Lettera aperta: aiuti alle strutture ricettive e di ristorazione di Castelbuono

(Di Filippo Botta) – Castelbuono, un tempo con la vocazione occupazionale prevalente dell’edilizia come attività trainante, è andato via via integrandosi, sotto l’aspetto economico sociale, con le molteplici strutture ricettive e di ristoro variegate, che forse oggi rappresentano un volano non indifferente di sviluppo per la nostra economia. Alla base di tutto non vanno trascurate le molteplici forme di pubblicità da parte pubblica e privata del nostro territorio sotto tutte le sfaccettature e con l’ausilio di tutti quanti si sono adoperati e continuano ad operarsi per diffondere Castelbuono in ambito regionale, nazionale e mondiale.
Con la situazione attuale viene a rilievo l’allarme di sostegno del settore ricettivo e ristorativo, per far fronte alle spese che il settore dovrà affrontare per ottemperare alle nuove disposizioni operative per il contenimento del Covid-19. Soltanto una forte iniezione di liquidità a fondo perduto, e non indebitativo come proposto dalle istituzioni, potrà garantire l’operatività delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere, così come quelle ristorative, altrimenti a rischio di essere seriamente compromesse.
Stante le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, alla riapertura delle attività, i suddetti settori dovranno sottostare a particolari disposizioni per via dell’elevata interazione tra i soggetti coinvolti nei servizi (ospite-ospite, ospite-personale, personale-personale). A tal uopo, l’adeguamento ai nuovi standard comporterà lo stravolgimento della predisposizione ed erogazione dei servizi, tra i quali da citare sinteticamente: accoglienza, servizi tecnici e di manutenzione, ristoranti, colazione, sale da pranzo, bar, aree ricreative per bambini, pulizie delle camere e degli ambienti etc. L’adeguamento comporterà per gli operatori necessariamente dei costi aggiuntivi.
La nuova situazione, rispetto alla precedente già di per sé complicata, si aggiunge ad un quadro per niente tranquillizzante sui ricavi futuri prossimi. Il turismo estivo, che costituisce uno dei polmoni
principali del settore, evidenzia delle stime sui flussi in arrivo nettamente inferiori ai precedenti storici, con inevitabili cali dei ricavi.
La diretta conseguenza dei maggiori costi e dei minori ricavi rischiano di generare una crisi con conseguenze economiche e sociali davvero disastrose per la nostra Castelbuono, se non opportunamente evidenziata ed appositamente contrastata. L’intento della proposta è quello che Castelbuono e la Regione Sicilia, (da evitare gli aiuti consistenti negli indebitamenti statali ad oggi evidenziati), attraverso lo stanziamento di apposite risorse, supportino gli operatori che oggi si vedono obbligati a valutare con la massima cautela l’organizzazione e il mantenimento dei propri servizi. Per questo l’allarme inerente finanziamenti a fondo perduto con provvedimenti di carattere straordinario, così da consentire il recupero di un minimo di redditività e uno sguardo al futuro ancora una volta richiesto ai laboriosi operatori di Castelbuono.
Filippo Botta
All’accurata riflessione aggiungo le imprese castelbuonesi di trasporto persone mediante noleggio di autovetture/bus da rimessa con conducente, collegate direttamente al settore turistico con previsioni di fatturato disastrose per i prossimi mesi.
Preg.mo Ingegnere, Lei ha perfettamente ragione. Ma come affermato l’altro giorno su Rai1 da Antonio Barreca (nipote di Don Totò “u postinu”) giovanissimo Direttore Generale di Confturismo – Confindustria, il turismo rappresenta l’industria più importante nel nostro Paese.
Purtroppo proprio il turismo, sarà il settore più colpito dal COVID-19. Dal proprietario della catena di grand hotel di lusso, all’ultimo cameriere ad extra, passando per l’autista del bus turistico al pianista di piano bar. Un esercito di categorie e di persone. Quindi non ci potranno mai essere fondi a sufficienza per risarcire tutti, sarà una catastrofe economica, per tutti. Rassegniamoci, malgrado gli striscioni con gli arcobaleni ai balconi, NON andrà tutto bene, saremo rovinati! Purtroppo.
Purtroppo trovare liquidità non è semplicissimo. Il governo Italiano ha trovato l’escamotage del prestito garantito alle banche, assumendosi il rischio delle mancate restituzioni, perchè è già indebitato fino al collo. La Germania, ancora loro, si può permettere di spendere dando soldi a fondo perduto perchè ha un rapporto debito pil al 60% , noi siamo oltre il 150% a causa anche dei nostri contributi a fondo salva stati, ai terremoti, e a causa di una crescita praticamente nulla da decenni. Ci stiamo insomma impoverendo, sebbene il risparmio privato sia più alto della media europea. qualche persona di estrazione culturale post marxista, per recimolare consensi e voto, ha proposto un contributo di solidarietà ai redditi alti (che è un surplus di tassa non una patrimoniale) qualche altro una patrimoniale.
COme fa notare Giavazzi oggi sul corriere per ogni euro di prelievo forzoso, patrimoniale o simile ottnuto lo stato le perderebbe tre per crollo della domanda.
Significa che alla crisi dell’Offerta (la sua struttura chiusa) segue una crisi della domanda perchè riapre ma non ci sta la propensione a spendere.
La regione Sicilia questi soldi a fondo perduto (il famoso helicopter money) da dove li dovrebbe prelevare? Io sarei anche d’accordo perchè il settore turistico in Italia è il 10% del PIL …solo che sarà l’ultimo a ripartire perchè non so quanta gente oggi si senta sicura di andare in luoghi di interazione.
Soluzioni…quantomeno la sospensione delle imposte per aziende poste in “naftalina” …poi un’altra idea è implementare il layout dei locali (rinunciando a un po’ di coperti) e implementando per esempio il documento INAIL di valutazione del rischio COVID e …puntare sulla voglia di uscire della popolazione. con iniziative ad hoc. Un’altra soluzione è che il pagamento di PA e grandi aziende avvenga con una percentuale di stipendio con voucher elettronico da spendere …a scadenza.
COsì è spesa che va a PIL …nell’immediato ci sarà da stringere i denti
perchè se per ora i media ci hanno martellato con i conto dei morti, la crisi economica che arriverà è decisamente più forte di quella del 2008 e del 2011. Domani capiremo se l’UE ci mollerà al nostro destino