Parco delle Madonie. La parlamentare del PD Mariella Maggio: “Incomprensibile la nomina di Vazzana”

La Maggio commenta l’incarico affidato dalla Giunta regionale a Francesco Vazzana: “La nomina di un commissario estraneo per origini e storia personale al territorio non può rispondere alle esigenze di rilancio socio economico che l’Ente Parco delle Madonie”.
PALERMO – “La nomina di un commissario estraneo per origini e storia personale al territorio che rappresenta non può certamente rispondere alle esigenze di rilancio socio economico che l’Ente Parco delle Madonie dovrebbe assicurare al comprensorio”. Così la parlamentare Pd, Mariella Maggio commenta l’incarico affidato dalla Giunta regionale a Francesco Vazzana.
“Pur nella consapevolezza del valore professionale in campo di dissesto idrogeologico e smaltimento rifiuti del nuovo commissario, – sottolinea Mariella Maggio – resta da chiedersi come mai per la nomina sia stato necessario chiamare un esperto proveniente da un’altra regione piuttosto che attingere alle innumerevoli professionalità del nostro territorio, tralasciando peraltro di scegliere un professionista con specifiche competenze nel settore parchi e riserve.
Il Parco delle Madonie deve essere il volano per il rilancio economico e culturale del territorio, – continua – ma finora l’assenza di un vero coordinamento, ha fatto crescere un forte dissenso tra gli operatori ed i residenti e l’ ente non è riuscito ad interagire con il territorio e ad attuare nuove attività economiche moderne come l’agricoltura eco-compatibile, l’eco-turismo, l’artigianato, il restauro ambientale , la forestazione produttiva, tutte attività che si stanno evolvendo e che trovano i giusti connotati proprio nei Parchi.
Le aree di montagna della Sicilia sono sottoposte ad un gravissimo processo di desertificazione umana ed imprenditoriale, uno straordinario patrimonio di cultura e di civiltà è ormai prossimo alla scomparsa.
Un piano per lo sviluppo è indispensabile ed in quest’ottica è nato il ddl sulle zone franche montane che proprio domani sarà presentato a Castellana Sicula insieme con il presidente della commissione Attività produttive, Bruno Marziano. Un commissario con conoscenza approfondita del territorio – conclude la parlamentare – avrebbe potuto coordinare un vero e proprio progetto di rilancio dell’ente e del comprensorio che rappresenta”.
Fonte: www.livesicilia.it
Scusi onorevole Maggio ma i presidenti che si sono succeduti alla guida del Parco delle Madonie quale rilancio socio economico hanno assicurato al comprensorio? Nessun dubbio sul valore professionale, dice l’onorevole, però è calabrese .Nel nostro territorio abbiamo numerose professionalità, continua l’onorevole….Forse aveva qualcuno da consigliare?
Visti i precedenti, per il Parco non sarebbe male un altoatesino. E neppure per sovrintendere ai lavori di ripristino della rete viaria.
La domanda vera è chi governa il Parco?
Ci siamo battuti per avere il Parco convinti che si tratta di uno strumento utile a coniugare bisogni e speranza, in cui le necessità del nostro presente si possono realizzare senza consumare le risorse per i nostri figli. Il Parco lo abbiamo inteso come un’occasione per sistemare e portare a coerenza le tante cose che procedevano confusamente in Sicilia : turismo, agricoltura, bosco , paesaggio, cultura, possono trovare nel Parco una nuova occasione e un disegno di sviluppo coerente. Insomma noi, sognatori e ottimisti a prescindere, il Parco lo abbiamo voluto nella convinzione che attraverso di esso avremmo contribuito a cambiare il Mondo, ed oggi prendiamo atto, anche con amarezza, che dopo 20 anni questo Parco non ha cambiato le sorti del territorio e nemmeno ha contribuito a cambiare le Madonie.
La domanda vera è chi governa il Parco? Il vero fallimento del disegno del parco delle Madonie sta nell’inutile ruolo svolto da questo organo incapace di dare uno spunto o fare un progetto valido per chi ci vive nel parco , questo parco simile a una grande comunità montana o ad una pro-loco che organizza sagre e viaggi per sindaci e accompagniatrici . Con tutto il rispetto per questi altri , ma un Parco è una cosa diversa e non nasce a caso, ma per tutelare interessi ambientali e promuovere territori di pregio. Il parco delle Madonie , fino a oggi, è stata una cosa inutile senza un indirizzo politico e governata da oligarchi preoccupati solo di detenere il loro piccolo e particolare potere. Speriamo che cambiamo indirizzo, e soprattutto gli uomini che lo compongono.
Detto questo, non è concepibile che, nelle more, su questioni come la gestione forestale e la programmazione delle infrastrutture e la fauna , non si possa fare nulla per evitare disastri. Nella nostra Comunità, per alcuni, il Parco è visto come un vincolo, ed è diffuso un giudizio negativo sull’azione dell’Ente Parco, giudicato poco attento alle esigenze di questo territorio. Quale futuro, quali opportunità potrà offrire la presenza di questa importante area protetta?
Esiste un rumore di fondo che accompagna in negativo l’attività dell’Ente Parco, è inutile che ci nascondiamo dietro un dito. Occorre indagare e capire cosa genera questo sentimento di contrarietà per fornire le risposte più adeguate. Io penso che non esiste una contrarietà al Parco in quanto progetto, ma si sta radicando un’avversione alla burocrazia e alla lentezza con cui l’Ente parco fornisce risposte e individua prospettive. . Ci vuole una svolta totale per ridare ai cittadini il Parco e levarlo ai burocrati ed ai politici che hanno ingessato il presente del Parco e sperano di opzionarne il futuro.
Forse sarà più capace di tutti i suoi predecessori? Io lo prenderei direttamente da Bolzano il Presidente del Parco, e sarei sicuro che il risultato si vedrebbe subito.
che sia una scelta imposta non v’è dubbio.
La domanda è che cosa ha fatto il consiglio (del Parco) ed il comitato esecutivo. Mi risulta che se ne siano disinteressati anche a causa dei modestissimi trasferimenti che impediscono la programmazione e la spesa.