Lettera aperta degli operatori della ristorazione ai cittadini di Castelbuono: “non si scherza con il pane delle famiglie”

“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”.
Umberto Eco
(Riceviamo e pubblichiamo) – Cari concittadini, o meglio come ci definiamo da anni nella nostra comunità, cari fratelli e sorelle,
scriviamo questa lettera indirizzata a tutti, per fare gli auguri di buone feste a tutta la popolazione di Castelbuono e a tutti i nostri clienti.
Ma scriviamo anche queste parole amare per farvi conoscere il nostro disappunto nei confronti di alcuni cittadini che a nostro parere vivono con l’intento di distruggere ciò che abbiamo creato in questi 30 anni a Castelbuono, cioè un turismo che ha puntato sull’accoglienza, sulla ricerca della qualità e sul buon vivere.
Nessuno meglio di noi può comprendere che cosa ha significato davvero il coronavirus, ad eccezione solo ovviamente degli operatori sanitari e delle famiglie delle vittime. Insieme a tutto il mondo della cultura e del turismo siamo stati il settore economico più colpito dalle chiusure e della limitazioni, ed allo stesso tempo il più controllato in tutta Italia, con protocolli rigidissimi da rispettare, e con il rischio di veder distrutto il lavoro di una vita, soffocando senza la certezza di un domani.
Ma noi ci riteniamo forti e abbastanza capaci di risollevarci anche nei momenti più difficili, l’abbiamo sempre fatto e abbiamo da sempre dimostrato a tutti quanto veniamo apprezzati, ognuno per le sue caratteristiche, a Castelbuono e soprattutto fuori Castelbuono.
Ma adesso chiediamo di fermarsi, rivolgendoci in particolar modo a coloro che continuano a parlar male senza ragione della nostra comunità; chiediamo di smettere di soffocarla sui social; basta blog che pubblicano soltanto cose negative strumentalmente con il solo intento di colpire qualcuno, come sappiamo bene tutti, non comprendendo il danno che si fa all’intera comunità; basta leoni da tastiera che si permettono di parlare di tutto e di più, solo perché protetti dal loro stipendio fisso e senza rischi si permettono di colpire la categoria diciamolo pure più produttiva e fiore all’occhiello di questo territorio.
Siamo stanchi e, come avrete notato, siamo usciti dal guscio disgustati anche da gente che lavora e guadagna grazie anche al nostro settore ma contemporaneamente si permette di sputare fango sopra le manifestazioni che per noi sono sempre state linfa vitale ed elemento per continuare ad investire nel futuro.
Questi capricci che vi state passando da anni, voi “pochi” leoni da tastiera ci porteranno un giorno a non volervi neanche seduti nei nostri locali, perché noi non serviamo chi non serve il nostro paese.
Siamo una comunità da sempre unita; da sempre abbiamo cercato di fare il massimo per rappresentare il nostro paese fuori dalle sue quattro mura.
Vi chiediamo a gran voce di smettere di giudicare ciò che non conoscete e non avete esperienza per farlo; la critica costruttiva per noi è stata ben accetta da sempre.
Come tutti siamo preoccupati per la situazione generale, ma anche fiduciosi della forza che insieme come comunità possiamo avere se agiamo con coscienza e responsabilità perché in sintesi, continuando a farci del male tra di noi rischiamo solo di arrivare ad un inevitabile crollo degli incassi, alla chiusura e al licenziamento di molti addetti, con tutte le conseguenze negative sulla già colpita economia locale.
Ci chiediamo pertanto se abbia senso che voi continuiate a prendervela con gli eventi, i ristoranti e i bar per dar sfogo a vostri problemi interpersonali con il mondo che vi gira intorno o per mera occasione politica.
Ci appelliamo inoltre al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio comunale comunicandovi che ci rendiamo conto della gravità della situazione e siamo pronti a conformarci come sempre sulle direttive e sul rispetto dei protocolli anti-covid, ma siamo preoccupati come imprenditori per la sopravvivenza delle nostre aziende, quindi ringraziandovi per il lavoro svolto sino ad oggi sugli investimenti turistici e culturali, e per non esservi nascosti nel non fare nulla con la “scusa” della pandemia, chiediamo a voi come a qualsiasi altra Amministrazione futura, di dare continuità a questi investimenti.
Sappiate voi o gli amministratori futuri che a noi la politica non interessa ma il pane dei nostri figli non deve essere toccato da chi il pane ce l’ha garantito ogni 27 del mese.
L’associazione ristoratori Castelbuono
Anche senza sforzarsi di leggere tra le righe si capisce benissimo che tutto quanto scritto è stato congegnato, se non addirittura si può osare pensare dettato, dall’amministrazione, infatti il plauso insensato alla stessa, dice tutto. Ma lo capite quello che avete scritto. Da buon compagno, da persona che è stata e rimasta di sinistra, si può dire che questo è puro capitalismo. Voi per il vostro personale interesse mettete a repentaglio la vita degli altri. Qualcuno farebbe bene a spiegarvi che siamo in piena pandemia, voi ristoratori avete avuto dei ristori da parte dello stato se poi questi sono stati o meno sufficiente allora avete diritto di lamentarvi ma piuttosto che prestarvi Voi al gioco politico che adducete ad altri, perché non vi lamentate con questa amministrazione che non ha saputo fare niente per voi ristoratori tranne che, come da qualcuno osservato, perdere i finanziamenti per tali fini. Siate coerenti e non fatevi manipolare, rischiate di farvi abbandonare voi dai vostri cittadini e non ad essere voi a negare la seduta nei vostri locali.
Questo commento è stato scritto da tutti i ristoratori? Conoscendoli non penso proprio.
L’associazione non ne esce proprio bene da questo intervento per via dei toni arroganti e minacciosi usati
Esprimo la mia più piena solidarietà ai ristoratori castelbuonesi. Voglio però da docente dissentire per alcune parole di alcuni ristoratori (per fortuna pochi) che continuano a chiamarci “quelli che hanno lo stipendio sicuro”. Voglio ricordare che noi una buona fetta dello stipendio poi lo spendiamo proprio nelle pizzerie e nei ristoranti castelbuonesi e con i ristoratori abbiamo avuto sempre un ottimo rapporto. Non è che abbiamo fatto lettere aperte quando qualcuno ci ha chiamato “maestrine che vengono da fuori”, quando qualcuno si è scagliato contro la scuola per il Covid, o quando qualcun altro ha apostrofato la negativamente “la cultura studiata sui libri”. La scuola è un posto super sicuro dove si sta attentissimi al rispetto delle norme. Spero possa ritornare un clima sereno, però sinceramente questa guerra tra poveri ha stancato, hanno stancato le frasi fatte della “castelbuono che si sveglia la mattina”, ne ho le scatole piene. Non vedo l’ora di mangiare una super pizza negli ottimi ristoranti del paese.
Ristoratori per anni quelli a stipendio fisso si sono prodigati in ogni angolo della Sicilia a parlare bene Del nostro paese come qualcosa di speciale lontano da logiche mafiose , ricco di storia , una comunità attiva e tante eccellenze. Mi avete deluso.Se volete scrivete fuori dalle vostre attività non sono ammessi quelli a stipendio fisso .
Suggerirei ai ristoratori di affiggere all’esterno del locale una tabella in cui scrivere:
“È VIETATO L’INGRESSO A STIPENDIATI PENSIONATI E SALARIATI FISSI
Oltre al Green Pass rafforzato gli avventori devono presentare all’ingresso certificato di nascita e residenza, per dimostrare di non essere nati a Castelbuono e di non risiedere a Castelbuono, almeno da 10 anni”.
Volevo dire che io ho lo stipendio fisso e non ho mai avuto macchinoni o motorazzi. Inoltre i miei figli pagavano la retta più aòta all’Università e figli di ristoratori che camminavano con macchinoni avevano l’alloggio gratis. Inoltre lo stipendio non me l’hanno regalato, ma fino ai 35 anni mi sono fatto un mazzo di c… così.
Avevo più o meno condiviso il senso della lettera, ma mi chiedo cosa cavolo c’entri quell’invettiva più o meno velata contro chi ha uno stipendio fisso, uno stipendio NON GARANTITO MA GUADAGNATO. Ebbene sì, i dipendenti pubblici (tra cui infermieri, medici, insegnanti, forze dell’ordine, dipendenti comunali, ecc) lavorano ogni giorno per guadagnarsi quello stipendio, che come sappiamo tutti – tranne qualche eccezione – non ti rende ricco ma ti permette di vivere. Il 27 del mese, come dite voi, non arrivata lo stipendio se non si fa il proprio lavoro, sia pubblico che privato. Inoltre, con tutto il rispetto per i ristoratori e riconoscendo che la pandemia ha causato loro molti problemi, molti lavoratori pubblici durante le ore più buie che questi anni ci hanno mostrato, non hanno potuto stare a casa ma hanno rischiato in prima linea la propria vita o hanno dovuto reinventare completamente il proprio lavoro senza neanche ricevere un grazie. Cari ristoratori, i vostri problemi sono i nostri problemi, quindi non trasformiamo tutto ciò in una lotta tra poveri.
Avete sbagliato alla grande nel farvi manipolare. Lo stipendio fisso permette di venire presso i vostri locali e rimpinguare il vostro lavoro.
Siete bravi a cucinare non tanto nel farvi abbindolare.
Vi auguro il meglio perché siete brava va gente.
“The moral basis of a backward society”
Signor imprenditore della ristorazione, caro fratello cara sorella, fiore all’occhiello dell’Italia intera vogliamo fare l’elenco dei suoi amici amministratori a partire dal suo sindaco che hanno il pane garantito ogni 27 del mese e basta?
Qualcuno sta perdendo o ha già perso la testa, e non sono di certo i ristoratori. Sennò non si giustifica un intervento del genere, inutilmente divisivo, che segue a qualche sporadica critica nei confronti dell’Amministrazione per la “leggerezza” con la quale affronta il preoccupante andamento pandemico.
C’è più di un sospetto che quel qualcuno voglia accreditarsi come unico garante delle legittime aspettative di lavoro dei ristoratori.
E quel qualcuno sta usando il classico metodo del “divide et impera”.
Castelbuono ha bisogno di tutti per andare avanti, concordi, per superare i momenti critici.
Ha la capacità di farlo, a prescindere dallo sciamano di turno.
Avete deluso, come ha deluso da tempo chi vi ha scritto il comunicato.
Fino adesso ha avuto il 27 assicurato, vediamo in seguito cosa sarà in grado di fare o di scrivere ancora.
Speriamo seguirà un comunicato dei ristoratori che non hanno saputo nulla o non hanno condiviso questo comunicato.
Una lettera così pesante, con delle accuse così pesanti, doveva essere sottoscritta individualmente da tutti i soci dell’associazione che la condividono integralmente. E non credo che tutti la condividano pienamente. Firmarsi come associazione è come firmarsi con uno pseudonimo da leone da tastiera che tanto criticate.
Qualcuno sta perdendo la testa perché si sente franare la terra sotto i piedi e non sono certo i ristoratori e gli imprenditori che con il loro eccellente lavoro tengono alto il buon nome di Castelbuono.
In ogni Comunità democratica e civile, si dovrebbe competere con l’intelligenza, anche con quella cattiva, mai con la stupidità. L’intelligenza ascolta, capisce e anche se non condivide, comprende e accetta. La stupidità si lascia condurre dal proprio tornaconto e pretende di avere sempre ragione e non guarda mai oltre ciò che vede la sua convinzione.
Nel grande palcoscenico della vita reale, alla “stupidita” dovrebbe essere lasciato il ruolo di semplice “comparsa”, giusto, quanto basta, per “evidenziare la differenza”.
Ad maiora!
Buon Natale a tutte le persone di buonsenso.
La citazione di Umberto Eco, i congiuntivi espressi in maniera corretta (la signora deve pur guadagnarsi le prebende), i toni sprezzanti e i tormentoni del reddito fisso già al momento della pubblicazione di questo inquietante post recavano il sinistro marchio di fabbrica. Ieri sera sulla pagina istituzionale del comune (!!!!!!!!) è spuntata la pubblicazione di questa vergognosa lettera aperta a nome dell’Associazione dalla quale tutti i ristoratori dovrebbero dissociarsi entro oggi. A quel punto il mandante ci ha messo la firma, ma si sapeva già da prima.
Lo stipendio fisso. E’ un tema ricorrente, e nel caso potrebbe anche ricordare un certo marchio di fabbrica. Come se chi avesse lo stipendio fisso lo avesse sottratto a voi in una competizione aperta. se possiamo fare una riflessione seria:
1. Sarebbe da confrontare i redditi dichiarati onde far emergere probabili contraddizioni che si vedono peraltro come una mosca nel latte
2. in assenza quasi completa di aziende private manifatturiere o di servizi dovreste sapere che sia il castelbuonese che il “turista” molto probabilmente è un stipendio fisso
ora tornando al merito dello sfogo, che segue commenti vari e battute, vi faccio una domanda: il vostro legittimo business lo eserciatate rispettando le regole? o a poco a poco siete diventati i padroni del paese specie d’estate? un disgraziato che abita in piazza Matteotti e che l’indomani si deve alzare per andare a lavorare avrà diritto di dormire? eppure il vostro nume tutelare chiude occhi su emissioni acustiche (tante segnalazioni mai si mosse foglia), straripanti occupazioni di suolo pubblico, piccolo abusi edilizi, CHIUSURE DI STRADE INTERE senza una delibera corretta (quando la chiesi nessuno seppe esibirmela,e alla fine vi fu l’ammissione che non c’era). purtroppo la P.L. esegue le direttive del proprio capo pro tempore e con fare spesso al limite del propotente convinti di parlare con un bifolco ti cita “CI STA L’ORDINANZA” pensando di tapparti la bocca. Quando mi lamentai in prima persona da cittadino con l’inquilino ben noto mi rispose “CHIDDRRI HANNI ‘A TRAVAGLIARI”. Quindi per chi avesse imbeccato la nota segnalo che aver fatto diventare alcune persone (non tutti devo dirlo) i PADRONI DEL PAESE con Gazebi che si aprono, tettoie che si spostano, macchine che si posteggiano, divieti che non si rispettano…con il ritornello di Pozzetto porta poi le più o meno salaci osservazioni. E non portate il patetico esempio del pane per i figli, fatemi la cortesia. Avete lievitato i prezzi insieme alla pasta della pizza. Nessuno ha nulla contro il Bar, ma contesto io ed altri l’idea che tutto debba girare attorno al bar.
Si potrebbe sapere chi fa parte di questa associazione? Lo chiedo perché, essendo uno dei “27 fisso” vorrei evitare in futuro di farmi “servire da chi serve il paese”.