PD: Superamento barriere architettoniche, occasione persa (per ora)

Il superamento delle barriere architettoniche è non solo un obbligo normativo da adempiere ma un dovere sociale a cui un committente e il suo progettista sono chiamati. Progettare un edificio o un’infrastruttura accessibile a tutti è il primo passo verso la convivenza civile e un servizio che l’architettura deve fornire alla collettività come proprio contributo per un’ambiente urbano più vivibile. La disabilità è la condizione di chi, in seguito a una o più menomazioni, ha una ridotta capacità d’interazione con l’ambiente sociale rispetto a ciò che è considerata la norma, pertanto è meno autonomo nello svolgere le attività quotidiane e spesso in condizioni di svantaggio nel partecipare alla vita sociale (temporanea o permanente). Concetti fondamentali quali accessibilità, visitabilità ed adattabilità sono le linee guida delle normative esistenti; l’adattabilità è la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati e senza stravolgerne l’impianto originale, allo scopo di renderlo visitabile o accessibile, a seconda delle necessità e a corredo di una pratica edilizia è sempre fatto obbligo al professionista di allegare un elaborato grafico che dimostri il soddisfacimento del requisito di adattabilità degli spazi progettati.
Il perché di questa premessa?
Nelle ultime settimane abbiamo assistito a lavori di manutenzione e rifacimento di marciapiedi e strade, che ci auguriamo possano esser ancor più numerosi ed organici; traffico in tilt, intere zone del paese “chiuse” al transito delle macchine come male necessario di un intervento che andava certamente fatto non solo per il ripristino in se e per il decoro, ma anche per il lavoro che si è generato per tante maestranze ed artigiani. Una storia di virtuosità, certamente, dove vanno evidenziati i limiti aldilà della propaganda o della sterile polemiche che non è nell’intento dei tanti cittadini fragili portatori di disabilità che ci hanno sollecitato ad intervenire su una mancata azione complessiva di abbattimento e superamento delle barriere architettoniche. Basta fare una passeggiata, e noi l’abbiamo fatta dopo queste segnalazioni, per le vie principali del paese per renderci conto di come l’accessibilità, per quei cittadini fragili, ad una farmacia, ad un negozio o anche ad uno studio medico non è certamente migliorata a seguito di questi interventi rispetto alla condizione preesistente; nel viale del castello, dove riscontriamo uno sforzo relativamente alla realizzazione di nuovi scivoli, persiste al centro del marciapiede un palo della segnaletica stradale verticale ed un arredo urbano oggettivamente fuori contesto (più da area attrezzata modello S. Focà) oltre che per i materiali usati relativamente a panchine e fioriere (sospendiamo un giudizio su p.zza Parrocchia in attesa di capire la “visione” dell’intervento certi che il tutto è svolto nel rispetto di leggi e regolamenti edilizi).
Aver inserito sulla sede stradale un contrasto di pietre colorate, sarà certamente utile anche per evitare nel tempo esempi schizofrenici di segnaletica stradale orizzontale che hanno caratterizzato l’inizio di questa legislatura nella speranza che, queste pietre, siano antiscivolo e che con la pioggia non arrechino danno ai pedoni.
Un Sindaco del Pd avrebbe sfruttato un’occasione così importante, derivante dall’allentamento del patto di stabilità, per modernizzare il nostro tessuto urbano, metterlo in sicurezza dal dissesto idrogeologico, renderlo decoroso e vivibile davvero per TUTTI e partendo dalle periferie; per citare un esempio, avremmo già rifatto il manto stradale di via Carlo Alberto dalla Chiesa (Coop Raimondi) che appare più una trazzera abbandonata di una anonima contrada che non una strada e per di più intitolata ad un simbolo dell’antimafia.
E’ necessaria una visione sul futuro che metta assieme grandi progettualità e puntuali, a volte piccolissimi, interventi che danno il senso di una attenzione quotidiana verso i più fragili quali i disabili, i nonni e i bambini.
All’enfasi con la quale il Sindaco e la sua Giunta, in una delle tante dirette sullo stato del Covid a Castelbuono, hanno parlato del famoso progetto di eliminazione delle barriere architettoniche con tanto di ascensore al Castello, corrisponde una mancanza di sensibilità per i particolari che poi non sono così piccoli e comunque determinanti per la vita giornaliera dei castelbuonesi e non.
E se dobbiamo esser sinceri fino in fondo, la nostra maggior delusione la esprimiamo verso una stimata professionista, l’Assessore ai Lavori Pubblici e Vicesindaco, proprio perché ne riconosciamo capacità ed impegno; siamo certi che, contrariamente ad altri suoi colleghi di giunta, accetterà questa critica per lo spirito costruttivo che intende avere, e non come critica fine a se stessa, e metterà in campo iniziative che tengano conto dei rilievi che abbiamo inteso rilevare a maggior ragione che alcuni interventi sono ancora in fase di realizzazione.
Così come siamo certi che verrà il tempo in cui ogni cittadino si sentirà incluso in un percorso di crescita, in cui nessuno si sentirà emarginato e lasciato indietro. In cui essere diversamente abile, non sarà una colpa, ma solo una contingenza senza ripercussioni e frustrazioni. Un tempo in cui nessun castelbuonese avvertirà le proprie esigenze e propri bisogni emarginati perché secondari al soddisfacimento dei bisogni dei turisti solo perché vive in una zona periferica del paese.
Tutti i bisogni sono primari, noi lavoriamo e lavoreremo perché questo succeda, per mettere insieme ed includere i castelbuonesi di ieri, di oggi e di domani con tutti coloro che vorranno venirci a visitare e/o addirittura rimanerci a vivere dentro e fuori le zone ZTL.
Castelbuono è di TUTTI.
Il segretario, Vincenzo Capuana
per il coordinamento, Francesca Cicero
Ma non c’è un garante dei diritti dei disabili in questo comune? Quale è il suo ruolo ?
Scusate l’ignoranza…
anche al cimitero hanno rifatto i marciapiedi, con tanto di foto sul sito istituzionale del comune, senza scivolo per gli handicappati.
bravi davvero, ma la colpa non è di ci ha lavorato!
HOUSTON, ABBIAMO UN PROBLEMA!!!!
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Presidente Anci Sicilia
Prof. Orlando Leoluca
Presidente Unione dei Comuni
Dr. Macaluso Pietro
In queste ore stiamo assistendo all’ennesimo attacco nei confronti dei Sindaci. In questi mesi di “guerra” dall’inizio della pandemia, siamo stati lasciati soli a fronteggiare sia l’emergenza pandemica che a governare tutti i processi di programmazione che una comunità vive ogni giorno (bilancio, opere pubbliche, manutenzione, gestione dei rifiuti, situazione idrica, disagio sociale, promozione culturale e turistica ecc..).
Diverse categorie di dipendenti pubblici che hanno svolto il loro dovere in certi momenti sono stati definiti eroi. Noi sindaci con le rispettive Giunte, siamo stati presenti e disponibili per dare risposte ai nostri cittadini per sopperire e sostituirci all’Asp, alla Protezione Civile, alla Prefettura, al mondo delle scuole. Abbiamo continuato ad alzarci presto la mattina e non ci siamo fermati né di sabato né di domenica. In poche parole, come abbiamo sempre fatto, non ci siamo risparmiati, con l’aggravante del covid-19 che ha messo a dura prova tutti, dai bambini agli anziani, ma in modo particolare sul piano psicologico chi è sul fronte, vedi i Sindaci e gli Amministratori, impegnati a dare risposte ai cittadini senza farsi mai prendere dallo sconforto. Questa è la vita che ormai conduciamo dall’inizio della pandemia, con l’incubo e l’angoscia di sbagliare e di avere sulle coscienze possibili casi di decessi dovuti al covid-19. Dopo questa doverosa premessa chiedo a Lei Presidente dell’Anci Regionale e a Lei Presidente dell’Unione di prendere posizione dinanzi alle Istituzioni, a partire dal Presidente della Repubblica fino agli organi di stampa, per un maggior rispetto nei confronti di noi Sindaci in quanto è surreale, dopo quello che viviamo ogni giorno stando sul fronte, pensare a qualche collega costretto a dimettersi a causa della superficialità nel vaccinarsi. Chi chiede questo non comprende il danno che arreca alle comunità. L’arrivo dei commissari pregiudica l’attività di programmazione di un Ente, mortifica le forze politiche di quella comunità, si devono spendere somme per nuove elezioni, si costringe quella comunità a vivere nel limbo anche alla luce del rinvio delle elezioni dovuto al covid-19. Quanto espresso non giustifica il comportamento dei colleghi ma per “buccia di banana” non si possono crocifiggere bravi amministratori e peggio ancora, lasciare i Comuni senza guida.
Chiedo al Presidente dell’Anci Sicilia e al Presidente dell’Unione Madonie di far vibrare questa protesta dinanzi le Istituzioni sovracomunali e di chiedere ai colleghi di rimanere nel loro ruolo per continuare a servire le comunità che li hanno chiamati a fare i Sindaci.
Si coglie l’occasione per porgere
Distinti Saluti.
Il Sindaco Sig. Mario Cicero
In un momento così grave, il comportamento del Sindaco Nicolosi è meritevole di denuncia penale poichè va a ledere i diritti alla salute di altri cittadini più bisognosi di Lui.
Probabilmente il Sindaco Orlando non la penserà come il nostro Sindaco
infatti si vede che psicologicamente il sindaco non è messo tanto bene.
Adesso siamo agli inviti a prendere posizione nei confronti del presidente della repubblica. Fra un po’ magari gliene dice un paio.
Ma vogliamo fargliela una leggina che elimini le elezioni comunali che non servono a niente, solo togliere dai loro posti i sindaci che si alzano presto la mattina??
Questa letterina a Hollando se non fosse ridicola sarebbe tragica
A prendere posizione nei confronti del Presidente della Repubblica che ha aspettato il suo turno per fare la vaccinazione…