Ospedale Giglio di Cefalù, punto nascite a rischio chiusura: sindaci e mamme sul piede di guerra

( di Silvia Iacono – gds.it) Adesso anche le mamme di Cefalù dicono “no alla chiusura del punto nascite” dell’ospedale Giglio. È stata aperta una pagina Facebook “Mamme per Cefalù” dove è possibile aderire a una raccolta firme cartacea e online. Intanto già in rete girano gli hashtag #noallachiusura e #voglionascereacefalù.
Molte raccontano di aver dato alla luce i loro figli nel reparto di ostetricia e ginecologia e di essersi trovate benissimo. Una delle mamme Daniela scrive: “È vergognoso che si riponga nuovamente l’eventuale chiusura del punto nascite di Cefalù, riducendone la questione a numeri piuttosto che puntare ed investire sulla qualità del servizio a beneficio del territorio e dei cittadini”.
Il sindaco della cittadina normanna, Rosario Lapunzina, ha inoltrato formale richiesta di audizione alla presenza dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, presso VI commissione permanente “Salute, Servizi Sociali e Sanitari” dell’Ars.
Lapunzina si sta battendo anche a nome della conferenza dei sindaci del distretto sanitario 33 di Cefalù, Pollina, Lascari, Gratteri, Campofelice di Roccella, San Mauro Castelverde, Collesano, Isnello e Castelbuono, Pettineo, Mistretta, Santo Stefano di Camastra, Tusa, Castel di Lucio, Motta d’Affermo e Reitano.
Il primo cittadino di Cefalù si è detto “Indignato per la notizia della predisposizione di un decreto per la chiusura del punto nascite dell’ospedale Giglio, nonostante il nosocomio sia stato inserito tra quelli classificati come presidio ospedaliero dea di I livello (Spoke) nel piano sanitario regionale – continua Lapunzina -. Una decisione che appare ulteriormente incomprensibile in quanto il punto nascite dell’ospedale Giglio può vantare un’alta qualificazione sanitaria e di strutture ed è al servizio di un bacino di utenza che si estende, oltre ai comuni del distretto socio sanitario numero 33, anche ad altre importanti realtà dell’entroterra nebrode e madonita e ad alcune località della costa messinese. Inoltre, com’è noto, Cefalù con le sue circa 700.000 presenze annue è la seconda località turistica dell’isola. Questi motivi sono sufficienti a dimostrare come la soppressione del punto nascite dell’ospedale Giglio rappresenti una scelta illogica e gravemente lesiva del diritto costituzionalmente garantito alla salute dei cittadini”.
I sindaci dei comuni del comprensorio di Cefalù e quelli di sei paesi della provincia di Messina si sono dichiarati pronti a intraprendere “azioni forti” in difesa del punto nascite dell’ospedale Giglio. Il ministero della salute ne ha sollecitato la chiusura perché non supera la soglia minima dei 500 parti all’anno.
Il presidente della fondazione Giglio di Cefalù, Giovanni Albano, ha commentato: “Il Ministero della Salute si faccia carico del mantenimento del centro nascite di Cefalù, cosi come nel 2015, concedendo una deroga attesa dai cittadini delle Madonie e dei Nebrodi. In considerazione della crescita del 30 percento del numero dei parti passati dai 320 del 2016 ai 416 del 2017, dell’alta assistenza sanitaria offerta alle future mamme e dell’orografia del territorio. Nel 2018 il trend di crescita dei ‘nati a Cefalù’ ci farà superare il già positivo risultato dello scorso anno”.
(l’articolo continua su gds.it)
Daniele, parraci tu con i tuoi amici al Governo e lotta con noi.
Magari avrai più potere.
[…] buttare la croce addosso solo al Movimento 5 Stelle non sarebbe onesto. C’è un’altra chiara responsabilità politica che fa capo all’attuale governo regionale, perfettamente allineato con le scelte dell’attuale governo nazionale che, in perfetta continuità con quello precedente, non intende rilasciare altre deroghe. O meglio, non intende rilasciare altre deroghe in Sicilia. Contravvenendo agli impegni presi in campagna elettorale. Così la politica regionale si fa scudo dietro la forza ostentata da taluni burocrati, ai quali ormai è normalmente consentita una “invasione di campo” in tematiche e considerazioni che andrebbero lasciate ai rappresentanti del popolo.
Gravi in tal senso le dichiarazioni pubblicamente rilasciate dal dirigente generale dell’assessorato alla Salute, Mario La Rocca che, in merito alla chiusura del punto nascite di Petralia Sottana, incalzato dalla platea, ha detto: “Ormai anche i sindaci sanno ed ammettono a mezza bocca che la loro non è una battaglia fatta nell’interesse delle partorienti ma è semplicemente una battaglia fatta nell’interesse degli operatori della sanità che sono quelli che ogni tanto gli portano uno, due, tre, quattro, dieci voti”. Ogni considerazione su una tale affermazione appare superflua. Ma La Rocca ha anche ricordato la vicenda di Emanuela Vaccarella, una giovane madre, ora anche assessore del Comune di Petralia Sottana che lo scorso anno ha rischiato seriamente di perdere il suo bambino.
“A Petralia – afferma La Rocca – è stato portato anche il caso di una puerpera che si era presentata all’ospedale ben sapendo che il punto nascite era chiuso e questo le ha impedito di arrivare in tempo all’ospedale Cimino”. Anziché ostinarsi ad andare all’Ospedale di Petralia Emauela Vaccarella, secondo La Rocca, doveva recarsi a Termini Imerese. La verità dei fatti è che la nascita di un bambino non sempre è un intervento programmabile, la giovane madre era già in travaglio quando ha varcato le soglie dell’ospedale petralese dove per fortuna ha potuto portare a termine in sicurezza il parto […]
Fonte: https://www.madoniepress.it/2018/10/08/chiusura-dei-punti-nascite-a-petralia-e-cefalu-tutte-le-menzogne-della-politica/
Caro Daniele, ma il tuo tentativo non è simile a mille e mille altri presentati a discolpa (improbabile) dai politicanti della I, II e III repubblica, con la differenza che almeno quelli della I repubblica giustificavano la prima parte dellìappellativo (politic) mentre quelli di ora giustificano solo la seconda parte (anti)?
Mi sarei aspettato, davanti a questa ingiustizia, almeno un kilo di “Vaffa” e barricate per strada.
Alla faccia del cambiamento, manco Tomasi di Lampedusa avrebbe osato pensare un simile esempio.
Ti ringrazio per la tua annotazione, innanzitutto.
A tal proposito mi piacerebbe porti guardandoti in viso i seguenti quesiti:
Su quali presupposti tu sei in grado di affermare cosa io stia facendo o non facendo da attivista del MoVimento o anche solo semplice cittadino?
Alle notizie che mi giungono al momento il decreto di chiusura non è stato firmato, mi pare…
Tu credi che io non sia preoccupato per una tale e grave eventualità?
O non lo faccia presente ai portavoce?
Concordo con te che oramai il passato è passato e bisogna rimediare agli eventuali errori.
Direi di riparlarne a pericolo scongiurato, magari guardandoci in faccia reciprocamente, che ne dici? 🙂
Ora si che la palla sta al MoVimento….
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2018/10/12/news/punto_nascita_a_cefalu_si_apre_uno_spiraglio_razza_chiedero_la_deroga_al_ministero_-208802297/
Non sarebbe eccezionale la scelta di non chiudere il punto nascite di Cefalù.
E’ la normalità, ciò che avveniva con i Governi Renzi e Gentiloni.
Sarebbe eccezionale la chiusura.
Non vorrei che diventasse un merito e quindi propaganda il mantenimento di un servizio assicurato da quando esiste l’Ospedale di Cefalù.
Balduzzi #staisereno
talè va curcati tu e Renzi e il servo gentiloni