La denuncia: «Cefalù distrutta da incuria e cemento: così perdiamo la perla del Tirreno». La replica del sindaco Lapunzina

La denuncia: «Cefalù distrutta da incuria e cemento: così perdiamo la perla del Tirreno»

Riproponiamo l’articolo tratto dal corrieredelmezzogiorno.corriere.it nel quale il partito ambientalista Green Italia-Verdi Europei asserisce che la riduzione dei flussi turistici a Cefalù è un fallimento della politica. Non tarda ad arrivare la replica via Facebook del sindaco Rosario Lapunzina, che ritiene le insinuazioni, senza necessità di mezzi termini, “vergognose”.

PALERMO – «Acqua avvelenata, continui sbancamenti di terra a meno di 150 metri dal mare, ecomostri incompiuti e nuovi lidi fuori misura a occupare la spiaggia in modo disordinato». Sono solo alcune delle denunce di Green Italia-Verdi Europei da tempo impegnati nel recupero di Cefalù, perla del Tirreno. Ultimo, il “caso Mandralisca” con il museo a rischio chiusura e l’annosa questione del porto di Presidiana, dove i pontili crollati non permettono l’attracco delle barche.

 

Se tutto questo non bastasse – attacca ancora Green Italia-Verdi Europei – il depuratore sotto misura non garantisce che le acque immesse in mare siano pure, e i cattivi odori che fuoriescono dall’impianto rendono impraticabile la passeggiata sugli scogli della via Candeloro, ennesima bellezza negata da cattive gestioni, connivenza e incompetenza”.

 

TUTELA DELLA BELLEZZA – “Ciò che accade a Cefalù – ha detto Simona Sanfilippo, portavoce del partito ambientalista – è solo l’ultima controprova del fatto che distruggere l’ambiente significa distruggere anche la nostra economia. La tutela della bellezza non è un argomento di cui dovrebbero interessarsi solo gli ecologisti, ma forse soprattutto gli economisti e gli imprenditori. La continua riduzione dei flussi turistici in città riconosciute come luogo simbolo della Sicilia, ed è questo il caso di Cefalù, rappresentano un fallimento della politica che ha dimostrato di aver sbagliato indirizzo, nella totale incapacità di discernimento tra ciò che fa bene alle imprese e alla salute pubblica e ciò che invece devasta non solo i luoghi, ma anche i conti in banca di chi a Cefalù lavora. È ora di cambiare rotta – ha concluso Sanfilippo – perché ogni giorno perso è un giorno in più da recuperare” (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/)

 

Ecco la replica del sindaco Lapunzina:

 

L’articolo apparso oggi sul giornale La Repubblica – edizione Palermo – lo ritengo, senza necessità di mezzi termini, “vergognoso”. Se avessi saputo che sarebbero apparse in un simile contesto, non avrei nemmeno rilasciato quelle dichiarazioni che vi sono riportate.
Una pessima pagina di una pseudo informazione. Una macedonia senza senso, il cui solo risultato è nuocere fortemente all’immagine di Cefalù. Sarebbe assai grave e doloroso scoprire sia stata pensata da qualche “mente” locale, ben disposta a buttare fango addosso alla Città pur di ottenere qualche piccola, miserabile soddisfazione.

 

Eppure, è assai singolare che, proprio nello stesso giorno, un’altra testata giornalistica, il Corriere del Mezzogiorno, pubblichi un pezzo con argomentazioni simili, basate sulle dichiarazioni di una certa Simona Sanfilippo, portavoce di un Partito Ambientalista dal nome “Green Italia-Verdi Europei”, che si dicono “da tempo impegnati nel recupero di Cefalù, perla del Tirreno”.
Se è corretto il mio ricordo su alcune manifestazioni che hanno preceduto la campagna elettorale, posso solo immaginare quali siano i collegamenti locali di questo movimento, che a Cefalù ha raccolto ben 33 voti.

 

A certa gente, disposta a tutto pur di farsi un po’ di pubblicità, voglio dire che l’Amministrazione comunale che guido non si fa dare lezioni da nessuno nella tutela dell’ambiente: né da qualche presunto “opinionista”, né da sedicenti circoli ambientalisti locali, per anni affetti da assoluta cecità, ed oggi da uno strabismo, generato dall’odio politico.
E per darne contezza, dico che, sulla realizzazione del Lido Poseidon, argomento oggetto di morbose attenzioni e squallide insinuazioni, proprio ieri, la Soprintendenza ai Beni Culturali, sulla scorta di una segnalazione a mia firma, ha sospeso l’efficacia del parere in precedenza accordato.

 

L’unico interesse che perseguiamo è quello pubblico. Ma lo facciamo nel rispetto della legge e delle prerogative dei terzi, scevri da quel miserevole fine propagandistico al quale alcuni non riescono proprio a rinunciare.

 

Fonte: facebook

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