L’attuale Piazza San Paolo verrà intitolata a Luigi Pirandello scrittore e drammaturgo agrigentino, Premio Nobel per la Letteratura

In occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Luigi Pirandello, scrittore e drammaturgo di Agrigento, Premio Nobel per la Letteratura nel 1934, il sindaco Antonio Tumminello, attraverso la determina n.24 del 23 agosto 2016, ha deciso di intitolargli l’area di circolazione provvisoriamente denominata “Piazza San Paolo”.
La cerimonia di scopertura del nuovo toponimo è per venerdì 2 settembre 2016 alle ore 17,30 alla presenza delle autorità.
NOTA SU LUIGI PIRANDELLO
Luigi Pirandello (Girgenti, oggi Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in dialetto e in lingua) e circa quaranta drammi, l’ultimo dei quali incompleto.
Il suo primo grande successo fu merito del romanzo “Il fu Mattia Pascal”, scritto nelle notti di veglia alla moglie paralizzata alle gambe. Il libro fu pubblicato nel 1904 e subito tradotto in diverse lingue. La critica non dette subito al romanzo il successo che invece ebbe tra il pubblico. Numerosi critici non seppero cogliere il carattere di novità del romanzo, come d’altronde di altre opere di Pirandello. Grande appassionato di cinematografia, mentre assisteva a Cinecittà alle riprese di un film tratto dal suo romanzo “Il fu Mattia Pascal”, nel novembre 1936 si ammalò di polmonite. Pirandello aveva 69 anni e aveva già subito due attacchi di cuore, il suo corpo, ormai segnato dal tempo e dagli avvenimenti della vita, non sopportò oltre, al medico che tentava di curarlo, disse: «non abbia tanta paura delle parole, professore, questo si chiama morire», dopo 15 giorni, la malattia si aggravò e il 10 dicembre 1936 Pirandello morì, lasciando incompiuto l’ultimo lavoro teatrale “I giganti della montagna”, opera a sfondo mitologico.
Sono contrario a cambiare nomi a vie, piazze, viali,… a seconda dell’umore o delle passioni del politico e dell’amministratore di turno.
Se si da un nome ad una piazza deve rimanere quello.
Nel caso specifico: forse San Paolo è passato di moda?
E’ proprio il caso di dirlo…..”Uomini, uominicchi e quaquaraqua”
Così come via Sandro Pertini… via Isnello era e via Isnello è rimasta.
Comunque a parte le battute, le variazioni toponomastiche fin quando rimangono nell’ambito della tabella affissa nel muro non fanno male a nessuno. Pensate invece se l’ufficio anagrafe dovesse variare tutte quelle residenze.. o se gli abitanti prima di fare un atto fossero costretti a fare una variazione catastale perché qualcuno ha avuto la briga di cambiar nome a questa o quella strada..
E no! Carissimo Ivan.
Le variazioni toponomastiche, anche se rimangono nell’ambito di una tabella affissa nel muro, fanno male, molto male.
Vengo e mi spiego: mi è capitato di dover chiamare il 118 per una emergenza sanitaria ed indicando all’operatore il nome della via anagrafica e non quello della tabella affissa nel muro, l’ambulanza non trovava la strada perchè i GPS sono mappati con il nome delle tabelle affisse nei muri e non con l’esatta denominazione. Spero solo che in futuro, nessuno stia male nelle vie che hanno ricevuto la disgrazia di cambiare nome.
P.S. Messaggio per la commissione toponomastica: e che cavolo! Con tante strade senza nome, c’era proprio bisogno di cambiarlo a quelle che già un nome ce l’hanno? (è una domanda, qualcuno mi può dare una risposta?)
per dovere di cronaca le nuove denominazioni di vie e piazze sono state decise da una commissione all’uopo istituita, indovinate in che periodo ….. circa dieci anni addietro.
Tutte le sciagure di questo paese risalgono a circa dieci anni addietro 🙂 Ma non tutti lo hanno ancora capito! Spero tanto lo si capisca prima della prossima primavera