Lia Romé risponde alle osservazioni del Dott. Giuseppe Abbate

Accolgo l’invito dell’ingegnere Abbate, lo faccio senza tentennamenti, poiché i nostri tavoli tematici sul programma hanno già fatto proprie le questioni segnalate, dal suo appello, con puntualità.

Ma vorrei comunque andare in ordine e dare il mio contributo, affinché i cittadini tutti, possano farsi una idea sulle questioni proposte.

  1. Nessuna nuova acquisizione di immobili da parte del Comune. Il nostro ente non potrebbe sopportare tali costi enormi. Io credo che però il Comune debba essere motore di partenariati fra privati con l’obiettivo di una riconversione economica e riqualificazione urbana dei beni o delle aree ipotetiche.
  2. La priorità saranno le manutenzioni. Ma non possiamo più intervenire solo nelle emergenze. Predisporremo un piano complessivo di “Piccole Grandi Opere” condiviso con i cittadini per affrontare le esigenze di viabilità cittadina, della rete idrica e del decoro del nostro paese.
  3. Ripensare la mobilità urbana. Sì servono nuovi parcheggi, ma la nostra idea è di individuare delle aree nevralgiche per liberare il centro storico e i monumenti (come ad esempio San Francesco) con un numero di soste non invasivo. Delle aree più grandi possono essere realizzate nelle aree limitrofe del paese per consentire durante i periodi di maggiore afflusso la decongestione del traffico.
  4. Dobbiamo puntare ad arrivare a percentuali alte. Sui rifiuti dovremmo fare una scelta strategica come comunità e affrontare la sfida insieme alle famiglie, a cui se virtuose, dovrà essere riconosciuto un taglio in bolletta.
  5. Il tema della salvaguardia del territorio è a centro del nostro programma. Bisogna ristabilire priorità e responsabilità per dare le giuste attenzioni ad alcuni luoghi in stato di abbandono.
  6. Sul Teatro “Le Fontanelle” mi si perdonerà, ma il tema è davvero troppo delicato per essere trattato in poche righe. Mi riprometto di tornarci in questi giorni per essere più completa ed esaustiva, dopo aver acquisiti ulteriori elementi circa la variante al progetto già appaltato, che è stata commissionata alla direzione lavori.
  7. Ogni organizzazione funziona se al vertice di questa si hanno idee chiare e conoscenza del territorio. Il corpo dei vigili deve essere riqualificato con una idea complessiva dei ruoli e delle funzioni di ciascun membro, puntando su specifici piani di lavoro che assicurino la presenza costante dei vigili, oltre al potenziamento del Corpo con operatori stagionali per i periodi di maggiore esigenza.
  8. Quello che io credo è che serve una svolta politica per ritrovare una nuova coscienza civica. Se al centro rimettiamo l’unità della nostra comunità e la collaborazione l’uno con l’altro possiamo essere una comunità modello per il circondario ed il territorio regionale.
  9. La mia, la nostra, sarà una amministrazione 3.0. La tecnologia ci mette a disposizione strumenti semplici e gratuiti per rendere la Pubblica Amministrazione più vicina al cittadino. Faccio solo un esempio: che il Comune di Castelbuono nel 2017 non sia dotato di un account social come Facebook per promuovere le iniziative ed interagire con i cittadini per i disservizi mi pare sia davvero fuori dal tempo. Inoltre, realizzeremo l’ufficio delle relazioni col cittadino che esiste solo sulla carta.

Ed è proprio questo tempo che noi vogliamo recuperare. Castelbuono deve uscire dai “protagonismi arruginiti” di questi anni e cerchiamo la sua missione futura. Noi abbiamo messo insieme le persone che credono in questo, fuori dal colore politico e con forte spirito civico, e utilizzeremo le migliori risorse umane a disposizione per utilizzare i finanziamenti disponibili.

La ringrazio ancora Dott. Giuseppe Abbate per gli spunti, spero ne vengano altri, da altri cittadini, noi non ci tireremo fuori dal dibattito, anzi siamo pronti a confrontarci e a continuare questa nuova avventura.

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