato. Non è la prima volta che insulta coloro che parlano dall’alto delle loro immeritate pensioni mentre quelli vicino a lui si stanno godendo una pensione meritata e si vede come sono logorati dal lavoro che hanno fatto. Quando lui dice questo, cioè ogni giorno, non pensa al signore di cui hai fatto l’identikit, ma a tutti quelli che costituiscono un pericolo per il suo stipendio del prossimo quinquennio. Perché, girala come vuoi, il problema è solo quello: uno stipendio per altri cinque anni.
Signori, la cultura si fa nei bar e nelle sagre…non rubando, ma pagando! Aggiornatevi!
Dall’archivio della mia memoria: anno 2018
Alchimie del potere e il delirio di onnipotenza
Quando l’arroganza,
figlia dell’ignoranza,
incontra la prepotenza,
priva d’ intelligenza,
in un delirio di onnipotenza,
fatto solo di “incoscienza”,
con testarda intraprendenza
danno vita all’alleanza,
senza alcuna consistenza,
che produce, in sostanza,
pregiudizio e maldicenza.
“L’arroganza è il bluff di chi non ha altro”.
pensante curioso
LA PAROLA E LA POLITICA
Quando il linguaggio della politica degrada, divenendo come quello del bar, tutti al bar sono convinti di poter dare soluzioni politiche, e chi fa politica si pone su un livello di chi sta al bar. E’ solo da rimpiangere una generazione di politici che pesava le parole, ed aveva un lessico adeguato perché aveva STUDIATO sui libri.L’uomo straparla, chissà che voleva intendere.
Sarebbe bello, in calce a tutti questi post ricchi di ipotesi più o meno fantasiose, leggere la spiegazione di questa frase direttamente da chi l’ha pronunciata.