Mario Cicero: lettera aperta ai cittadini delle Madonie e replica ai 14 sindaci

Per un confronto reale e una rigenerazione condivisa del nostro comprensorio
(Riceviamo e pubblichiamo) – Se le vicende di cui ci stiamo occupando non fossero drammaticamente rilevanti per il futuro del nostro comprensorio, per rispondere ai 14 amministratori di dieci Comuni madoniti che hanno sottoscritto la nota di riscontro alla mia lettera aperta dell’8 settembre scorso, basterebbe fare riferimento “al plotone di esecuzione” da loro composto, fermandosi senza dover argomentare ulteriormente.
Purtroppo stiamo attraversando una crisi drammatica, come dimostra lo spopolamento dei nostri territori conseguente alla mancanza di un lavoro stabile e sicuro, ed è per questo che sono obbligato a dare una mia lettura di quello che sta avvenendo nelle Madonie.
L’atteggiamento – condiviso, concordato e pianificato dai firmatari della nota – di non voler interloquire più con lo scrivente dimostra come si vuole isolare chi non la pensa allo stesso modo o non condivide i percorsi che si stanno portando avanti, non accettando il confronto ma cercando soltanto l’equilibrio del bilancino, per poter mantenere ed avere garantito un posto nei ruoli istituzionali sovra-comunali. Basta leggere i nomi di alcuni firmatari per comprendere tutto ciò.
A mia memoria non era mai accaduto questo. Anche nei momenti di aspro scontro politico, dettato dalle posizioni partitiche o dalle scelte amministrative, non si era mai tenuto un atteggiamento di “isolamento” come quello promosso e portato avanti dai firmatari della lettera.
Ricordo che in passato – in merito alla gestione dell’acqua pubblica o privata oppure all’ingresso del San Raffaele nella gestione dell’ospedale di Cefalù – Sindaci, amministratori e politici di altri Comuni sono venuti a fare comizi e pubbliche assemblee a Castelbuono, in dissenso con l’attività che l’Amministrazione da me presieduta stava portando avanti. Tutto ciò non ha mai impedito il confronto e non sono mai venute meno la collaborazione e la programmazione condivisa tra i vari soggetti istituzionali. Infatti per il bene delle nostre comunità e del comprensorio, su questioni importanti come l’acqua o la sanità come su tanti altri temi, non ci siamo mai sottratti al confronto.
I sottoscrittori di questa lettera, lo stesso atteggiamento a me riservato non l’hanno avuto nemmeno nei confronti di qualcuno indagato e successivamente condannato per voto di scambio politico-mafioso: anzi hanno trattato con lo stesso per assicurare un assetto alla “governante” del territorio, accettandone le indicazioni (o forse imposizioni) per trovare l’equilibrio dentro l’Unione. Tutto ciò mi addolora e mi porta a chiedere cosa sta succedendo nel nostro comprensorio?
A scanso di equivoci, essendo stato un protagonista della vita politica ed associativa del nostro comprensorio negli ultimi decenni, non intendo rinnegare né cancellare quanto abbiamo fatto insieme a tanti altri, né ho bisogno di rifarmi una verginità politica. Se qualcuno ha inteso insinuare qualcosa di diverso dovrebbe solo vergognarsi, è in mala fede o probabilmente gli fa comodo esprimersi in questi termini.
Ho sempre ragionato, a torto o a ragione, con il mio cervello e non ho mai accettato condizionamenti o imposizioni da nessuno; basterebbe avere un po’ di onestà intellettuale per ricordarsi come non ho accettato passivamente l’imposizione dei vari “Viceré” e dirigenti di Partito mandati da Roma e Palermo, non ho cavalcato l’antimafia di professione, ho difeso sempre chi si è adoperato per lo sviluppo del comprensorio mentre qualcuno voleva metterlo nel tritacarne delle sterili polemiche politiche, non sono stato mai subalterno ai dirigenti di partito o onorevoli che hanno inteso il territorio delle Madonie esclusivamente come serbatoio di voti.
La mia priorità politica e amministrativa è stata sempre quella di salvaguardare la comunità di Castelbuono da qualsiasi condizionamento, di accrescere il ruolo politico amministrativo delle Madonie. A differenza mia, qualcuno che ha firmato la lettera di questi metodi ne ha fatto un modello di vita.
Dopo tanti anni in cui ho dato il mio contributo, anche in nome della comunità di Castelbuono, dentro le Istituzioni e nei contesti delle strutture sovra-comunali, per pianificare e proporre nuovi modelli di sviluppo (ricordo i tanti incontri, tavole rotonde, conferenze, questionari che si sono fatti a partire dalla metà degli anni novanta per costruire la governance delle nostre Madonie), da diverso tempo ho sostenuto che fosse giunto il momento di rivedere e riscrivere quel modello, e su questa esigenza ricordo che tanti ci siamo trovati d’accordo.
Per tali ragioni negli ultimi anni sono stati organizzati incontri a Collesano, presso la sede del Parco delle Madonie, a Castelbuono, etc. Inoltre alcuni di noi hanno posto questo argomento durante le assemblee di So.Svi.Ma., GAL, Consorzio Turistico, etc. Tutto ciò è avvenuto all’interno di organismi sovra-comunali e con un confronto tra personalità che rivestono ruoli istituzionali, questo a dimostrazione di quanto l’esigenza sopra espressa fosse assolutamente reale e urgente.
Sul perché quel percorso, utile per impostare un nuovo modello condiviso di sviluppo, si sia interrotto e non sia andato avanti, mi auguro che qualcuno possa intervenire per spiegarne i motivi. In realtà, alla luce di quanto sta avvenendo in queste settimane e come acclarato dalla “lettera dei 14”, il perché comincia ad apparire più chiaro: non si vuole aprire il confronto con la società civile, il mondo delle professioni e delle imprese e i portatori sani di interesse.
Vivendo in una democrazia il mio auspicio è che si possa aprire un vero confronto, che quanti non hanno paura dei cambiamenti abbiano il coraggio di intervenire e di esprimere la propria posizione; posso assicurare che il sottoscritto è aperto al confronto con tutti, non sono disponibile a confrontarmi solo con i mafiosi e i delinquenti.
Spero solo di non venire di nuovo bacchettato per quello che dirò di seguito.
Chi scrive, nel tempo, ha sollecitato la sua parte politica (centro-sinistra) ad incontrarsi per comprendere cosa fare e come pianificare il futuro. Ho chiesto ai giovani politici e amministratori di quell’area, come Marcello Catanzaro e Daniela Fiandaca, anche per i ruoli che ricoprono, di farsi promotori per riuscire a coinvolgere anche coloro che, pur impegnati dentro e fuori i partiti del centro-sinistra, non sono mai stati messi nelle condizioni di poter partecipare alle varie fasi programmatiche. Non mi pare siano stati raggiunti risultati significativi in questo senso, anzi non mi pare si sia fatto proprio nulla
Ricordo sempre a me stesso che gli unici incontri fatti “oltre il recinto istituzionale” sono stati promossi con l’impegno anche mio. Questi appuntamenti sono stati due: uno a Castelbuono all’indomani delle elezioni politiche del 2018, organizzato dal sottoscritto e da Franco Vasta; l’altro a Irosa promosso, oltre che dallo scrivente, da Giandomenico Lo Pizzo e da Daniela Fiandaca. Quell’incontro in particolare, che intendeva raccogliere le diverse anime del centro-sinistra, doveva avere un seguito.
Finalmente possiamo avere una lettura più chiara sul perché anche quel percorso non è più proseguito. Questi due incontri infatti, che avevano visto una buona partecipazione di personalità impegnate sia in politica che nel sociale nelle nostre Madonie, hanno registrato l’assenza dei rappresentanti di alcune Istituzioni del comprensorio, che pur avendo in teoria sensibilità affini e riconducibili a quell’area politica, hanno preferito far mancare ogni forma di contributo. Oggi è possibile affermare che quel confronto si è improvvisamente interrotto a causa di un boicottaggio voluto e costruito ad arte per bloccare il confronto democratico avviato nel territorio.
Scrivo tutto ciò a dimostrazione che non tutti siamo uguali nell’impegno e nella pratica politica e, inoltre, a memoria e per la conoscenza di quei pochi nel comprensorio ai quali, non essendo obiettivi ma propensi alla sterile polemica ed essendo distratti rispetto alle reali emergenze politico-amministrative, questi passaggi sono probabilmente sfuggiti.
Ribadisco, a maggior ragione dopo la “lettera dei 14”, sono sempre più convinto che il confronto debba coinvolgere tutti quei soggetti, portatori sani d’interesse, che credono in un modello diverso per lo sviluppo delle Madonie.
Entrando nel merito della lettera ricevuta il 26 ottobre scorso, mi corre l’obbligo evidenziare quattro aspetti:
- Castelbuono e il suo attuale Sindaco non hanno bisogno di ruoli o posti per poter esprimere la propria opinione; lo dimostra il dibattito aperto in queste settimane, e lo dimostra a maggior ragione la nostra storia politico-amministrativa e la visione che da sempre abbiamo avuto in relazione ai processi di sviluppo delle Madonie. Sempre per i distratti, con l’impegno diretto di Castelbuono sono stati finanziati 15 grossi interventi sulle Madonie da parte del Ministero dell’Ambiente nell’ambito delle “Green Communities”. In un’altra stagione politica lo scrivente è stato simbolicamente identificato come “Ministro degli Esteri delle Madonie” per l’immenso lavoro di promozione e scambi culturali ed economici che nel tempo si sono avviati con il nostro impegno. Inoltre abbiamo contribuito a pianificare investimenti ed interventi per il nostro comprensorio, cosa che ci viene riconosciuta pure dai 14 amministratori.
- In riferimento al progetto dell’impianto per il trattamento dei rifiuti proveniente dalla raccolta differenziata e la valorizzazione della frazione umida da realizzarsi a Castellana Sicula, in C.da Balza di Cetta, il Sindaco di Castelbuono non ha cambiato nessuna posizione; fin dal primo momento ha condiviso la necessità di realizzare un impianto a servizio dei Comuni del territorio per superare la persistente crisi del settore dei rifiuti e sono forse uno dei primi Sindaci ad avere avuto sottoposto il progetto predisposto dai tecnici della S.R.R. per presa visione, quando lo stesso è stato pensato e si è avviato l’iter di progettazione. In merito alla questione del progetto finanza, mi sono solo permesso di chiedere di rivedere le fonti di finanziamento per assicurare un maggiore controllo pubblico nella realizzazione e nella gestione dello stesso, anche alla luce degli stanziamenti dei fondi del PNRR, cioè fondi comunitari straordinari, programmati e resi disponibili solo negli ultimi mesi, per affrontare l’emergenza pandemica e rilanciare il tessuto economico-produttivo del Paese.
A tal proposito, è di questi giorni il provvedimento che finanzia opere fino a quaranta milioni di euro nel settore dell’impiantistica per il trattamento dei rifiuti. Sarebbe auspicabile, visto che è possibile farlo, rivedere il piano industriale e il piano economico dello stesso facendo in modo che da subito, l’impianto finanziato con risorse pubbliche rimanga di proprietà degli enti pubblici permettendo agli stessi di potersi determinare sulla durata del contratto per la gestione e sulle tariffe, lasciando al privato solo la gestione operativa. Ribadisco, la novità sta nella possibilità di avere finanziata l’opera praticamente per intero con risorse a valere sul PNRR (la misura finanzia interventi fino a quaranta milioni di euro, mentre il progetto è di quarantuno milioni). Altri devono spiegare le ragioni che li portano a non valutare questa ipotesi.
- Nella lettera, a difesa dell’operato dell’Unione, vengono elencati alcuni interventi relativi alla viabilità delle strade interne (sembra sia l’ANAS a scrivere) dimenticando che questi interventi sono tutti incardinati all’interno della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), che prescinde dal ruolo dell’Unione. Insieme a questi interventi, sono elencati altri progetti di altri settori, sempre rientranti nella SNAI.
Questi interventi si potevano e si possono portare a compimento senza per questo creare una struttura complessa come l’Unione, ma come hanno fatto in altri territori italiani, utilizzando altri strumenti associativi meno costosi per i Comuni e meno burocratizzati, come ad esempio le convenzioni. Sulle Madonie, a mio parere in modo lungimirante, si è scelta la strada dell’Unione perché oltre ad attuare i progetti e i programmi della SNAI, considerato il fecondo dinamismo del nostro comprensorio, con l’Unione si sarebbero potute portare avanti in modo condiviso tante altre attività, come del resto previsto dallo Statuto della stessa (vedi art. 3 e art. 8: Protezione Civile; coordinamento dei Vigili Urbani; gestione condivisa dei tributi; gestione e pianificazione territoriale; servizi in materia statistica; organizzazione e gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento, e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi; ecc…), senza dimenticare il ruolo politico che la stessa poteva assumere sulle questioni strategiche per la pianificazione e programmazione del nostro comprensorio, nel contesto siciliano. Rileggendo le funzioni previste dallo Statuto dell’Unione non posso che ripensare con un amaro sorriso alla vicenda AMA e la gestione dei rifiuti; come Castelbuono, dentro una visione strategica più ampia, avevamo considerato la possibilità di una gestione condivisa facendo richiesta di ingresso come soci in AMA, mentre altri per tutelare i loro interessi particolari hanno ancora una volta mortificato il territorio e le sue potenzialità.
- La caduta di stile di chi non ha argomenti non si è fatta attendere, infatti l’avere introdotto nel dibattito la vicenda del Consorzio Produttori Madoniti è la ciliegina sulla torta, avvalorando chi in modo scorretto e con un atteggiamento da sciacallo in questi anni ha utilizzato questo argomento per cercare di screditarmi; può stare tranquillo questo essere, alcuni dei 14 firmatari allorquando avranno dissapori o usciranno fuori dalla “governance” saranno con lei, a differenza del sottoscritto che non venderà mai la sua dignità per una ripicca politica.
Come avevo già scritto nella mia lettera aperta dell’8 settembre, dopo aver aperto il confronto sulla S.R.R., avevo intenzione di entrare nel merito delle altre questioni anticipate in quella nota, per esprimere la mia opinione sulle varie Istituzioni ed enti sovra-comunali. In una prima fase avevo pensato di temporeggiare, auspicando l’apertura di un confronto; oggi, dopo la “lettera dei 14” bisogna invece accelerare, iniziando proprio dal Consorzio Produttori. È giusto però qui fornire subito dei chiarimenti: vengo accusato di esserne il Presidente da dodici anni, tuttavia mi chiedo anzi chiedo ai firmatari chi tra loro fosse disposto ad assumere il ruolo di Presidente a titolo gratuito e sotto la spada di Damocle della polemica dei 165 mila euro di debiti che in questi anni è stata portata avanti in maniera strumentale e come argomento di delegittimazione in tutti i luoghi (dai Tribunali, ai Consigli Comunali, i comizi, sui giornali e social network)? Ricordo anche che negli anni si è cercato di individuare un nuovo Presidente, ma che lo stesso non ha accettatto visto il mantenersi di queste condizioni.
Una cosa è certa: quei debiti sono nati da scelte fatte e impegni presi prima dell’aprile 2011 quando il sottoscritto è diventato Presidente; il Presidente ed il Vicepresidente che dirigevano il consorzio prima del 2011 erano rispettivamente Nino Tilotta e Alessandro Ficile. Ciò dimostra che le responsabilità non appartengono al sottoscritto però, a differenza di altri che hanno preferito il silenzio in tante occasioni, chi scrive ha difeso quelle scelte pur non condividendole. Se qualcuno avesse bisogno di spiegazioni più dettagliate, viste le affinità di governo del territorio, sa a chi chiedere.
Visto che la maggioranza dei componenti del “plotone di esecuzione” sono componenti o ex componenti della Giunta dell’Unione, considerato il ruolo che assume l’Unione nello scenario politico del comprensorio, mi sembra infine giusto chiarire alcuni aspetti.
Ricordo che, malgrado diverse sollecitazioni da parte nostra, non siamo stati messi nelle condizioni di discutere come Unione in relazione ad alcune emergenze vedi la prevenzione incendi, l’emergenza idrica o i servizi socio-sanitari (su tutti il ridimensionamento dell’ospedale di Petralia Sottana), così come non abbiamo mai avuto l’occasione di confrontarci sulla programmazione dei fondi comunitari (vedi PNRR). Ci è stato inoltre impedito di affrontare argomenti politici, sociali e culturali che molte volte si trasformano in tragedie vedi il femminicidio, il contrasto al fenomeno mafioso, le questioni inerenti l’immigrazione e il disagio economico e sociale amplificato dalla pandemia, etc. Naturalmente non mi riferisco ai tavoli operativi o alle riunioni tra i Sindaci chiusi tra le pareti di qualche stanza, quanto piuttosto al confronto esterno nonché all’assoluta mancanza di agibilità politica dentro il Consiglio dell’Unione, quello che dovrebbe essere il massimo organo rappresentativo del territorio, e che invece quasi mai riesce a riunirsi a causa dell’assenza dei consiglieri, senza che i componenti della Giunta se ne chiedano le ragioni.
L’aspetto che più sorprende nella “lettera dei 14” è il silenzio assordante su questi temi, la mancata volontà di prendere atto che vi è l’esigenza di riaprire un dibattito con la società civile e con i portatori sani d’interesse che vivono sulle Madonie, dibattito utile anche per rigenerare l’impegno politico e amministrativo di ognuno di noi. Come ho avuto modo di esprimere in altre sedi questa apertura al confronto è un’esperianza già fatta, consolidata che ha dato i suoi frutti negli anni ’90 e nei primi anni duemila.
Castelbuono e l’attuale Sindaco si sono dati un obiettivo, rigenerare il confronto dentro e fuori le Istituzioni, per questo scopo lavorano senza per ciò sentirsi orfani da incarichi o da ruoli, senza volersi rifare nessuna verginità, di fatti non ne abbiamo bisogno nè noi nè altri.
Soltanto chi è in malafede può pensare che si perde la verginità politica in quanto impegnati nella gestione della cosa pubblica. La verginità politica a mio parere la si perde solo se si utilizza il proprio ruolo per favorire comitati d’affari, “sistemare” parenti e amici, gestire attraverso l’esercizio del potere i propri interessi personali o assecondare il fenomeno mafioso con atteggiamenti di subalternità, complicità o connivenza. Chi ha inteso la politica esclusivamente come impegno sociale non deve temere nessun giudizio morale.
Castelbuono, a differenza di altri, può dimostrare che ha sempre contribuito ad aprire spazi e prospettive oltre le Madonie coinvolgendo anche altri colleghi di altre comunità.
Il Sindaco
Sig. Mario Cicero
Cicero renditi conto che tu sei uno dei dinosauri della vecchia politica, se davvero vuoi il cambiamento fatti da parte
“Purtroppo stiamo attraversando una crisi drammatica, come dimostra lo spopolamento dei nostri territori conseguente alla mancanza di un lavoro stabile e sicuro”. Giusto.
NON E’ CHE TUTTI POSSONO FARE IL SINDACO, E A VITA PER GIUNTA!!!!!!!
però mi manca l’incipit SORPRENDE… non riconosco la penna
Conosco il Cicero da decenni fin dai primi anni ’90.Abbiamo fatto percorso politici e istituzionali per molti anni.Non sempre in specie a cominciare dai primi anni 2000 ci siamo trovati dalla stessa parte nelle scelte che si sono proposte e portate avanti nel territorio e nell’,Ente parco.Anzi.Idem quando militavamo nel vecchio PCI.Lui come molti altri sa bene e conosceva tutte le mie critiche ufficiali al gruppo di potere che da decenni gestisce Sosvima,GAL,Distretto Turistico,Rifiuti,Consorzio produttori,Unione Madonie ecc.Di cui lui in parte è stato parte attiva e con ruoli di primo piano.A parte il fatto che i dinosauri possono pure essere invitati a farse da parte ,le giovani antilope,gazzelle ecc ,tranne qualche eccezione,non sono si sono e non si stanno dimostrando all’altezza dei dinosauri.Ragion per cui pur non rinnegando le mie critiche di allora e di oggi sono d’ accordo in linea generale con molto riportato da Cicero.Dico a me stesso : meglio tardi che mai
Non sapevamo di avere fra noi il “Di Maio” delle Madonie!! E dire che lo potevamo sospettare perché quanto a grammatica e sintassi siamo lì. Anche se stavolta il Di Maio di casa nostra è ricorso al solito “aiutino” del ghost writer di turno. Tintu cu unn’avi a nuddru…..
E in gni caso,questo secondo masso che viene gettato da una carica istituzionale agitando le acque nello stagno madonita che tanti attori primari e comprimari si ostinano a far apparire limpido e chiaro,deve essere preso in doverosa considerazione dai tanti che sono stati scientficamente esclusi dalla partecipazione e dal confronto.
Pino, il tuo amico ritrovato Cicero è stato a lungo organico a questo sistema di potere, è stato lì con tutti i firmatari a governare i processi, come li chiama lui. Ha poco da frignare adesso.
il tuo amico ritrovato Cicero non può darsi pace perché capisce che il suo tempo è finito. Ma anche il tuo, ma tu lo sai.
Le gazzelle sono zoppe e le antilopi pure, perché per questo vi siete adoperati, facendo terra bruciata attorno a voi e rendendo sterile, forse per sempre, il terreno della partecipazione politica. Pensavate che voi sareste finiti con il mondo. Ma il mondo vi ha scaricati anzitempo, come era prevedibile. Ma consolatevi: è finito il PCI, è finita la DC, è finito l’impero romano, è finita la civiltà azteca, potete finire anche voi. Sarebbe anche l’ora.
Non si capisce l’indignazione di Cicero, dopo che ha tirato la pietra cosa si aspettava le carezze dei colleghi?
10 minuti di applausi a “qualcuno era comunista”
I nemici della contentezza da 12 sembrano essere adesso 14. Zi zi, ca alivot…
Non nimici da cuntintizza, non sprovveduti, addirittura “plotone di esecuzione”. Ma si può essere così…?
I puntini sono d’obbligo per evitare la censura. Lascio ad ognuno la libera interpretazione. Ricordatevi pure di questa vergogna quando tornerete a votare la prossima primavera o avete ancora intenzione di farvi rappresentare da questo individuo? Castelbuono merita ben altro!
Faccia di brunzu direbbe mia nonna , cosa hai fatto in questi 40 per evitare questo sfascio . Non incanti più la televendita e finita.
Se, se, fatti stu cuntu.
La televendita continua, eccome, per chi ha ricavato benefici e per le menti non proprio sveglie. E ce ne sono tante, almeno il 40% degli elettori
INTERROGAZIONE AL SINDACO :
LA FOTO APPARSA IN QUESTO SITO INTERNET CON MATERIALE CHE SEMBRA DI CEMENTO ED IL CONTENUTO DELLO SCRITTO INTITOLATO “Patto per Castelbuono: “Il signor Cicero opera ai limiti della legalità anche sui rifiuti”” potrebbero essere calunnie oppure denunce; solo il Sindaco lo può sapere. PUO’ RISPONDERE QUI PUBBLICAMENTE ?
GRAZIE.
L’analisi politica di quanto emerso dalla nota dei sindaci e dalla piccata risposta del nostro evidenza che in termini di credibilità oramai è ritenuto tramontato, se ne faccia una ragione. Significa che in termini più ampi non lo vedremo più candidarsi a improbabili ruoli oltre le colonne d’ercole del bivio di Pollina. Credo che proprio per questo affronteremo una campagna elettorale furibonda in cui lotterà strenuamente, in senso politico, per riottenere la sua poltrona per altri cinque anni, proiettandosi alla pensione se riuscisse a chiudere, cosa che non credo anche se vincesse.
Vedremo faziosità, doppi giochi, tripli giochi, liste civetta e poi tutto il corollario di veleni politici e macchine del fango locali, nel peggio della citata castelbuonesità che è un tarlo culturale, perché le conclusioni che ne traggo dal punto di vista politico sono che con quella lettera si evince che non ha alcun paracadute di riserva. non avrà posti da fuori, se perde la sindacatura. e credo che il nostro lo abbia compreso benissimo.
Mario per motivi familiari non si candiderà e lancerà il cavallo Andreo. scommettete?
Alla pensione arriverà da lavoratore attivo.
Speriamo che faccia così, diversamente, i suoi delfini, visto che ormai Mario è fuori dai giochi e dovrebbe appendere la scarpe al chiodo, dovrebbero indurlo a lasciare, in modo da dare spazio ai vari Andrea, Annalisa o altro giovane che ha stoffa per fare il sindaco.
Tutto è possibile. Ma ha già annunciato a Castelbuono ed al Mondo (che ci guarda) la ricandidatura. E conoscendolo bene, sapendo quanto è testardo o caparbio, motivato dalla forza delle disperazione politica, correrà per la riconferma. L’alternativa del lavoro la vedo solo con sconfitta, e la sconfitta la vedo solo se appare un candidato credibile e autorevole. Anche fuori da giro politico e senza esperienza amministrativa, purché abbia validi collaboratori, ma che sia credibile e autorevole. E che non si faccia bruciare. se ce l’hanno il nome lo tengono ben riservato. se invece come ultima volta sorgeranno tanti concorrenti, speranza dell’attuale primo cittadino, la conflittualità gli permetterà usando gli strumenti che ben conosce di manipolare una parte e di avere una (risicata ma efficace) maggioranza relativa. e sarà di nuovo sindaco, purtroppo
Non mi fare pisciare dalle risate!!! “Lavoratore attivo” associato a Mariuzzi è bellissima! E Andreo “cavallo” più bella ancora!!
fuori dal giro politico che significa ?
Senza esperienza amministrativa che significa ?
Credibile e autorevole che significa ?
Se basta avere validi collaboratori perché non si candidano i collaboratori ?
Hai delineato il candidato perfetto per il suo avversario, soprattutto se l’avversario continuasse ad essere il sindaco attuale.
Più che medio elettore direi bassissimo elettore.
Ci vogliono validissimi collaboratori. Un sindaco ha bisogno di validi collaboratori non di prestanome
Ci vogliono un sindaco, quattro assessori con la spina dorsale e otto consiglieri di maggioranza che ridiano dignità al consiglio comunale e al paese.
Con questo identikit il tuo sindaco può calzare i suoi stivali di gomma e andare a lavorare in campagna
validissimi che significa ?
prestanome che significa ?
sindaco e assessori con spina dorsale che significa ?
sarò bassissimo, ma sento di essere in compagnia della maggioranza degli elettori
@bassissimoelettore più che altro Lei mi sembra uno dei troll che affollano i commenti, senza alcuna capacità di condurre una discussione politica argomentando, anche in dissenso. ma con argomenti di merito, non con slogan o con la polemica che pone domande a cui basta rispondere che può trovare nel vocabolario della lingua italiana le definizioni. Lei trolla autonomamente o per conto terzi? Perchè non prova a porre argomenti piuttosto di urlare domande con cui vuol stroncare una innocente discussione politica?
Non lo so fare. Però ho il diritto di voto !
E questi come te votano tutti per lui. Se non si somigliano non si pigliano.
Com’è il Barolo?
sto a Torino infatti
Non è facile farti capire. Però per darti l’idea significa esattamenmte tutto l’opposto di quello che vedi e senti e che ti hanno fatto fare.
Un paio di stivali presto serviranno anche a te. Anche una zappa a tre denti
Se non arriva un eroico Palamara niente potrà cambiare