L’intimità della Sicilia. Letizia Battaglia a Castelbuono

A volte un filo invisibile ma indissolubile lega le persone alla terra in cui sono nate e hanno vissuto. Poi succede che, per una sorta di inspiegabile malia fisiognomica, i volti e le espressioni della gente assumano i caratteri di quella terra, riuscendo a raccontarne la storia, gli umori, le delusioni, le emozioni: è il caso di Qualcosa di mio, la mostra della fotografa Letizia Battaglia (Palermo, 1935) al Museo Civico di Castelbuono. Presentata al pubblico per la prima volta lo scorso agosto presso l’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, l’esposizione è un delicato e intenso caleidoscopio di immagini di donne e bambine ritratte nella loro genuinità, fierezza, speranza, disperazione (e in un certo modo completa la grande retrospettiva allestita a Palermo).

Volti di siciliane volitive e malinconiche, che non si arrendono ma a volte si rassegnano, dalle mille sfumature esistenziali nonostante il bianco e nero della fotografia. Lontani dalle atmosfere dei delitti di mafia e della cronaca nera, questi scatti raccontano comunque la miseria e la violenza che hanno contraddistinto la Sicilia degli anni di piombo attraverso gli occhi delle vittime e degli innocenti, che fanno da filtro ma soprattutto da specchio su cui riflettersi e ritrovare qualcosa di sé. Per Letizia Battaglia, la fotografia è strumento di “salvezza e verità”, atto di denuncia e anche di redenzione, uno strumento di indagine che trascende il dato di cronaca e apre le porte a un processo di empatica immedesimazione che poi diventa – come lei stessa ammette – “qualcosa di mio”.

Desirée Maida

Castelbuono // fino al 3 aprile 2016
Letizia Battaglia – Qualcosa di mio
a cura di Alberto Stabile e Laura Barreca
MUSEO CIVICO
Piazza Castello
0921 671211
info@museocivico.eu
www.museocivico.eu

Fonte: www.artribune.com, foto di copertina: Francesco Lapunzina

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