Monsignor Mogavero nega il funerale al boss. La vedova: “un’ingiusta esibizione giustizialista”
La vedova del boss a cui sono stati negati i funerali religiosi scrive al vescovo Mogavero: “Ha fatto carne da macello di me e della mia famiglia”. Il prelato risponde: “L’estrema unzione non basta”.
Mi chiamo Rosa Pace e sono la vedova di Mariano Agate, ex detenuto del carcere di Viterbo sottoposto al regime del 41 bis, morto per un cancro dopo un’agonia a dir poco terribile il 3 aprile di quest’anno.
Mio marito è stato destinatario, in nome della Chiesa cattolica, di un singolare trattamento a mezzo del suo rappresentante territoriale e Vescovo di Mazara del Vallo Monsignor Mogavero, il quale, pur conscio che Mariano Agate era spirato dopo aver chiesto di avere contatto con il SIGNORE a mezzo di un sacerdote e di accettare, volere e ricevere l’estrema unzione, ha ugualmente vietato che la salma venisse portata all’interno di una Chiesa, pur non opponendosi alla celebrazione in epoca successiva ad una Messa di suffragio.
A seguito di una facile ed univoca interpretazione dei fatti, non posso non essere indotta a concludere che Mons. Mogavero, incurante della manifestazione di fede da parte di mio marito ed incurante della sofferenza che avrebbe inferto a me ad ai miei figli senza un motivo che potesse giustificare il comportamento medesimo nel rispetto degli insegnamenti della Chiesa Cattolica, abbia voluto adempiere ad una particolare esigenza di lancio di un improprio messaggio mediatico e giustizialista, non potendo conseguentemente escludersi che Monsignor Mogavero attendesse un evento del genere, per poter aver a disposizione una tribuna politico-mediatica dalla quale fare propaganda giustizialista, facendo di me e la mia famiglia carne da macello.
E’ indubbio che Mons. Mogavero, con il comportamento da me descritto e facilmente riscontrabile non ha sentito la necessità di esercitare il ruolo di Pastore di Anime, e di seguire anche solo in parte i mirabili comportamenti manifestati da giusti Rappresentati della Chiesa, qual deve essere considerato, tra i diversi, Padre Puglisi, che ha veramente dedicato la propria vita alla fede ed ai fedeli.
A questo punto, è esagerato dire che Monsignor Mogavero abbia mostrato di privilegiare l’apparire al sentire religioso!
Assurdo e per niente cristiano giustificare il divieto dei funerali per persone condannate per reati di associazione mafiosa che non abbiano mai manifestato alcun cenno di pentimento. Mi chiedo cosa ci sia di più intimo del pentimento dell’essere umano; (dolore, rammarico rimorso per aver fatto delle scelte in violazioni di norme giuridiche, religiose eo morali ). Essere un collaboratore di giustizia non è e non sarà mai condizione necessaria del pentimento morale o religioso di qualsiasi uomo, detenuto, criminale. La collaborazione con la giustizia e’ solo un mero strumento necessario ai nostri magistrati per la lotta alla mafia ed alla criminalità organizzata.
*L’autrice è la vedova del boss di Mazara Mariano Agate, morto il 3 aprile dopo aver trascorso 20 anni al 41 bis per vari reati, fra i quali la strage di Capaci.
Grande solidarietà e sostegno all’impegno del Vescovo Mogavero, abbiamo seguito in questi anni il suo quotidiano impegno, per il rispetto dei diritti umani, di tutti gli uomini e le donne senza distinzione di religione, cultura, o colore della pelle. Oggi con la posizione che ha assunto, sui funerali ai mafiosi, fa uscire definitivamente, dall’ ambiguità la Chiesa Cattolica, rendendo onore a quei Sacerdoti che ogni giorno nelle periferie di molte città e in diversi Comuni, si impegnano per dare un futuro a quei cittadini, liberi da qualsiasi condizionamenti.
ECC REVERENDISSIMO MONS DOMENICO MOGAVERO vorrei ESPRIMERLE la mia PIù TOTALE SOLIDARIETà per come ELLA esercita il SUO MINISTERO sempre in difesa dei più deboli e degli operai.La vicenda della negazione del funerale col rito CATTOLICO CRISTIANO io lo trovo giusto.ED è per questo che vorrei ESPRIMERE a LEI la mia riconoscenza e soliderità.Ancora e per sempre GRAZIE