Le elezioni frenano la fusione tra l’Ismett e il San Raffaele

TEMPI LUNGI PER L’ACCORDO.

Che fine ha fatto l’accordo che puntava alla fusione tra San Raffaele Cefalù e Ismett? Dov’è finita l’imminenza che qualcuno annunciava frettolosamente per incassare fette di consenso che adesso appaiono in pericolo? Come mai i candidati alle regionali evitano accuratamente l’argomento? La vicenda tutta estiva che sancisce il passaggio della struttura ospedaliera di Cefalù all’Ismett continua ad alternare alti e bassi.

 

I più ottimisti da un lato, nei corridoi di Piazza Ottavio Ziino, continuano a ribadire che l’accordo andrà in porto e che, addirittura, si stanno predisponendo gli atti da mandare in giunta per perfezionare tutti i passaggi. Il che equivale a dire oggi, domani o forse mai. Più realisticamente invece “il trimestre bianco” della politica siciliana, tutta impegnata e concentrata sulla campagna elettorale che sceglierà il nuovo governatore e il prossimo parlamento siciliano, non ha trovato modo e forme opportune per quadrare il cerchio.

 

Quel che è rimasto della giunta Lombardo è stato seppellito da dimissioni e querele, veti incrociati e una più generale mancanza di legittimazione per le operazioni di più ampio respiro. Gli assessori rimasti in carica si giocano in prima persona la sopravvivenza politica nei governi che verranno e si aspettano, in altre parole, giorni più favorevoli.

 

D’altro canto più di uno, all’interno di questa operazione, tenta di sforbiciare le spese per il personale, ritenute troppo onerose. Il San Raffaele ribatte che le potenzialità ci sono tutte e passano dai numeri in questione, non solo da quelli che riguardano la produttività. Insomma c’è ancora da lavorare. Si spera allora nei tempi brevi delle cose che si vogliono fare e non in quelli lunghi della politica.

(lavoceweb.com)

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