L’altra Cefalù nei riti esoterici di Crowley

L'altra Cefalù nei riti esoterici di Crowley

RITI, ORGE, ALCOL E DROGA AI TEMPI DEL DUCE

di Giulio Giallombardo –

Non c’è luce senza ombra. Quella di Cefalù è un’anima bifronte: da un lato è un paradiso per i turisti, dall’altro è luogo di evocative suggestioni esoteriche. Sotto la superficie patinata di borgo da cartolina, la perla del Tirreno nasconde un’altra faccia. Alle spiagge gremite di corpi al sole, si sovrappone, stridente, l’immagine notturna di una terra selvaggia, dove un tempo non troppo lontano magia e occultismo erano di casa.

 

LA “GRANDE BESTIA” – Per rendersene conto basta passeggiare per i vicoli del paese e scambiare due chiacchiere con i cefaludesi dai capelli più bianchi. Sarà sufficiente chiedere loro di un tale Aleister Crowley, più noto come la “Grande Bestia”, per far riaffiorare nella memoria storie sospese tra realtà e leggenda. Già, perché nei tre anni in cui quello che è considerato il padre del moderno occultismo visse a Cefalù, dal 1920 al 1923, la vita tranquilla di una comunità fu scossa da scandali e pettegolezzi, tanto da spingere Benito Mussolini a cacciare la “bestia” dall’Italia.

 

ALL’OMBRA DELLA ROCCA – Fu l’oracolo cinese I-Ching a suggerire a Crowley Cefalù. All’ombra della Rocca sarebbe dovuta nascere l’Abbazia di Thélema, ispirata a quella creata dal giganteGargantua nell’opera di François Rabelais. Così, “l’uomo più cattivo che sia mai esistito” – così si definiva lo stesso occultista inglese – prese in affitto un casolare in contrada Santa Barbara, nei pressi del cimitero, e lo trasformò nel suo santuario esoterico. “Do what thou wilt”, la regola del “Fai ciò che vuoi sarà tutta la legge” fu alla base del culto di Crowley, una formula, probabilmente, dettata dal fatto che la rivelazione passasse dal culto orgiastico.

 

PROSTITUZIONE SACRA – Si trattò, verosimilmente, di una sorta di rievocazione del culto della prostituzione sacra, praticato dai greci e dalle antiche civiltà orientali (con un’attestazione anche ad Erice, in Sicilia). Il rito consisteva nell’immagazzinare energia vitale attraverso l’atto sessuale per rendere favori agli dei e propiziare la fertilità nelle donne della comunità. Così, presenze irrinunciabili della nuova religione di Crowley furono alcune donne-sacerdotesse che con lui vissero nell’eremo di Santa Barbara, insieme ai loro figli. In paese iniziarono a circolare voci poco rassicuranti su ciò che accadeva dentro al tempio dei thelemiti: abuso di droghe, alcol, orge sfrenate e perfino sacrifici di bambini. Arrivò, così, la cacciata del Duce, ufficialmente per sospetta attività antifascista.

 

RUDERI – Oggi l’Abbazia di Thélema è poco più che un rudere. Pochi anni fa fu messa in vendita per circa un milione e mezzo di euro, ma di acquirenti neanche l’ombra. Degli affreschi alle pareti realizzati da Crowley e dai suoi adepti rimane poco o niente, solo qualche foto in giro per il web: “Fissa il tuo sorriso demoniaco nella mia mente e immergimi nel cognac e nella cocaina”, questa una delle tante iscrizioni lasciate dal mago inglese. L’eredità di Crowley, con ombre e luci, si è adesso infranta nei mille rivoli dell’esoterismo contemporaneo, di cui si sa solo quello che i meandri della rete lasciano affiorare. All’Abbazia di Thélema è dedicata anche una fanpage su Facebook, gli amministratori vorrebbero che la villa di Santa Barbara fosse restaurata per trasformarsi in museo crowleiano. Finora nessuno gli ha dato ascolto.

 

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Fonte: www.siciliainformazioni.com

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