Museo Civico: Il Direttore Francesca Cicero e il Presidente Marinella Bonomo si sono dimesse
Con una lunga lettera indirizzata al Sindaco Tumminello, l’attuale Presidente del Museo Civico di Castelbuono, Marinella Bonomo rassegna le sue dimissioni. Le motivazioni che hanno spinto tale scelta, afferma Bonomo nella lettera, sono di natura strettamente personale. Tuttavia allo stesso tempo appare chiaro che a giocare un ruolo decisivo nelle dimissioni del Presidente è stata la possibile non riconferma dell’attuale Direttore del Museo Francesca Cicero, comunicato alla Bonomo dal Sindaco Tumminello in un dialogo privato.
Non ho fiducia ne in Renzi, né in Berlusconi, tuttavia voterò Pd per evitare di riconsegnare l’Italia a Berlusconi o peggio, all’arroganza, volgarità e incompetenza di Grillo.
Io credo che lei sia leggermente fuori argomento, comunque sappia che lei anche se volesse non potrebbe neanche votare per Grillo, non è nemmeno candidato!
Non sarebbe meglio dire che non vota per i candidati grillini, che dica (provandolo magari) che sono tutti volgari e incompetenti.
Che NON sono in realtà onesti come sostengono di essere (nonostante le loro fedine penali parlino per loro, al contrario dei candidati dil PD e FI di cui molti sono indagati, e incompetenti come Tardelli! Lo scrivo perché l’ha detto lui!)
Ma come dice lei, effettivamente forse è meglio votare per un partito come il PD che incoerentemente non fa per le Europee le primarie (ma non erano democratici loro!) ma il sceglie solo una persona, ovvero “il non votato dagli Italiani” Matteo Renzi (diversamente da chi coerentemente le ha fatte scegliendo come parametro le competenze!)
Un partito a favore di un patto che ci costringerà per 20 anni a uscire tramite le tasse e il sangue degli italiani a quasi 50 miliardi di euro per rientrare in un debito che né lei né io abbiamo contratto!
Un partito che sceglie di allearsi con un condannato per frode fiscale il cui co-fondatore Marcello Dell’Utri è un mafioso (ieri è stata confermata la condanna a 7 anni http://www.repubblica.it/politica/2014/05/09/news/dell_utri_sentenza_cassazione-85677592/).
Un personaggio con cui un partito così bello come il PD ha garantito i suoi interessi non riuscendo mai a fare il conflitto d’interessi, genuflettendosi alla camera come ha fatto Violante quando dichiaro al Condannato che il PD non avrebbe toccato le sue televisioni.
(https://www.youtube.com/watch?v=RHPRel7mpUM)
Condannato che se non fosse stato per quei “violenti e incompetenti” non sarebbe fuori dal Senato avendo combattuto per il voto palese, senza il quale il PD l’avrebbe di certo salvato.
Ma io rispetto la sua determinazione a perpetrare la sopravvivenza di una classe politica che ha contribuito a portare allo sfascio questo paese! E anche se non mi crederà, personalmente penso che non si debba votare necessariamente per i grillini!!
Potrebbe anche votare per partiti minori qualora volesse punire i “Grandi partiti! Per dare loro una lezione! Compreso il M5S!
Ma chiunque chiuda gli occhi di fronte a tutto ciò,e a tante altre cose vergognose, e continua a votare per loro, per me è solo loro complice!
Ovviamente chiedo scusa a tutti per essere io a mia volta, essere uscito fuori argomento!
mi spieghi una cosa:
“…Un partito a favore di un patto che ci costringerà per 20 anni a uscire tramite le tasse e il sangue degli italiani a quasi 50 miliardi di euro per rientrare in un debito che né lei né io abbiamo contratto!…”
Lei cosa propone? fare default?
alzarsi e dire…chi ha avuto avuto avuto..chi ha dato ha dato ha dato?
dire: NON NON PAGHIAMO PIU’ NULLA.
No perchè vorrei fare riflettere che circa il debito pubblico non è che si può dire NON L’HO CONTRATTO IO.
Perchè vede, non è vero. Quel debito l’ha contratto un paese, con un’altra generazione magari.
ma quel debito ha consentito e concente a Castelbuono e sud in generale di vivere ad un tenore di vita decisamente sopra le sue possibilità pagando stipendi pubblici in numero ben superiore ai bisogni
pagando sussidi diretti o mascherati (forestali, ad esempio)
Pagando contributi a fondo perduto che sono stati spesso frodi impunite
pagando con una “generosità” consociativa ed incosciente pensioni di braccianti a chi non avrebbe avuto diritto
pagando pensioni a chi aveva 15, 17 , 19 anni di contributi e per di più in regime retributivo
spendendo a man bassa in sprechi assistenziali che non hanno portato nulla se non clientela e diseducazione al lavoro
pensioni di invalidità ben oltre i limiti statististici di incidenza
e questo riguarda tutti e tutti i nuclei familiari, chi più chi meno
che per una ventina di anni ha bloccato l’emigrazione biblica,ora ripartita a 50mila persone/anno dal sud al nord
Il debito pubblico italiano sfiora i 2.000 miliardi.Marcia al ritmo di 100 miliardi in più all’anno. Il 94% del debito è dello Stato, il 6% degli Enti locali. La leggenda che il debito sia dovuto all’aver vissuto sopra le nostre possibilità è falsa. Il debito pubblico non è cresciuto in questi anni per le troppe spese. Nel solo 2011 lo Stato ha avuto un avanzo primario di 16 miliardi, ma gli interessi, pari a 78 miliardi (nel 2012 saranno almeno 90 miliardi), hanno causato un deficit di 62 miliardi. E’ una macchina infernale. Dal 1980 al 2011 le spese sono state inferiori al gettito fiscale per 484 miliardi (siamo stati quindi più che virtuosi), ma gli interessi sul debito di 2.141 miliardi, che abbiamo dovuto pagare nello stesso periodo, ci hanno impoverito. Negli ultimi vent’anni il PIL è cresciuto lentamente, mentre il debito è esploso. Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato dal 98,5% del 1991 al 120% del 2011.
Chi sono i possessori del nostro debito? A chi paghiamo gli interessi che distruggono il bilancio dello Stato? Soltanto il 15% sono famiglie, il 40% sono soggetti esteri (di cui più del 50% in Francia e in Germania), il 19% fondi e assicurazioni, il 20% banche italiane e il 6% la Banca d’Italia (*). Il debito pubblico è trasformato regolarmente in oggetto di speculazione dai mercati. Quando gli Stati vendono nuovi titoli per restituire quelli in scadenza, i mercati usano la speculazione al ribasso per imporre tassi di interesse più alti. La tecnica dell’usuraio. Il debito diventa quindi una opportunità per massimizzare i guadagni dei mercati a spese delle comunità nazionali. Come conseguenza si aggravano le disparità sociali. L’11% delle famiglie italiane vive in povertà e il 7,6% è a rischio (**), dal 2008 al giugno del 2012 le famiglie italiane hanno subito un salasso di 330 miliardi di euro (***).
Se i poteri finanziari usano la speculazione per aumentare i loro guadagni e obbligano i governi al pagamento degli interessi al più alto tasso possibile, il risultato è la recessione degli Stati indebitati e la loro cessione di sovranità. La Grecia dopo tre anni di austerità è scesa da 180 miliardi a 150 di spesa per i consumi e la disoccupazione è salita da 200.000 a quasi un milione di persone (****). Nel lungo termine la recessione distrugge il Paese, ma il debito non diminuisce. Il mito della crescita che dovrebbe nel tempo ridurre il peso del debito si è dimostrata falsa. Nel 2012 In Italia ci sarà una diminuzione del PIL intorno al 3% e per il 2013 non è atteso nessun miglioramento. La globalizzazione sposta inesorabilmente la produzione nei Paesi dove il costo del lavoro è più basso. L’ambiente e un modello di crescita infinito non sono compatibili. Ogni europeo consuma in media 16 tonnellate di materiali all’anno che corrispondono a 51 se si aggiungono detriti e rifiuti dovuti alle catene produttive.
La spirale di debito crescente e gli interessi speculativi stanno disintegrando l’Italia insieme ad altri Stati europei. Ci sono alternative. Le stanno applicando alcuni Paesi del Sud America e l’Islanda. Il peso della crisi va distribuito tra creditori (in massima parte banche e istituti finanziari) e cittadini, va avviata una durissima lotta alla speculazione, valutato il congelamento degli interessi per alcuni anni, e analizzate le voci del debito per valutarne la legittimità di ognuna. Stiamo correndo contro un muro e ci dicono che non c’è alternativa. Il rischio è che si arrivi comunque al default con la svalutazione del debito e la Nazione impoverita e in ginocchio.
(*) dato marzo 2012
(**) Istat luglio 2012
(***) Il sole 24 ore luglio 2012
(****) elaborazione dati Ameco 2012
> L’articolo è tratto dal documento: “Debito pubblico – kit per la partecipazione di base” del Centro Nuovo Modello di Sviluppo
http://www.cnms.it/index.php
http://www.beppegrillo.it/2012/10/la_spirale_del_debito_pubblico.html
il debito publico italiano è cresciuto a dismisura dalla fine degli anni ’70 e a tutti gli ’80 per “finanziare” la politica di consenso del pentapartito contro il pci che stava diventando il primo partito.
lo ha ammesso anche giuliano amato in una recente intervista.
circa l’articolo da lei citato, l’analisi si riferisce agli ultimi anni. cosa intende ridistribuire tra cittadini e creditori?
pensa che sia pensabile un accordo?
congelare gli interessi o peggio non pagare è fattibile?
alcuni paesi del sub america (che esempi) hanno fatto una tale scelta perchè il livello sociale di spesa era comunque basso comele aspettative dei cittadini e avevano un network antiamericano disposto ad aiutarli anche in perdita (vedi Venezuela con il petrolio)
pensa che i partner europei ci aiuterebbero? o che i paesi in via di sviluppo accetterebbero di dar soldi per un paese che sta molto meglio di loro?
sceglier una rottura significa porsi come PARIA ai mercati internazionali. nessuna emissione obbligazionaria
stando dentro il sistema euro lo vedo difficile
uscendo con una ritrovata sovranità monetaria….significherebbe autarchia e isolamento
per le politiche di rientro dal debito per via svalutativa provi a leggere circa l’operato di Einaudi nel secondo dopoguerra per ridurre il colossale debito
Scusate, se posso permettermi, ma questi interventi cosa hanno a che fare con le dimissioni dei vertici del Museo Civico. E’ un modo per parlare d’altro e non toccare l’argomento ?. La cosa appare un poco strana.