PD Castelbuono. Risultati sondaggio presentato in occasione dell’assemblea pubblica di domenica 22 gennaio

Domenica 22 gennaio, nell’ambito dell’assemblea pubblica organizzata dal Comitato promotore del percorso costituente PD del Circolo di Castelbuono, sono stati presentati i risultati del questionario elaborato sulla scorta della “Bussola” predisposta a livello nazionale, seppur in formula “breve” e semplificata, per individuare le caratteristiche ma anche le problematiche su cui vale la pena che il Partito si soffermi, in questa stagione congressuale, al fine di attuare quella rigenerazione necessaria a garantire un più largo consenso.

Il titolo scelto per l’assemblea “IL PD CI VUOLE! IDENTITÀ, VALORI, PRIORITÀ” è la sintesi ma anche il punto di (ri)partenza di una riflessione condivisa: il PD è una forza politica necessaria per orientare il dibattito politico e sociale che necessita di consolidare la propria identità, ridefinire i propri valori e individuare delle priorità di intervento.

Il questionario, erogato sia online che attraverso la somministrazione diretta tramite la distribuzione presso i principali luoghi di aggregazione di Castelbuono e i banchetti organizzati dal Comitato nelle ultime settimane nelle principali piazze, è stato articolato in 9 domande, secondo un processo logico di conoscenza del target degli intervistati, individuazione delle caratteristiche necessarie per un partito di successo, focalizzazione delle caratteristiche della leadership e del nuovo gruppo dirigente, riflessione sul ruolo degli iscritti e individuazione delle priorità a livello locale e nazionale.

Dei 62 intervistati, oltre il 53% ha una età compresa tra i 17 e i 50 anni, a dimostrazione di come le questioni di Partito interessino maggiormente i giovani e gli adulti, anche quando in posizione critica. Il restante 47% degli intervistati si attesta nelle fasce di età ricomprese tra i 51 anni e gli over 60.

Quasi il 70% delle risposte sono state date dai castelbuonesi che hanno partecipato e apprezzato le iniziative di piazza; l’erogazione del questionario online ha, inoltre, consentito di intercettare il comprensorio e di valicare i confini della Città metropolitana di Palermo.

Tra gli ingredienti determinanti per il successo del Partito, oltre il 45% ha manifestato una inequivocabile richiesta di maggiore concretezza e chiarezza delle proposte, superando posizioni ambigue e divisioni interne. Il 21% degli intervistati ritiene fondamentale un ricambio della classe dirigente nel suo complesso, prescindendo dall’affermazione di uno specifico leader (considerato determinante solo dal 14% degli intervistati), a dimostrazione della vocazione democratica e pluralista del Partito che auspica un leader forte non in maniera fine a se stessa ma capace di esprimere complessivamente una linea politica che sappia fare sintesi tra le diverse anime interne, mitigando le contrapposizioni. Infine, per il 19% degli intervistati è necessario un richiamo ai valori e agli ideali del Partito come base identitaria entro la quale manifestare la propria appartenenza e, più in generale, un ritorno tra la gente e nelle piazze al fine di meglio rappresentare i ceti popolari e le relative istanze.

Per il 53,2% degli intervistati la caratteristica fondamentale che deve essere assunta da un dirigente di Partito è la capacità di sapere condividere e promuovere il lavoro di squadra, elemento alla base di una leadership di successo. Per il 51,6% degli intervistati è importante l’aver maturato esperienze anche al di fuori della politica nell’ambito del lavoro, dell’associazionismo e all’interno della società civile. Per il 50% dote indiscussa deve essere la capacità di saper portare idee innovative indipendentemente dall’età e dagli anni di appartenenza al partito. Per il 33,9% è necessario assumere posizioni nette anche se divisive e quindi mostrare un polso reale in grado di fare ordine tra una pluralità di vedute. Più marginali i dati concernenti l’esperienza e la conoscenza dei meccanismi della politica italiana, l’aver assunto ruoli amministrativi o all’interno del partito e la sua popolarità e riconoscibilità dal livello locale a quelli più strutturati. Dunque, possiamo pervenire alla conclusione che l’autorevolezza è riferita al carisma personale e alle doti di gruppo e prescinde da incarichi e ruoli assunti.

Per il 58,1% degli intervistati, nel rapporto tra la leadership del Partito e i diversi punti di vista interni, il pluralismo non deve pregiudicare la sintesi esterna che deve essere unitaria e spetta al leader e ai vertici del Partito. Per il 49,1% del campione il dibattito interno tra i diversi punti di vista deve avere anche una proiezione esterna perché è importante conoscere la diversità di posizioni. Il leader e i gruppi dirigenti, dunque, devono essere capaci di sapere esprimere una posizione univoca, in nome dello spirito democratico e maggioritario del Partito che, comunque, ammette il pluralismo.

Rispetto al ruolo da riconoscere agli iscritti al Partito oltre il 60% del campione ritiene necessario una partecipazione attiva e un pieno coinvolgimento nella elaborazione di proposte e contributi a supporto del lavoro degli eletti e dei dirigenti. L’iscritto desidera non essere considerato solo un tesserato ma chiede di farsi portavoce delle istanze e delle esigenze che provengono dai territori e dalla società civile, rappresentando un “termometro” importante in grado di interloquire e fare segnalazioni direttamente ai vertici, tramite i canali interni al Partito. Dunque, gli iscritti vogliono essere coinvolti non solo durante le campagne elettorali e in quanto cassa di risonanza rispetto alla linea di comunicazione e alle proposte che provengono dai livelli più alti del Partito.

Per quanto riguarda i principali canali per la partecipazione, l’iniziativa sul territorio e la comunicazione all’interno del Partito per il 37% degli intervistati il primo presidio di partecipazione sul territorio per svolgere delle attività rimangono i circoli e le sedi ma per il 27% è fondamentale anche il dialogo e l’ascolto permanente e strutturato con altre realtà associative e con la società civile. Il 22% ritiene che siano importanti le comunità digitali e i social network unitamente a modalità di democrazia partecipativa che integrino il digitale. Per il 14% vanno espletate attività di formazione politica periodica condotta sia a livello nazionale che decentrata sui territori. Al 12% si attestano quanti ritengono essenziali i gazebo e le iniziative aperte ai cittadini, i convegni e i seminari tematici con la partecipazione di esperti e gli eventi non strettamente legati alla politica ma con ampia visibilità, a conferma di una visione aperta delle attività di partito anche ai soli simpatizzanti o chiunque voglia confrontarsi o partecipare al di là del vincolo associativo. Solo il residuale 8% e 2% auspica comunicazioni dirette coi vertici e community riservate ai soli iscritti. Possiamo pervenire alla conclusione, dunque, che una democrazia sana è quella che garantisce solidi strumenti e canali di partecipazione anche digitale e che il partito assume una funzione di mediazione sociale di prossimità indispensabile per facilitare la partecipazione della società civile e dei suoi corpi intermedi, quali associazioni e enti del terzo settore, per l’elaborazione di decisioni che riguardano la vita pubblica del Paese.

Le priorità politiche del territorio di cui il Partito dovrebbe occuparsi a livello locale riguardano per il 71% la lotta allo spopolamento, specie giovanile, a testimonianza della preoccupazione e della consapevolezza circa la drammaticità del fenomeno migratorio che sta interessando il territorio madonita. Per il 60% fondamentale è l’approntamento di politiche di contrasto alla disoccupazione. Il 45,2 % chiede il rafforzamento e la modernizzazione delle infrastrutture, specialmente viarie che nel comprensorio risultano carenti e versano in condizioni di forte degrado. Per il 41,9% va migliorata l’offerta sanitaria che comunque va mantenuta pubblica. Più attenuate risultano le attenzioni rispetto alle politiche per la transizione ecologica (32,3%), il miglioramento dei trasporti locali (29%), le politiche per l’istruzione e il tempo pieno a scuola (22,6%), l’innovazione per le imprese e il lavoro (16,1%), il potenziamento delle infrastrutture sportive (11,3%) e il contrasto alla criminalità (9.7%), a dimostrazione di come su tali fronti vada stimolata la sensibilità collettiva locale.

Infine, in ordine di importanza, per il campione esaminato il senso profondo della missione del PD nella politica italiana deve consistere: nella difesa delle persone più svantaggiate e nella lotta alle disuguaglianze di ogni tipo attraverso la promozione di nuove conquiste nel campo dei diritti civili, nelle campagne per una società più inclusiva e più aperta verso l’altro che faccia della diversità una ricchezza e sia più accogliente verso chi viene da altri Paesi, nella promozione della transizione ecologica socialmente giusta per fare della sostenibilità un motore di sviluppo, nella difesa delle conquiste sociali, economiche e sindacali ottenute dai lavoratori nel corso della storia e nella promozione di un loro ulteriore progresso, nella promozione della crescita economica e dell’innovazione, nel governo dei territori e nel Paese in maniera affidabile e con senso delle istituzioni e, da ultimo, nel rafforzamento del processo di integrazione europea e dell’affidabilità dell’Italia sugli scenari internazionali e sui mercati.

Importantissimi, inoltre, i suggerimenti e le proposte raccolte a margine del questionario: tra le priorità si annoverano la tutela dei diritti dei lavoratori e, più in generale, il ritorno a un Partito Democratico come partito dei lavoratori, il recupero di una identità autenticamente socialdemocratica che metta da parte tentennamenti sui diritti sociali, le lotte a sostegno dei diritti civili e il contrasto al disinteresse e al distacco dei giovani rispetto alla politica.

Significativo l’invito a sporcarsi le mani per la costruzione di una nuova e più radicata sinistra.

Chiudiamo questa analisi rimarcando come, tanto a livello locale che nazionale, il recupero dei valori e dell’identità di sinistra viene considerata una necessità e una priorità rispetto all’assunzione di qualsivoglia incarico di governo.

Dando appuntamento alle prossime iniziative del percorso costituente, ricordiamo che fino alle ore 12:00 del 31 gennaio è possibile aderire al Partito accedendo al seguente link: https://tesseramento.partitodemocratico.it/ anche al fine di partecipare all’elezione del segretario e dell’assemblea nazionale e al rinnovo del gruppo dirigente locale.

Rigeneriamo insieme il Partito Democratico, forte e fiero della storia e della tradizione custodita nel suo nome.

Castelbuono, 29 gennaio 2023

In allegato: i grafici

Il Comitato promotore del percorso costituente PD

Marcello Catanzaro

Luciana Cusimano

Giuseppe Fiasconaro

Giulio Marchese

Giovanni Martorana

Sabrina Naselli

Risultati-sondaggio-1

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