La luna di miele tra i cittadini e l’Amministrazione comunale, se mai c’è stata, è finita
CONFERENZA STAMPA 2 aprile 2013
La dichiarazione introduttiva del capogruppo Fiasconaro
E’ MATURO IL TEMPO PERCHE’ L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE CAMBI PASSO.
Non è passato ancora un anno e già registriamo delusioni, contrarietà, disappunto tra i cittadini. Penso che anche voi registriate tale dato.
Domani si terrà un consiglio comunale con 16 punti all’ordine del giorno. Di questi, oltre il 30% sono nostre richieste, una sola è di iniziativa dell’amministrazione (il regolamento sull’attività civica di volontariato per gli azianti), gli altri argomenti sono proposti dagli uffici. Un consiglio che, probabilmente, non potrà esaurire in un’unica seduta l’ordine del giorno.
L’ultimo consiglio comunale si è tenuto circa due mesi fa, non comprendiamo perché non si tengano più spesso, considerato che (come in questo caso) c’erano proposte pronte già dal 25 febbraio scorso.
Partiamo dall’ultimo punto all’ordine del giorno “valutazioni in ordine all’attuale situazione politico-amministrativa”. Richiesta che abbiamo presentato l’11 marzo. La troviamo collocata all’ultimo posto dell’odg, a voler significare “non vogliamo discuterlo”. Di questo ci siamo lamentati con il presidente del consiglio, ritenendo che ben poteva essere inserito prima di altri punti non urgenti.
Così, come ci siamo lamentati del mancato inserimento nell’odg di un’altra interrogazione che abbiamo presentato il 25 marzo. E’ vero solo qualche giorno fa, comunque, prima che fosse diramato l’ordine del giorno. Più avanti ne riparliamo.
Tornando alle valutazioni politico-amministrativo.
L’attuale situazione economico-sociale richiede particolare attenzione, capacità propositiva, innovazione, capacità di programmazione.
Al contrario, si ha l’impressione che l’Amministrazione sia assente o in ritardo, e quando agisce lo fa’ balbettando e mostrandosi confusa, senza soluzioni chiare.
Alcuni esempi.
Sono passati 5 mesi da quando abbiamo approvato il bilancio di previsione 2012, nel quale abbiamo stanziato le risorse per dare seguito alle varianti per il completamento della circonvallazione e la casa municipale e non se ne sa nulla. Sul monumento celebrativo del giro podistico, abbiamo presentato un’interrogazione:
PREMESSO
- che il 1° agosto 2012 presentarono una interrogazione in relazione alle attività programmate per ricordare il centenario del “Giro Podistico Internazionale di Castelbuono”;
- che nell’ambito della risposta alla predetta interrogazione, il Sindaco aveva giustificato i motivi del mancato completamento del monumento celebrativo del predetto “Giro”, auspicando che questo potesse essere definito comunque entro l’anno 2012 di ricorrenza delle celebrazioni del centenario;
- che da parecchi mesi i predetti lavori risultano essere stati consegnati, avviati con la collocazione di impalcatura e subito sospesi;
- che è appena il caso di ricordare l’importanza della predetta realizzazione, anche sotto il profilo della sistemazione di un angolo del paese in prossimità della piazza principale;
- che la realizzazione del monumento tanto atteso dai cittadini è stato finanziato dal Senato della Repubblica nella scorsa legislatura, ormai qualche anno fa, ed alla Massima Istituzione dello Stato, comunque, occorre dare una doverosa e concreta risposta circa la destinazione di risorse pubbliche specificatamente assegnate
CHIEDONO
di sapere:
1 quali sono i motivi che hanno portato l’Amministrazione comunale a sospendere i lavori per la realizzazione del tanto atteso monumento celebrativo;
2 se in atto il Comune è gravato del pagamento di penale nei confronti della ditta aggiudicataria e qual’è il suo ammontare;
3 se, tenuto conto del tempo trascorso dall’assegnazione del finanziamento, il Comune ha avuto assicurato dagli uffici del Senato della Repubblica il permanere del finanziamento concesso a suo tempo.
A proposito di assenza e poca attenzione, abbiamo presentato un’altra interrogazione, che però, stranamente, non è stata inserita all’ordine del giorno di questo consiglio comunale. L’interrogazione è stata presentata il 25 marzo, prima che fosse definito l’ordine del giorno. Il presidente del consiglio ci ha riferito che il Sindaco avrebbe dovuto scrivere al responsabile del servizio urbanistica e non sarebbe stato pronto a dare la risposta. Abbiamo detto al presidente che il Sindaco (per fare prima) avrebbe potuto telefonare al responsabile per chiedere di avere la risposta, anzichè scrivere. In ogni caso la risposta non sarebbe dovuto pervenire subito, ma dopo una settimana. Comunque, avevamo dato la disponibilità a rinviarne la trattazione, qualora fosse stata inserita all’ordine del giorno, se il sindaco non fosse stato ancora in grado di rispondere. Dato che la legge da 30 giorni per rispondere, non avremmo posto alcun problema. Invece, se il consiglio si terrà nuovamente tra due mesi, non avendola inserita, ovviamente abbiamo perso un’opportunità. Anche perché discutere di un’interrogazione dopo una ampio lasso di tempo dalla presentazione, potrebbe essere inutile, rispetto all’attualità del momento in cui è presentata.
Sul punto denunciamo una disparità di trattamento. Infatti, non si iscrive all’ordine del giorno questa interrogazione, ma se ne iscrive un’altra sempre presentata da noi lo stesso giorno. Ma vieppiù, se ne iscrive una presentata da quasi tutto il gruppo consiliare di maggioranza sull’utilizzo dell’Eremo di Liccia, che per poter rispondere il Sindaco, non solo deve chiedere notizie ai propri uffici, ma dovrà rivolgersi perfino a soggetti esterni al Comune! Di conseguenza, immaginiamo, non aveva avuto riscontro al momento di convocazione del consiglio e difficilmente potrà esaustivamente rispondere entro domani. Epperò, quella della maggioranza è stata inserita, quella della minoranza no.
Forse perché l’amministrazione avrebbe avuto un po’ di imbarazzo, tenuto conto dell’oggetto dell’interrogazione e di quello che diremo. Infatti, si tratta di una questione che è talmente attuale che proprio in questi minuti, presso la Camera del Lavoro, si sta svolgendo una riunione di lavoratori edili che discutono del problema dell’occupazione nel settore dell’edilizia.
L’interrogazione di cui parliamo riguarda la bocciatura della variante al piano di lottizzazione “Madonna del Palmento”, con la quale i consiglieri:
PREMESSO
- che nel vigente piano regolatore generale, l’area libera delimitata a monte dalla via Vignicella ed a valle dalla via Sandro Pertini (già via Isnello) è stata individuata quale zona B di completamento, e da qualche decennio ivi è stato approvato il piano di lottizzazione denominato “Madonna del Palmento”, tuttora da realizzare;
- che in data 12 ottobre 2007 è stata stipulata la convenzione urbanistica;
- che in data 8 ottobre 2008 è stato rilasciato permesso di costruire;
- che in data 7 gennaio 2009 la ditta lottizzante ha comunicato l’inizio dei lavori;
- che in data 9 luglio 2009 la ditta lottizzante ha depositato istanza di proposta di variante e riperimetrazione delle aree interessate dal piano di lottizzazione al fine di ottenerne il preventivo parere;
- che in data 18 luglio 2011, la ditta lottizzante ha presentato al Comune il progetto di variante del piano di lottizzazione, alla luce del parere della commissione edilizia comunale;
- che il predetto intervento riguarderebbe una significativa opera sia sotto il profilo del soddisfacimento del diritto all’abitazione e sia sotto l’aspetto economico, trattandosi di un investimento di diversi milioni di euro;
CHIEDONO
di sapere se è vero che il progetto di variante del piano di lottizzazione denominato “Madonna del Palmento” è stato rigettato e per quali motivazioni.
E in ogni caso, se è vero che la bocciatura sarebbe avvenuta a novembre, oggi, dopo oltre quattro mesi da allora, da un amministrazione che è presente, che segue gli atti amministrativi di un certo rilievo, ci aspettiamo che per rispondere ad un’interrogazione come quella che abbiamo presentato, non occorre scrivere al responsabile del servizio urbanistica per avere la risposta.
Un’amministrazione presente dovrebbe già sapere qual’è la risposta!
Con riferimento alla confusione, come non ricordare la vicenda del luogo in cui svolgere il veglione. In quella occasione è stato individuato un luogo non idoneo, mentendo perfino al consiglio comunale (nel quale la questione era stata posta) circa l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia, salvo, poi, dover fare (e meno male) marcia indietro, perché la Provincia l’autorizzazione non l’aveva concessa. E la questione della gestione dei rifiuti? Prima le postazioni dei cassonetti vengono tolti, poi rimessi, con la conseguenza del peggioramento nella raccolta differenziata.
Il Sindaco, invece, è impegnato alla ricerca di un posizionamento politico, piuttosto che all’efficace proposta per il paese. E’ passato dal sostegno ad una lista alle elezioni regionali di area centrodestra ad essere quasi candidato alle recenti elezioni politiche nazionali in una lista a sostegno del candidato di centrosinistra, per finire a sostenere un’altra lista che ha sostenuto la candidatura del centrosinistra che fa riferimento all’attuale presidente della Regione Siciliana del partito democratico. Ciò, in un quadro di sfilacciamento nell’ambito della propria giunta comunale, che ha portato ad una divisione interna, manifestata da alcuni assessori che hanno sentito l’esigenza di comunicare pubblicamente una scelta diversa rispetto a quella fatta dal Sindaco.
Un eloquente esempio è stata l’occasione della “visita ufficiale” del presidente della Regione Crocetta. In quella occasione, sbandierata, appunto come “visita ufficiale”, il presidente Crocetta è stato accolto nell’assenza dei cittadini di questo paese. In occasioni simili, al presidente della Regione si sarebbe dovuto presentare il paese attraverso le sue realtà ed i suoi progetti di sviluppo, portati dagli operatori dell’associazionismo sociale, culturale e sportivo, dagli imprenditori, dai rappresentati dei lavoratori. Invece, non si è consentito alcun intervento e non si è avuto neanche la “buona educazione istituzionale” di far porgere il saluto dei rappresentanti istutuzionali presenti, in primis del presidente del consiglio comunale.
Abbiamo avuto la netta sensazione che fosse stato solo un modo perché il Sindaco si potesse accreditare nei confronti del Presidente della Regione.
Ormai da diversi mesi, di fatto, uno degli assessori è sfiduciato. Infatti, sempre più frequentemente, si assiste a pressioni affinché questi venga sostituito, in ossequio ad un accordo preelettorale, senza che il Sindaco prenda posizione, affinché ponga fine a questo stillicidio.
L’Amministrazione comunale sfugge a qualsivoglia discussione e dibattito circa le prospettive per il paese, come è successo nei confronti del locale circolo del partito democratico, il cui segretario ha rivolto ben due lettere aperte al Sindaco, senza che quest’ultimo trovasse il tempo di dare risposte alle sollecitazioni riportate nelle predette missive.
Noi crediamo che anche in questo quadro si inserisca la posizione assunta dall’amministrazione di vietare lo svolgimento di comizi in piazza Minà Palumbo, in occasione delle scorse elezioni politiche. Perciò, abbiamo voluto presentare un’interrogazione affinchè rimanessero agli atti del consiglio le motivazioni di detto divieto. Peraltro, non è neanche la prima volta. Ci sono state due precedenti. La prima, in occasione di una delle riunioni sui 100 giorni che avevamo convocato in piazza Minà Palumbo, una domenica mattina. Ebbene, in quella circostanza il Sindaco non ha autorizzato l’interdizione temporaneo (per un paio d’ore) della via M.Raimondi: si creava disagio ai cittadini!
La seconda, in occasione dell’elezioni regionali dell’ottobre scorso. Non è stato possibile tenere comizi in piazza Margherita perché è prevalsa l’importanza di un’altra manifestazione. Pur avendo anticipato per tempo l’esigenza di tenere i comizi.
L’interrogazione presentata:
I sottoscritti consiglieri comunali,
PREMESSO
- che in data 18 febbraio c.a. un rappresentante del locale circolo del Partito Democratico presentava presso il Comando dei Vigili Urbani (come è solito fare da sempre in periodo di campagna elettorale) una richiesta per svolgere un comizio presso la piazza Minà Palumbo, per il successivo 22 febbraio, in occasione della recente campagna elettorale per le politiche;
- che il successivo 19 febbraio, il Comandante della Polizia Municipale, a mezzo fax, riscontrava la predetta richiesta comunicando che “vista la richiesta di autorizzazione allo svolgimento di un comizio per il giorno 22/02/2013 in P.zza M.Palumbo; con la presente si trasmette copia della delibera di G.M. n. 3/2013 con la quale vengono individuati i luoghi e le piazze destinati ai comizi elettorali e che vedono esclusa la piazza da lei richiesta”;
- che i luoghi individuati con la predetta deliberazione erano: piazza Margherita, chiostro S.Francesco, sala delle Capriate e saletta Assessorato Cultura;
- che il 20 febbraio, personale impiegato presso il Comando della Polizia Municipale, consegnava al protocollo generale del Comune la predetta richiesta, alla quale era assegnato il numero 2831 di protocollo;
- che il Sindaco, in un comunicato pubblicato su Castelbuonolive, ha affermato “Era ed è ovvio che qualunque altra Piazza all’interno del centro storico poteva essere utilizzata se richiesta con apposita istanza presentata al Sindaco per il tramite dell’Ufficio Protocollo (istanza mai presentata al Sindaco).”;
- che nella motivazione della predetta deliberazione della Giunta Municipale non sono stati indicate le ragioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale a vietare l’uso della piazza Minà Palumbo per lo svolgimento di comizi elettorali;
CHIEDONO
di sapere quali siano stati i motivi che hanno portato l’Amministrazione comunale a vietare l’uso della piazza Minà Palumbo per lo svolgimento di comizi elettorali;
di chiarire qual’è il senso dell’affermazione del Sindaco: “Era ed è ovvio che qualunque altra Piazza all’interno del centro storico poteva essere utilizzata se richiesta con apposita istanza presentata al Sindaco per il tramite dell’Ufficio Protocollo (istanza mai presentata al Sindaco).”, dal momento che la deliberazione di giunta Municipale aveva individuato il luoghi in cui svolgere i comizi elettorali e l’istanza risulta essere stata acquisita al protocollo generale del Comune in data 20 febbraio.
Qualche settimana fa, il vicepresidente del Consiglio comunale Capuana si è dissociato dal gruppo consiliare di maggioranza lamentando la “mediocre comunicazione intercorsa tra Consiglio comunale e Amministrazione, della scarsa condivisione nelle scelte operate dal Sindaco e del non casuale o accidentale scollamento tra le varie componenti amministrative e politiche di questo Comune, verificatosi in più occasioni”.
Malessere nella maggioranza consiliare, peraltro, già manifestato in due occasione, nelle quali prima otto e poi cinque consiglieri comunali hanno scritto al sindaco, al presidente del consiglio comunale ed al capogruppo consiliare. Note, delle quali riteniamo il Consiglio comunale debba prenderne atto nel suo contenuto, poiché esse certamente fanno riferimento a questioni che riguardano l’attività amministrativa, cui il Consiglio comunale non può rimanere inerte e omissivo. Soprattutto perché i consiglieri comunali si rivolgono anche al presidente del consiglio comunale, che, come è noto, rappresenta l’intero consiglio comunale e dunque rappresenta anche noi, ed il nostro gruppo consiliare non può non preoccuparsi di eventuali addebiti che al Presidente dovessero essere formulati.
Tutto questo, nell’assenza della visione dell’amministrazione comunale circa il futuro del paese. Nella mancanza di quelle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato, idonee a lanciare un messaggio di speranza per i concittadini, soprattutto nell’attuale particolare momento socio-economico.
Il Consiglio comunale è organo di indirizzo politico-amministrativo del Comune, inteso come potere di indicare, suggerire, imporre le linee da seguire nel perseguimento delle funzioni comunale e che sono attuate dal Sindaco in collaborazione con la Giunta, ai quali è attribuito il potere esecutivo di provvedere all’”attuazione degli indirizzi generali del Consiglio”.
In questo contesto avevamo presentato nei mesi scorsi richieste di relazioni in Consiglio comunale da parte di ciascun responsabile di settore e, in quelle occasioni, quasi quasi siamo stati derisi con supponenza.
Speriamo, invece, che in questa occasione la risposta sia diversa: un approfondito dibattito, di prospettiva, che traccia le priorità da affrontare.
A dicembre, quando abbiamo tenuto il periodico incontro dei “cento giorni”, avevamo anticipato che con l’inizio del nuovo anno avremmo mutato atteggiamento nei confronti dell’amministrazione comunale, alla luce del tempo per l’adattamento, per la conoscenza dei problemi, delle questioni da affrontare, che intanto era trascorso.
Ora, il tempo è maturo perchè l’amministrazione comunale cambi passo, la smetta di tergiversare.
Noi desideriamo offrire l’occasione affinché il consiglio comunale possa approvare un atto di indirizzo che indichi le priorità nelle azioni amministrative da compiere, per affrontare i veri problemi del paese e dare risposte ai cittadini.