Maggiori dettagli sul caso di assenteismo a Castelbuono

[Livesicilia.it – Riccardo Lo Verso] – Dodici telecamere hanno spiato i dipendenti dei Comuni di Castelbuono e Collesano. Sono bastati pochi mesi di osservazione da parte dei carabinieri per fare emergere come scrive il giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese Michele Guarnotta, uno spaccato di “insensibilità e spregio delle basilari regole del vivere civile”. Si arrivava al lavoro in ritardo oppure neppure ci si andava, tanto qualcun altro timbrava il cartellino al posto degli assenti: secondo in militari della compagnia di Cefalù, era un’abitudine diffusa. Tanto diffusa da essere considerata una truffa. Invece di stare in ufficio i dipendenti se ne andavano in giro a sbrigare faccende personali: dagli acquisti al market alla messa in piega dal parrucchiere. Persino il capo dei vigili urbani di Collesano è finito sotto inchiesta.

Nel caso di Castelbuono cinque telecamere sono state piazzate nel Palazzo di città in via Sant’Anna, tre alla biblioteca Badia di via Roma e due al Museo civico di piazza Castello.

In biblioteca lavorano rispettivamente dal 2002 e dal 2005 N. F. e A. B. Il loro contratto a tempo determinato è stato rinnovato fino ad oggi di anno in anno. I carabinieri hanno scoperto che si sarebbero scambiate i badge in modo da coprire i ritardi o le rispettive assenze dal posto di lavoro. Chi era presente timbrava per l’altra. Le assenze non giustificate per A. B. ammonterebbero a 16 ore e 17 minuti con un danno di 256 euro, e a 55 ore e 24 minuti per N. F. con un danno di 878 euro. Il monitoraggio dei carabinieri è avvenuto da fine aprile 2017 a fine giugno dello stesso anno. Durante l’orario di lavoro le dipendenti si sarebbero allontanate per fare la spesa in macelleria o dal fruttivendolo. Al danno patrimoniale, secondo gli investigatori, va aggiunto quello all’immagine subita dal Comune. Insomma, c’è materiale su cui lavoreranno anche i magistrati della procura regionale della Corte dei Conti.

In municipio lavora, con contratto a tempo indeterminato, A. C. Le sue assenze ingiustificate ammontano a 28 ore (per un danno di 500 euro), tutte fra marzo a maggio 2017. Ore durante le quali è stato pedinato mentre si recava in un vivaio, al cimitero, al bar, dal parrucchiere o al Circolo della Musica. Spostamenti che nulla avevano a che fare con le esigenze di ufficio. Stessa cosa per il collega G. C., ma con un numero di euro molto più basso: 3 ore e 41 minuti con un danno di 65 euro. Al museo civico è in servizio M. D. G. (2 ore di assenza per un danno di 32 euro). N. F. ha anche timbrato il badge di L. M. È il gip ha sottolineare che “nonostante dagli atti emergano numerosi episodi in cui si è allontanata arbitrariamente dal lavoro” il pubblico ministero le ha contestato un solo episodio. P. S. è in forza alla polizia urbana e amministrativa. Dal 2005 le viene rinnovato il contratto a tempo determinato. Le vengono contestate venti di ore di assenza tra aprile e giugno 2017 per 388 euro di danno. Era incaricata di controllare il mercatino rionale. Già che c’era faceva acquisti e portava a casa la merce, o aiutava il compagno a riempire l’acqua. Sette ore di assenza e un danno di 270 euro in un mese per S. S.

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