Le Fontanelle, tutte le menzogne del sindaco e della sua giunta

(Riceviamo e pubblichiamo) – Moltissimi cittadini in queste ultime settimane ci hanno chiesto perché, come Promotori del Manifesto per Le Fontanelle, avessimo smesso di pressare l’amministrazione sulla questione del Teatro. Abbiamo risposto che stavamo lavorando a diverse documentazioni e, in particolare, a una nota ricevuta dalla Soprintendenza ai BB.CC, firmata dal Soprintendente Selima Giuliano. Ma procediamo con ordine.
Tutti voi ricorderete cosa successe dopo il Consiglio comunale aperto che si tenne il 5 e 11 marzo 2021. In quella sede sia il sindaco/assessore alla cultura che l’assessore ai Lavori pubblici Annamaria Mazzola, dichiarando la fattibilità della varianti da noi richieste, fecero approvare, col SOLO voto favorevole della maggioranza consiliare, un ordine del giorno che impegnava l’amministrazione a integrare il progetto con le ormai famose varianti articolate in cinque punti, essendo rimaste fuori per espresso diktat sindacale i bagni pubblici all’interno del teatro e l’autostrada che si insinua dolcemente sul fianco ovest del poggio del castello per andare a finire inspiegabilmente in una proprietà privata.
Il 20 agosto 2021, fa è apparso all’Albo Pretorio del comune un avviso per l’affidamento dell’appalto dei lavori di recupero e ristrutturazione dell’ex Cine teatro Le Fontanelle finalizzato alla costituzione di uno spazio polifunzionale. Scadenza per la presentazione delle domande 8 settembre 2021.
Una delle rarissime volte, se non l’unica, in cui l’assessore ai lavori pubblici Arch. Annamaria Mazzola prese parola su questo argomento di sua totale competenza fu per annunziare che a marzo 2021 si era già pronti per bandire la gara di appalto e che, di conseguenza, in autunno, sarebbero iniziati i lavori. E difatti abbiamo accumulato appena sei mesi di ritardo. Ora, ammesso che tutto l’iter burocratico proceda senza intoppi, i lavori non possono iniziare prima della fine di gennaio 2022.
Tutti i giochetti sulle Fontanelle cui abbiamo assistito, chi lo avrebbe mai pensato, hanno fatto sì che si arrivasse alla campagna elettorale nella quale il sindaco/assessore alla cultura si potrà attribuire, per trenta comizi di fila, il merito di avere abbattuto il mostro, di avere costruito un centro per la cultura, di avere eliminato l’amianto, di avere fatto quello che nessuno prima di lui era stato in grado di fare. E soprattutto di comunicare urbi et orbi – e quindi all’urbe e ai ciechi – che è solo grazie a lui che le Fontanelle riaprono.
Ottimo argomento per non parlare di altro, visto che ci sarà ben poco da parlare, strisce pedonali, soldi sperperati e frana del Passetto a parte.
Non è stato solo il sindaco/assessore alla cultura a mentire, ma lo hanno fatto anche l’Assessore Annamaria Mazzola e il Presidente del consiglio Mauro Piscitello, che contrariamente a quanto deliberato in consiglio, hanno portato avanti il progetto senza operare alcuna variante nelle sedi opportune. A queste varianti si era, lo ricordiamo, detto favorevole il sindaco, ma anche l’Arch. Monaco. ma ormai è chiaro: hanno preso in giro 1200 firmatari e tutti i cittadini di Castelbuono!
E infatti, dopo l’ipotesi di fattibilità queste varianti sarebbero dovute andare a finire in Soprintendenza per l’approvazione e invece il nulla.
In risposta alla nota 1 luglio 2021 inoltrata dai Promotori alla Soprintendenza la dottoressa Selima Giuliano in data 21 luglio 2021 così si esprime:
“La copertura proposta in progetto è rivestita in lamine modulari in lega di rame/alluminio”
quindi è assolutamente FALSO ciò che ha asserito il sindaco in consiglio e in mille altre circostanze e cioè che sarebbe stata la Soprintendenza a imporgli il tetto in rame. Il sindaco non esita a mentire anche al cospetto del più alto consesso civico che è il consiglio comunale non mostrando alcuna considerazione neppure dei suoi consiglieri di maggioranza che avevano votato e approvato precise , seppur insufficienti, indicazioni
Insomma, abbiamo assistito ancora una volta al gioco delle tre carte. Unico dubbio rimane se i consiglieri di maggioranza abbiano giocato il ruolo dell’amico del giocatore o del truffato. Dopo avere specificato che “la strada lato valle, nella relazione tecnica di progetto è indicata come pedonale” (quindi se il sindaco farà l’autostrada sappiano i cittadini che il sindaco sta commettendo un abuso finalizzato ad altro di poco chiaro) la dottoressa Giuliano chiude con le seguenti parole:
“Si precisa infine che agli atti d’ufficio non risultano depositate da parte dell’Amministrazione Comunale di Castelbuono richieste di autorizzazione di varianti progettuali”.
Quindi, cari Concittadini, il sindaco, la sua giunta e il presidente del consiglio, in barba a quanto promesso pubblicamente, in barba al deliberato del Consiglio Comunale dell’11 marzo votato all’unanimità dalla loro parte politica non hanno mai presentato alcuna istanza in Soprintendenza per ottenere il riconoscimento delle varianti progettuali articolate nei famosi cinque punti. Insomma, un modo di amministrare come si farebbe con l’orto di casa, incurante di tutto, mettendosi sotto i piedi persone, atti deliberativi e tutto ciò che è incompatibile con le sue decisioni. Insomma come al tempo della Sicilia dei Feudi.
Ora, mentre noi sottoponiamo ai cittadini queste a dir poco discutibili pratiche del sindaco di questo nostro paese, chiediamo ai consiglieri del gruppo che sostiene Cicero, al presidente del consiglio Piscitello, al vicepresidente del Consiglio Castiglia, al capogruppo Sapuppo, ma soprattutto all’assessore ai lavori Pubblici Mazzola se non si sentano calpestati e spiaccicati, come fichi nel mese di agosto, dalle pratiche del loro sindaco e se non ritengano di riflettere almeno un po’ e trarne le dovute conseguenze, se non come persone, almeno in quanto come rappresentanti delle Istituzioni e quindi di tutti i cittadini. Prima dello schianto. Quando per loro e, purtroppo, per il paese sarà troppo tardi.
I promotori per le Fontanelle
“…al presidente del consiglio Piscitello, al vicepresidente del Consiglio Castiglia, al capogruppo Sapuppo, ma soprattutto all’assessore ai lavori Pubblici Mazzola” …
sinni futtunu
cammaruni doveva essere, cammaruni sarà. i fini li scopriremo ma si possono ben intuire
È un teatro, un cinema o uno spazio polifunzionale? Su questo si deve discutere, non sul tetto in rame che essendo “scelta progettuale” sia i Progettisti che l’Amministrazione sono inattaccabili. Si rischia di cadere nel ridicolo e perdere il vero senso della questione. Castelbuono vuole un Teatro perché oggi non c’è.
Un amico sincero
Il progetto di abbattimento e ricostruzione del cineteatro Le Fontanelle, frutto dell’irremovibile volontà del nostro sindaco avallata da tutta l’amministrazione comunale, è un vero e proprio attacco il cui obiettivo è la distruzione di Castelbuono.
Distruzione di quella memoria di ciò che è stata la cultura del teatro castelbuonese.
È chiaro che risulta necessario intervenire per adeguare la struttura rispetto ai canoni della moderna architettura e sostenibilità ambientale.
È altrettanto chiaro che un progetto di riqualificazione non avrebbe fornito il plauso elettorale che si otterrà con l’abbattimento e la ricostruzione.
La distruzione del così detto “ecomostro” darà titolo per potersi attribuire il merito di aver fatto qualcosa che nessuno era stato in grado di fare. Motivo di promozione elettorale.
Per definizione ecomostro è un edificio costruito in disprezzo di ogni esigenza ambientale e valutazione estetica. Gravemente incompatibile con l’ambiente circostante.
Le Fontanelle non è un ecomostro. È un pezzo importante della nostra storia che è stato, ad arte, strumentalizzato.
Nessuno ha titolo per definirlo ecomostro. Soprattutto il nostro Primo Cittadino. Non ne ha perché:
– è il sindaco quindi colui che per primo è chiamato ad amministrare il patrimonio e a preservarlo;
– è assessore alla cultura e, in quanto tale, dovrebbe mantenere viva la memoria della cultura oltre che accrescerla;
– prima di ogni cosa è un Castelbuonese e come cittadino ha il compito, attraverso le tradizioni, di tenere viva la storia.
Di tutto ciò non credo abbia contezza. Diversamente non avrebbe dato incarico (a progettisti la cui unica colpa è quella di aver eseguito la volontà di un committente/padrone) per la realizzazione dell’attuale progetto.
Mi urge ricordare a chi ci amministra che il Medioevo è passato da un po’. Che viviamo in un presente che sa di futuro. Che non è più possibile assumere scelte motivate esclusivamente da un mero interesse personalistico. Soprattutto quando si è investiti della responsabilità derivante dal consenso elettorale.
Come direbbe il profeta Isaia: “voce di uno che grida nel deserto……
Sarebbe soprattutto il caso che gli elettori l’anno prossimo ricordassero di mandare a casa questa calamitå naturale di Cicero.
purtroppo la vedo dura. Non vedo personalità che raccolgano ampio consenso tali da rendere possibile un cambiamento. Nè vedo alle loro spalle solide maggioranze politiche che li sostengano, stante la frammentazione attuale. Il PD subisce l’erosione di voti della lista personale dell’attuale inquilino di via S.Anna. che è ben deciso a restarvi altri cinque annetti. avremo così un altro ventennio, con intermezzo. La costituente tiene carte coperte per non bruciare i nomi, molto probabilmente sarà uno di loro, dei fondatori, a proporsi, forse un ingegnere magari vicino ad ambiti curiali. Il fatto è che servirebbe anche una persona con esperienza di amministrazione e di diritto amministrativo. non vedo nessuno e non mi viene in mente nessuno, e quelli che mi vengono in mente non sono a mio avviso sufficienti ad orientare la pubblica opinione per quanto stufa. ci sarà, nel caso di tre quattro candidati ognuno espressione di specifiche “parrocchie” una forte astensione, dei delusi. E temo che ci ritroveremo la stessa minestra, eventualmente riscaldata, altri cinque anni.
credo che sia davvero il momento di mobilitarsi con tutti gli atti amministrativi e politici. anche a costo di bloccare il bando con ricorsi scrivendo a tutti gli enti in primis quelli che finanziano. e interessando la stampa. l’impatto del manifesto lo ha subito, ed ha preso tempo. Vuole collocare il cantiere giusto in epoca di elezioni. mi ricorda la vicenda del municipio per certi versi …la storia si ripete sempre ma mai negli stessi esatti termini e atti.
credo sia il momento di occupare LE FONTANELLE è il municipio.
E nel frattempo, tra il silenzio di tutti, è rispuntato l’obbrobrio in piazza castello. Castelbuono è finito
Ma è possibile che si decida, anzi si DELIBERI una cosa e poi se ne faccia un’altra? Non ci posso credere… eppure ,come afferma la Sovrintendenza, nessuna proposta di variante è stata presentata dall’Amministrazione. Ora, al di là del merito, come si può accettare che la volontà espressa nel Consiglio ,a marzo, sia stata totalmente disattesa e sprezzantemente ignorata? E i Consiglieri? Non hanno nulla da dire?
Durante la presentazione del protocollo d’intesa stipulato tra la soprintendenza. Monumenti ed il comune di Castelbuono il dirigente del settore urbanistica del comune affermava con una certa compiacenza : mai più rame nel centro storico di Castelbuono !!!! SÌ ……. ma con qualche deroga diamine !!! E poi siamo proprio sicuri che ” le fontanelle” ricadono all’interno del centro storico ?
Con un po’ di fantasia e di elasticità potrebbe essere considerata una enclave extraurbana dove tutto sarebbe possibile.