Palermo Tattoo Convention: intervista al castelbuonese Francesco Baio

Palermo Tattoo Convention: intervista al castelbuonese Francesco Baio

PYXIS ART TATTOO, studio di tatuaggi di Castelbuono che sarà presente alla Palermo Tattoo Convention. Di seguito, intervista a Francesco Baio, artista presente alla Palermo Tattoo Convention che si terrà 20/21/22 Giugno prossimo al Saracen Sands Village.

 

1) Da quanto tempo fai questo lavoro?

 

Faccio questo lavoro da quando avevo 14 anni, forse ancora prima perchè quando frequentavo le scuole elementari non c’era un giorno che non disegnassi o che mi “scarabbocchiassi” le braccia con i pennarelli. Alle medie un amico mi chiese di tatuarlo, ma veramente, non con i pennarelli e li fu la prima volta che rubai degli aghi a mia madre (sarta) e con ago e inchiostro di penne o di china ho iniziato a tatuarlo.

 

Da lì è stato un continuo, dall’utilizzo degli aghi da cucire, all’assemblaggio degli stessi in base alle mie esigenze e in base ad il lavori che mi si chiedevano alla costruzione di macchinette artigianali fatte con motorini dei walkman o con le bobine dei campanelli di casa, però il risultato non era per nulla bello, la definizione e i particolari lasciavano a desiderare e così nel 1994 comprai la mia prima macchinetta fregando ben 500mila lire a mio padre, però il rimorso era così tanto che dopo 3 giorni lasciai ai miei un biglietto dicendo cosa avevo fatto.

 

I miei genitori non mi dissero nulla, avevano capito che ciò che desideravo fare era questo e da lì in poi mi misi a lavorare come fioraio, muratore, elettricista, operaio agricolo, cameriere (cosa che continuò a fare per 13 anni, ndr). Quando terminava la scuola nel periodo estivo e con i soldi guadagnati, acquistavo tutto ciò che poteva servirmi per fare sempre meglio, anche buttandoli dopo averli usati solo una volta perchè scadenti. Tutto questo e tutte queste prove, ad oggi, mi sono servite molto per comprendere il tutto, da come un ago si comporta sulla cute a come questa risponde all’ago, a come funziona e si setta una macchinetta e tanto altro.

 

2) Che stile prediligi?

 

Mi piacciono tutti gli stili, soprattutto se un tatuaggio è eseguito nel migliore dei modi. Prediligo cartoon realistico, avantgarde e mi piace il colore, ma non disdegno il bianco e nero.

 

3) Perché hai scelto la “Palermo Tattoo Convention”?

 

Perché in INKreative si respira aria di famiglia, di genuinità, di collaborazione ed entusiasmo nel fare le cose e cosa più importante, tanta passione, non solo per questa Arte ma per tutta l’Arte in generale.

 

4) Nella tua carriera di tatuatore quale tattoo o tipologia di tatuaggio ti ha coinvolto maggiormente?

 

Nella mia carriera non esiste un solo tatuaggio che non mi abbia coinvolto, perché in ogni singolo lavoro devi mettere anima e corpo, per fare bene, ma soprattutto perché ogni persona in quel momento ti sta affidando la sua pelle.

 

5) Per te il tattoo cos’è ? Hai notato un’evoluzione del tattoo da quando hai iniziato la tua professione?

 

Oltre ad essere una forma d’Arte a 360 gradi, è un modo che ognuno di noi ha per identificare sé stesso. Che il tatuaggio sia significativo o fatto per moda, non solo identifica la persona, ma ci dice che ha fatto una scelta che porterà con sé per tutta la vita.

Come nella natura umana e nella tecnologia, anche per il tatuaggio è palese una continua evoluzione, perché ogni giorno si vedono lavori che non sembrano più nemmeno tatuaggi, ma foto, quadri astratti e dipinti. Tutto grazie ai nuovi materiali, aghi sempre più precisi e perfetti , colori luminosi, ma soprattutto nelle menti e nelle mani di chi li esegue!

 

Fonte: www.lagazzettapalermitana.it

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