Lettera aperta di Cicero ai Cittadini del comprensorio Madonie-Himera

(Riceviamo e pubblichiamo) – Sento l’esigenza di scrivere questa lettera per riflettere insieme su come intervenire per bloccare e invertire I ‘emorragia di persone, principalmente giovani, che lasciano le nostre comunità per trasferirsi in altri luoghi, con la prevalenza di chi ha scelto di andare fuori dalla nostra Sicilia.
Prima dell’avvento della pandemia da covid-19 tendevamo a giustificare questo fenomeno in quanto vi era l’esigenza di trovare un posto di lavoro, un’occupazione in grado di appagare le aspettative delle persone, anche alla luce degli studi fatti e delle professioni avviate.
Con la pandemia si è aperto un dibattito a livello globale, portato avanti da sociologi, architetti, intellettuali che hanno evidenziato come la vita sociale negli agglomerati urbani a forte intensità abitativa e nelle città metropolitane sul piano della qualità non è delle migliori, in quanto più assoggettata ad inquinamento ambientale, con il rischio di provocare malattie che possono condizionare non solo la salute degli individui, ma finance la vita sociale ed economica di intere Nazioni, tenute ad investire prioritariamente nella ricerca e nella cura di patologie devastanti per l’uomo.
Dal dibattito aperto abbiamo compreso e appurato che nei borghi, nei Comuni montani e nell’entroterra della nostra Italia, la qualità della vita risulta essere migliore in termini di qualità ambientale e di salubrità, oltre naturalmente all’aspetto economico.
Dopo questa premessa che fa da cappello al ragionamento che vorrei esplicitare di seguito, ritengo sia giusto riflettere anche su quali politiche sociali, economiche e di investimenti sono state messe in campo, a tutti i livelli, negli ultimi trent’anni e se le stesse hanno raggiunto i risultati sperati.
Oggi, leggendo ed osservando quanto avviene nei nostri territori, nei Comuni montani e nei borghi dell’entroterra di tutta Italia, a mio parere, possiamo affermare che le politiche e le programmazioni attuate e implementate sono state fallimentari.
Utilizzo la parola fallimentare auspicando che nessuno si scandalizzi, ma trovi il coraggio di evidenziare tutti i limiti e i ritardi di quelle programmazioni e investimenti realizzati nei decenni passati, ribadisco a tutti i livelli. Penso che chi rifletta, in modo critico e razionale, su quanto è successo e su quello che si è investito in questi anni in questi territori, non possa non condividere la valutazione da me espressa.
Infatti se analizziamo gli investimenti pubblici portati avanti in questi decenni ci accorgiamo che sicuramente vi è stata la capacità di recuperare immobili di prestigio, palazzi storici, di costruire strutture sportive, nuovi edifici per residenze sociali e scolastiche, campeggi, ecc. Strutture che oggi in molti casi risultano abbandonate, non utilizzate a pieno regime e spesse volte richiedono nuovi interventi di manutenzione, recupero o ristrutturazione.
Ad ogni cittadino che vive in una comunità del nostro comprensorio chiedo di guardarsi intorno e di riflettere su quanto da me affermato.
Se ciò è vero allora vi è l’esigenza di invertire un’impostazione culturale, sociale ed economica in relazione agli investimenti da mettere in campo nei prossimi anni. Se è vero che il nostro territorio è stato capace di intercettare risorse pubbliche nelle varie programmazioni (PRUST, Patto Territoriale, PIST, Strategie Aree Interne ecc.), è pure vero che le nostre comunità hanno avuto una continua emorragia di cittadini che hanno scelto di andare a vivere e a lavorare in altri territori, in altri contesti sociali.
Mi sento allora di proporre alle comunità, di aprire un confronto con coloro che oggi governano questi territori ai vari livelli, di riconoscere gli errori fatti in questi ultimi decenni e di chiedere, anzi, pretendere dalla programmazione nazionale e regionale di rivedere e riscrivere una nuova strategia ed un nuovo modello di sviluppo non più privilegiando investimenti strutturali ma investimenti per offrire servizi, infrastrutture e sovrastrutture, nuove opportunità di vita sociale nelle nostre comunità e nei nostri territori.
Gli esperti che menzionavo prima, evidenziano che se vogliamo far rivivere i nostri comprensori, i borghi e i comuni montani, bisogna investire su una sanità pubblica più efficiente, su adeguate e moderne strutture scolastiche, su sistemi efficaci di mobilità pubblica in grado di mettere in rete le nostre comunità e i centri urbani dove sono allocati i servizi essenziali.
Anche il Presidente Mattarella lo scorso 11 dicembre, in occasione della Giornata della Montagna, ricevendo al Quirinale una delegazione composta da noi Sindaci e rappresentanti delle aree interne e montane, ha sottolineato tutto ciò.
Per tali ragioni voglio mettere al centro di questo dibattito alcune proposte, chiedendo alla comunità politica ed alla società civile di confrontarci per condividerle ed integrale affinché, utilizzando insieme anche i fondi del PNRR e delle nuove programmazioni, nei prossimi anni saremo in grado di invertire la tendenza dello spopolamento nei nostri territori.
Propongo che si apra un tavolo di confronto con i presìdi sanitari di Petralia Sottana, Cefalù e Termini Imerese e con l’ASP Provinciale per evidenziare le criticità sanitarie del nostro territorio e ragionare insieme su come sopperire a queste esigenze, implementando i servizi sanitari di base, sia degli ospedali che nei poliambulatori o a domicilio, evitando la sovrapposizione di identici servizi, ottimizzando l’utilizzo delle risorse umane ed economiche.
Sul settore della pubblica istruzione penso che sia valido lo stesso principio. Dobbiamo comprendere quale capacità di offerta formativa abbiamo nei vari livelli scolastici, consapevoli che non possiamo avere ad esempio gli asili nido in tutti i Comuni, non possiamo pensare di avere corsi universitari o scuole superiori in tutte le realtà, ma sicuramente possiamo condividere questi servizi per ambiti e aggregazioni territoriali, con lo scopo di far funzionare in modo efficiente, efficace ed economicamente sostenibile, sia la sanità che la pubblica istruzione.
Affinché tutto ciò possa realizzarsi diventa fondamentale un piano di mobilità pubblica sostenibile, anzi è prioritario, se vogliamo far crescere sul piano sociale ed economico i nostri comuni.
Basta seguire quello che scrivono gli esperti per comprendere che i giovani o intere famiglie non vanno via dai nostri territori soltanto per la mancanza del lavoro ma anche per la mancanza dei servizi che rendono la vita sociale ricca di momenti culturali che arricchiscono il nostro vivere.
Dobbiamo lavorare per rendere più funzionali e fruibili le piscine di Isnello e Petralia Sottana, per costruire spazi culturali dove si possa fare teatro, musica, cinema, mostre e convegni, dislocati in modo strategico nei Comuni del comprensorio, avere a disposizione palestre e impianti sportivi nelle varie discipline con una gestione condivisa da parte di tutti i Comuni del comprensorio.
A mio avviso, ad esempio, le piscine di Petralia Sottana e Isnello dovrebbero rimanere aperte tutti i giorni fino a tarda ora, ma per poter mantenere ed assicurare questi orari occorre che gli enti pubblici contribuiscano alla loro gestione. Allora si rende necessaria una contribuzione diretta da parte dei Comuni che ne trarrebbero vantaggio: se ad esempio tutti i Comuni stanziassero nei propri bilanci una somma, anche indicativa di € 2.000 l’anno, per la gestione delle piscine, senza sforzi gravosi per i bilanci dei singoli enti otterremmo una somma adeguata che consentirebbe alle due strutture sportive di garantire l’apertura delle stesse fino a tarda ora. Lo stesso varrebbe per le altre strutture, vedi teatro, cinema, discoteche, impianti sportivi, ecc.
In poche parole, ritengo che una strategia condivisa debba partire anche dallo stanziamento annuale di somme, sostenibili e compatibili per i bilanci degli stessi Comuni, affinché si possano finanziare servizi ritenuti utili per la vita sociale delle nostre comunità.
Castelbuono in tutto ciò ci crede, crede alle potenzialità imprenditoriali, culturali ed economiche dei nostri territori ed è consapevole che possiamo diventare sempre di più attrattori per chi vuole vivere in ambienti sociali, liberi da condizionamenti, eccellenti sul piano ambientale e della qualità della vita; ed è per questo che, vista anche l’esperienza da consolidare dello smart working, grazie al quale diversi professionisti hanno riscoperto la vita nei loro luoghi di origine, chiediamo alle nostre Madonie di invertire la rotta, di non ripercorrere e ripetere gli errori del passato ma di investire e programmare per dare servizi alle nostre popolazioni.
Insieme dobbiamo chiedere ai decisori regionali, nazionali ed europei di destinare i fondi per le nuove programmazioni anche al finanziamento dei servizi che in tante realtà, piccole o grandi che siano, possono fare la differenza per la qualità della vita ed il futuro della gente che vi abita.
Il Sindaco
F.to Sig. Mario Cicero
Caro sindaco chiedilo hai tuoi amici e familiari che non hanno nessun problema di emigrare anzi ….alla luce di tutti non puoi sempre nasconderti dietro false velature questa lettera mi sembra inopportuna
Il potere e della politica e tu “lei” lo ha messo in pratica a castelbuono
Attivita per la preparazione di prodotti tipici da forno da asporto pardon bar
mi viene da ridere, se non fosse da piangere. In due parole, sta chiedendo a ALTRI COMUNI che HANNO REALIZZATO risorse di metterle a fattor comune così noi le usiamo dato che non abbiamo nulla? per quanto alle città di cui lei parla, spiace comunicare che ci sta una qualità della vita migliore di Castelbuono in termini di servizi, stimoli culturali e possibilità di svago. Ho la piscina, il campo da tennis coperto e riscaldato, il TEATRO LIRICO il teatro di prosa. Ah scusi, dimenticavo nella bolletta idrica mi mandano analisi chimiche e biologiche di quello che esce dal rubinetto. ah Pago la TARI meno di Castelbuono
TESTUALE: “i giovani o intere famiglie non vanno via dai nostri territori soltanto per la mancanza del lavoro ma anche per la mancanza dei servizi che rendono la vita sociale ricca di momenti culturali che arricchiscono il nostro vivere”…ma se state facendo in modo di estirpare la possibilità di un teatro creando il CAMMARONE polifunzionale?
Sono curioso di leggere la risposta dei sindaci di Petralia e Isnello e in generale del comprensorio, e mi attendo una risposta peggio della precedente, in cui gli hanno messo la realtà davanti gli occhi, cioè che E’ PRIVO DI CONSENSO POLITICO fuori da Castelbuono, e probabilmente anche di credibilità personale. La lettera diffusa alla stampa ha finalità elettorali, per far vedere ai “Babbi Castelbuonesi” che si sta adoperando.
Non ricordo che lei ha votato contro nelle grandi scelte di tutti gli organi sovracomunali che lei ha fatto parte . In più come sindaco scriva che cosa ha costruito per non fare sentire la mancanza di spazi culturali che lascerebbero , e scriva che cosa sta demolendo . Abbia il coraggio di dire ai colleghi o a quella fetta di politici e colleghi FACCIAMOCI DA PARTE. E diamo spazio ai tanti giovani che continuano ad andare via perché non vedono futuro in questa terra . Ci dobbiamo interrogare seriamente .Non faccio parte dei nemici da Cuntintizza
ipse dixit “Infatti se analizziamo gli investimenti pubblici portati avanti in questi decenni ci accorgiamo che sicuramente vi è stata la capacità di recuperare immobili di prestigio, palazzi storici, di costruire strutture sportive……”
Egregio signor sindaco di quali strutture sportive sta parlando? forse quelle degli altri comuni perchè a Castelbuono a parte lo sgangherato campetto Totò Spallino e la palestra del liceo alla quale possono accedere solo gli alunni per il resto siamo a livelli da terzo mondo!
Vo vidiri ca stari o bar addivintavi sport?
il BAR dello SPORT o lo SPORT del BAR?
Carissimo Dott. Mario Cicero attenta e puntuale la Sua analisi ,la prima cosa da fare che tutti i sindaci delle Madonie ,il primo Lei , le direzioni di Sosvima ,Gal etc ve ne dovreste andare a casa perche non siete stati capaci di attuare politiche di resilienza e di vera valorizzazione territoriale anzi avete allontanato col vostro operato i cittadini,i giovani dalla partecipazione civica e democratica dimostrazione lampante che Lei e sempre pronto a candidarsi alla faccia del rinnovamento anzi le dico di piu e poi chiudo. Avete fatto di tutto con grande impegno affinche non crescesse una nuova classe politica fatta di giovani ,menti piu spinte delle vostre, io giro le Madonie per lavoro ,mi creda ce ne sono belle teste pensanti ,vi ha fatto comodo non coinvolgerle .P.S Mi auguro che i nuovi gruppi che si stanno costituendo(costituente ) per cambiare il passo a Castelbuono trovino la forza e il coraggio di scoperchiare la pentola e uscire le vostre assurde scelte altrimenti e meglio che continuino a fare i professorini cercando di formare sapientemente i giovani che mi auguro possano cambiare le sorti del nostro bellissimo territorio P.S.2Apriamo un dibattito una analisi sui vostri errori degli ultimi 30 anni farsi il mea culpa e facile ti mette in pace sei democratico, inclusivo, le ricordo soltanto che nel privato chi sbaglia si metta a cuda mezze e jammi sarricogli i pezzi e se ne va a circarisi u travagli
Dottore????? Ma quannn?????
Non solo Dottore. E’ pure Ingegnere, Notaio, Avvocato, Commercialista, Dentista, Chimico (delle acque), Manager, AD, DI, PP, FF, VC, nonchè idraulico, meccanico, chef, infermiere ecc.
A Castelbuono il titolo di sindaco abilita a tutte le professioni ed a tutti i mestieri ah, ah, ah, ah
Servizi e sovra servizi il comprensorio già ce li ha, siamo noi rimasti molto ma molto indietro…. lei oramai ha dato, se veramente tiene al suo territorio si faccia da parte…
Apprezzo quanto hai scritto,ma vorrei suggerirti,che tra i servizi ai cittadini è fondamentale il funzionamento della macchina amministrativa dei comuni.Oggi farei uns richiesta a tutti i Sindaci del comprensorio il fabbisogno di personale qualificato.A causa della scellerata scelta di bloccare le assunzioni con concorsi in tutti i comuni,ci ritroviamo ad avere posti chiave per la gestione vuoti e spesso coperti per esigenze organizzative fallo stesso personale che alla fine crea una tale confusione fa rendere impossibile rispondere alle esigenze dei cittadini,Non trascurando,che molti collaboratori avanti in età non riescono loro malgrado ad essere collaborativi a causa dell’ammodernamento delle procedure.L’adeguamento del personale sarebbe una prima risposta all’occupazione giovanile.Mi farai notare,che i bilanci comunali non rendono semplice questa soluzione,ma chi ha lavorato per abbattere i contributi ai comuni sia regionali che statali dovrebbero farsi un esame di coscienza e fare un passo indietro con queste scelte possiamo dire che sono i mandanti della morte dei nostri comuni.Tutto ciò ha causato indirettamente la morte di ogni aspettativa perché un’amministrazione attiva e vicina ai cittadini da speranza e sicurezza.Non voglio dilungarmi oltre,ma una cosa viene su bene,se le fondamenta sono buoni.Ciao Sindaco Mario
Faccia di bronzo…si offre di risolvere il problema chi il prblema lo ha creato!!! Mariuzzi, ad Oxoford ti direbbero: “va scutulia i fuculinii cu i natichi du culi”!
Quindi in poche parole…chi ha governato e governa, deve semplicemente riconoscere di aver sbagliato ma deve continuare a governare. Bravo
Al calo demografico dell’entroterra si contrappone l’aumento nei comuni della costa. Vuoi vedere che nella prossima lettera aperta proporrà di portate il mare o Chiani Marchisi?
Quanto scritto è semplicemente ridicolo e vuoto come la zucca dei suoi elettori.
Ho iniziato a leggere lo scritto per farmi un’idea di cosa dobbiamo aspettarci, come proposte politiche, dal (per l’ennesima volta) candidato Cicero. Ho appreso , fra l’altro, che singoli e famiglie non emigrano inseguendo un lavoro, ma” Basta seguire quello che scrivono gli esperti per comprendere che i giovani o intere famiglie non vanno via dai nostri territori soltanto per la mancanza del lavoro ma anche per la mancanza dei servizi che rendono la vita sociale ricca di momenti culturali che arricchiscono il nostro vivere”.
Per cui, secondo l’attuale Sindaco, se i giovani avessero in paese i servizi ….etc… mediterebbero seriamente di non emigrare in cerca di lavoro.
Mi chiedo cosa ha fatto fin’ora l’attuale Amministrazione per ovviare a queste deficienze.
Ma mi chiedo, con più forza, perché da qualunque lettera o comunicazione del Sindaco siano costantemente assenti gli anziani e i loro problemi.
Ritiene che basti disseminare gabinetti al Castello, all’ex teatro Le Fontanelle e in seguito chissà dove ( magari in un corpo aggiunto della costruendo Scuola Media a servizio dei passanti) per aver risolto il problema?
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, a mia memoria, a parte l’orrenda ristrutturazione del Campo di Calcio ( variante in corso d’opera per mutare il fondo da erba sintetica in terreno, con la giustificazione che l’erba sintetica sarebbe cancerogen, cosa che , se i ricordi non mi ingannano, è stata messa in atto sotto Amministrazione Cicero), non è stato il paese dotato più di alcun impianto sportivo. E ora vogliamo mettere in “compartecipazione” gli impianti presenti negli altri paesi così ci tiriamo fuori dai guai e pensiamo solo al gozzoviglio.
Infine la perla:
“Dobbiamo comprendere quale capacità di offerta formativa abbiamo nei vari livelli scolastici, consapevoli che non possiamo avere ad esempio gli asili nido in tutti i Comuni…..”
Della serie: genitori, la mattina, prima di andare a lavorare, mettete i bambini in macchina e portateli, che so, all’asilo nido di Cefalù o Campofelice di Roccella così
“possiamo condividere questi servizi per ambiti e aggregazioni territoriali, con lo scopo di far funzionare in modo efficiente, efficace ed economicamente sostenibile, sia la sanità che la pubblica istruzione”.
In pratica: la Sanità la sistemiamo con i vespasiani diffusi, la pubblica istruzione con l’Asilo Diffuso.
Parafrasando Flaiano: “la situazione politica è grave ma non è seria”.
E’ infatti una cosa che a sostenerla lascia basiti
A proposito di sanità, vi informo che da ieri non è attivo a Castelbuono il servizio di Guardia Medica, unico presidio per il cittadino bisognoso di cure, nelle ore serali e notturne, e nei giorni prefestivi e festivi.
Perché l’Amministrazione non fa nessun comunicato ? È una situazione temporanea, forse?
In ogni caso, i medici di base si preparino ad organizzare i turni per la reperibilità notturna e festiva, perché non si può lasciare un paese di 8.000 abitanti senza nessuna forma di assistenza e primo soccorso.
A parte che la medicina di base , per come è espletato il servizio, fa acqua da tutte le parti.
S.O.S. ! Sindaco , provvedete: questi sono servizi essenziali!
Con quanto ha scritto vuole giustificare i suoi 35 anni di INATTIVITÀ a spese di tutti noi contribuenti.
Vorrei ricordare a tutti che lui ha percepito e percepisce uno stipendio con le tasse del nostro sudore.
Anche lui fa parte della categoria degli stipendiati.
Come stipendiato? Ma vero dici? Perciò e tutto il tormentone del paese reale?
Di quelli che hanno il 27 sicuro e non possono capire gli imprenditori?
Visto che non fa parte del paese reale proponiamolo come rappresentante del paese surreale
Prima di “pretendere” di rivedere la programmazione nazionale e regionale al fine di riscrivere un nuovo modello di sviluppo, prima di proporre alle comunità limitrofe di aprire un confronto La invito sig. Sindaco a fare una riflessione.
Abbia innanzitutto il coraggio di confrontarsi con i cittadini che rappresenta (ormai da fin troppo tempo): non può non essersi accorto che il suo modo di fare politica non ha di certo arrestato l’emorragia di giovani né tantomeno contribuito a creare infrastrutture e sovrastrutture che li facciano restare.
Piuttosto ha alimentato la miopia in cui versa in nostro Paese abituato, grazie ai suoi modi di fare, a non guardare se non fino al palmo del suo naso.
Concordo con Lei sull’utilizzo del termine “fallimentare” per definire politiche e programmazioni. Lo apprezzo quale attestazione di sincerità.
Sente l’esigenza di invertire l’impostazione culturale, sociale ed economica: come lo si può fare se la cultura si ruba sui libri, la società è composta solo da quella parte da Lei denominata “paese reale” (a sapere cosa significhi!?) e l’economia è alimentata solo dal turismo!?!?
È troppo comodo chiedere supporto (aiuto preciso io) ai sindaci dei comuni limitrofi che hanno saputo creare e preservare piuttosto che abbattere e distruggere.
Contribuire economicamente alla funzionalità di strutture afferenti ad altri comuni non basterà ad edulcorare la totale mancanza di loro omonime nel nostro Paese. Imparare a gestire spazi pubblici, rinnovarli, costruirne di nuovi questo sarebbe sintomatico di rinnovamento. A partire dal parco giochi sempre chiuso oltre che in condizioni pietose……
Invoca la costruzione di spazi culturali e ha letteralmente azzerato il nostro incubatore storico di cultura (Le Fontanelle).
E ancora parla di scuole proprio Lei che ci sta condannando ad avere una nuova scuola concepita con criteri già vetusti.
Piuttosto che chiedere ai decisori di ogni ordine e grado di destinare fondi alle piccole realtà si chieda cosa ha fatto (o meglio NON ha fatto) per addivenire allo stato attuale in cui versa il nostro amato Paese.
Come al solito, quando i buoi sono scappati… E anche in senso letterale, questi “buoi” hanno fatto benissimo a scappare da Castelbuono dopo decenni di amministrazioni comunali incapaci la cui unica visione del futuro è stata, ed è ancora basata su: sagre, “manciati e vivuti”,…. Senza aziende e imprese che spaziano dal settore agricolo a quello delle nuove tecnologie, non si va da nessuna parte. Solo i giovani castelbuonesi sanno dove andare: fuori, all’estero. Ovunque ci sia possibilità di vivere e realizzarsi e non di tirare solo a campare.
esattamente, Hai centrato in pieno il problema. La ridotta, ridottissima, miope visione (a mio parere prodotto dall’inadeguatezza culturale e dall’ignoranza) che ha visto in sagre, “manciate e vivuti” la soluzione per l’economia locale. Abbiamo visto come è finito, purtroppo, “il tutto intorno al turista”, e nulla in infrastrutture per il residente. Il guaio è che ha una serie di proseliti, anch’essi non usi a rubare cultura dai libri, che lo sostengono, e lo votano, perchè a loro purtroppo sta bene questa logico o hanno un ritorno economico, anche se è una politica che distrugge le comunità alla lunga
L’ennesima occasione sprecata per starsene zitto.
Ma nessuno dei suoi supporter è capace di consigliarlo?
io proprio questo mi chiedevo, ed ho ancora più evidenza dell’Uomo Solo al comando. Si è consigliato con qualcuno prima di scrivere quelle cose? le ha fatte leggere a qualcuno dei suoi? perché le stesse considerazioni LAMPANTi che emergono qui sopra le farebbe chiunque, senza scusa del BLOG OSTILE. Perché uno staff di collaboratori lo consigliava di non scivolare su certi argomenti, di non franare su evidenze di un fallimento che sono così evidenti. invece no, correttore di bozze a parte, nessuno
Ma una lettera per scusarsi sul caso suor Sorina la Grua no ? Mi viene da ridere quando parla di emigrazione, caro cicero oramai il tempo degli asini è finito lei deve solamente scusarsi con i castelbuonesi E BASTA
ma scusarsi di cosa? di essersi costituito parte civile?
In una causa ridicola, però, non in quella della casa di cura.
L’occasione è vicina, manca meno di un mese a mercoledì 2 marzo. Cospargetevi il capo di cenere, lei ed i suoi compari, e rifate lo stesso giro casa per casa che avete fatto cinque anni fa per chiedere scusa a tutti coloro ai quali avete promesso qualcosa che poi non avete mantenuto. Iniziate da Via Tenente Ernesto Forte, mi raccomando!
…avoglia a mettiri piezzi ‘i ricambi…a machina è viecchia ….canciamila…..
Di macchine vecchie è un esperto ed un cultore, dalle Lancia Tema alla BMW. Tanto i pezzi di ricambio (tanti) e l’officina (spesso) non li paga di tasca sua. Vorrei vedere se doveva pagarle lui (min…a!) se le avesse utilizzate lo stesso.
Incapace di fare una O col bicchiere, viene strapagato dal debito pubblico per fare il parassita e continua ad importunare la gente con problematiche che non gli competono.
Ben detto, Architetto. Finalmente qualcuno che scrive quello che tanti pensano ma non hanno il coraggio di esternarlo.
Ritengo il seguente articolo più vicino agli interessi dei lettori che le cretinate che scrive Mario Cicero pagato per fare ben altro.
. . . L’origine del virus SARS-Cov-2
o la guerra dei due lord
10 Febbraio 2022
Capitolo 1
Introduzione
Questo breve saggio divulgativo vuole condensare, sulla base di quanto ci è dato di sapere da fonti fortemente qualificate, le mie riflessioni su di un tema di grande attualità: l’origine della pandemia COVID-19. Perché lo faccio ora? Perché io? Perché questo titolo?
Sono convinto che oggi, da pochi mesi se non settimane a questa parte, cominciamo ad intravedere il bandolo della matassa, cioè cominciamo ad avere elementi sufficienti per capire cosa sia accaduto fra novembre 2019 e febbraio 2020, appunto agli albori della pandemia. Agli inizi di questa tragedia globale, vi era ovviamente forte confusione e disorientamento e ci sono voluti quindi circa due anni per arrivare a condensare molti dati ed indizi in un’interpretazione coerente anche se non definitiva. Lo faccio io in quanto mi sono occupato del problema sin dai suoi esordi, o quasi…
Le prime settimane sono state di puro panico: le notizie da Wuhan, dalla Cina in generale erano spesso contraddittorie, ambigue, fuorvianti… Ed anche se la narrazione degli eventi che vi presenterò è perlomeno bivalente, c’è però un punto fisso, stabile e mai negato anche da ambedue i Lord britannici (che pure si collocano su posizioni antitetiche). La Cina ha di fatto esercitato un potere politico inquisitorio, censurante ed opprimente sui dati scientifici e sugli scopritori di questi dati (scienziati), soprattutto al suo interno, ma riuscendo spesso a condizionare la narrativa scientifica degli eventi anche all’estero. L’esempio più eclatante è stata la relazione del comitato WHO-China (ma l’ordine dei due termini andrebbe probabilmente invertito…). Pubblicato nel febbraio 2021, è stato immediatamente valutato come un rapporto parziale e partigiano, in cui si escludeva la rilevanza dell’ipotesi del laboratory-leakage (abbrevierò qui lab-leak, o anche L-L) definita nella relazione come “extremely unlikely” a favore invece dell’ipotesi di un arrivo del virus in Cina con cibo congelato. Quest’ultima ipotesi viene definita oggi come impossibile ed irrilevante dalla stragrande maggioranza degli scienziati. La relazione sottoscritta anche dall’ente più importante della sanità mondiale (WHO) è apparsa immediatamente così partigiana da suscitare una serie di reazioni.
In particolare: 1. Vari ricercatori hanno reagito immediatamente con lettere al New York Times etc. e 18 scienziati che lavorano specificamente nel campo dei Coronavirus hanno firmato a maggio 2021 una lettera sulla prestigiosa rivista Science chiedendo che venisse infine effettuata un’indagine scientifica seria sull’origine di SARS-CoV-2. 2. Tedros Adhanom Ghebreyesus, attuale direttore del WHO, ha dovuto correggere il tiro (pur avendo in passato difeso anche in maniera eccessiva, quasi spudorata, l’operato della Cina su COVID-19) e dichiarare che l’ipotesi del lab-leak rimaneva valida: andava anch’essa investigata in un’ulteriore appropriata indagine del WHO in Cina. L’ipotesi di un’ulteriore inchiesta è però immediatamente naufragata per una fortissima opposizione del governo cinese. 3. Infine Peter Ben Embarek, che è stato a gennaio-febbraio il leader della missione del WHO in Cina, ha confessato -ad una televisione danese in un programma andato in onda nell’ estate 2021- le gravi pressioni subite da ufficiali e funzionari cinesi per fare accettare i vari diktat di Pechino (inclusa la sottoscrizione dell’incredibile ipotesi di infezione da cibo congelato).
Il mio interesse parte quindi da Aprile 2020, dopo che eravamo stati shoccati dalle immagini provenienti da Vò in Veneto, da Bergamo e provincia con una specie di strage dal virus in Val Seriana etc. Io stesso ho perso mia sorella, affetta da precedente neoplasia, proprio in quei giorni per un coinvolgimento pleurico. Con oltre trent’anni di sopravvivenza era stata considerata uno dei pazienti oncologici più duraturi. Sono pertanto riuscito a leggere solo ad aprile la breve lettera di Andersen et al. su Nature Medicine, l’articolo che è stato più spesso citato a favore di un’origine zoonotica, cioè naturale del virus. Andersen et al. non mi ha assolutamente convinto sin dalla prima lettura né da un punto di vista scientifico (scarsezza ed inadeguatezza dei dati) né da un punto di vista logico (ha una logica convoluta e contorta: allude a dei ragionamenti che avrebbero fatto dei possibili “bio-terroristi” – (?! – Ma chi ha mai pensato che il virus sia stato progettato da dei “bio-terroristi”?). Appariva già allora assai più probabile che il virus potesse essere emerso come errore da un laboratorio. Di questi errori “errori di laboratorio” se ne contano dozzine, alcuni assai gravi e cioè con conseguenti perdite di vite umane, come descrissi un blog sul sito del CICAP a maggio 2020 (ancora visibile su internet https://www.queryonline.it/2020/04/20/quando-il-complottista-e-un-premio-nobel/).
Il mio interessamento all’origine del virus è poi giustificabile con la mia lunga dimestichezza con la disciplina chiave per capire SARS-CoV-2: la biologia molecolare. L’anno prossimo celebrerò le mie “nozze d’oro” con questa materia, da quando cioè mi laureai alla Sapienza di Roma nel 1973 con il primo docente di biologia molecolare a Roma, Giorgio Tecce. Infine il titolo fa anche riferimento a due recenti pubblicazioni con autori o co-autori che fanno appunto parte della House of Lords britannica. Sia Jeremy Farrar (autore di SPIKE) che Matt Ridley (coautore con Alina Chan di VIRAL) sono infatti insigniti del titolo di Sir dalla regina. Ma sono prima di tutto, per quel che ci riguarda, degli eccellenti scienziati (MD Farrar e PhD in Zoology Ridley) e divulgatori, per cui perfettamente capaci di illustrare queste tematiche al grande pubblico. In questo senso quindi, mi prefiggo qui anch’io uno scopo divulgativo per il pubblico italiano: quello di illustrare una larga messe di dati. Il testo di Farrar è infatti di circa 300 pagine, mentre quello di Chan e Ridley ne ha 404: può quindi essere anche utile per il lettore una discussione generale su queste tematiche senza doversi necessariamente leggerse tomi di circa 700 pagine complessive.