Petralia Soprana: il grano duro siciliano elemento di pregio nella tavola siciliana e nella vita quotidiana
Si è parlato di grano duro siciliano ma soprattutto di cibo e alimentazione al convegno che si è tenuto domenica scorsa al Palazzo Pottino di Petralia Soprana dal tema “Il grano duro siciliano: storia, salute a paesaggio agrario”. Argomenti interessanti che investono anche le nostre comunità dove l’uomo ancora non ha perso il contatto con il territorio. Un concetto che ha sviluppato il professore Pietro Columba, ordinario di economia agraria dell’Università di Palermo ed esperto agroalimentare, parlando del valore del cibo e dei dati della FAO riguardo alla situazione nutrizionale che vive la popolazione mondiale. “Il cibo – ha detto Columba – garantisce il contatto con il territorio, con la natura e con le qualità intrinseche di quell’area geografica che ha una propria cultura”. La Sicilia essendo stata crocevia di tante culture ha avuto il privilegio di ricevere tanti prodotti provenienti dai popoli che l’hanno invasa. Tutto ciò ha determinato la nascita di una cultura alimentare che può vantare il “pranzo sociale” ed è la più antica nel mondo. Non a caso in Sicilia è stato realizzato il primo formaggio pecorino, il primo pane e tanti altri prodotti alimentari che imbandiscono le tavole. Dagli interventi non sono mancate le curiosità. Tra le più particolari quella che riguarda i siciliani che a quanto pare digeriscono meglio i prodotti siciliani. In questo contesto si inserisce il grano duro che non avendo micotossine è più digeribile. Una condizione che deriva anche dalle particolari condizioni climatiche siciliane, come la scarsa piovosità ed elevate temperature primaverili, che in genere riducono fortemente la possibilità di attacchi sulla spiga. “La granella di grano duro prodotto in ambiente pedoclimatico siciliano – ha spiegato il professore Giuseppe Disclafani , responsabile nazionale area gastroenterologia della Società Italiana di Medicina Generale, è quindi preservata da rischi di attacchi fungini e conseguentemente anche dalle micotossine”. Una condizione che garantisce la qualità del frumento duro siciliano e della sua filiera che entra di diritto all’interno della dieta mediterranea ed incarna il concetto di vivere in armonia con il territorio entrando anche a determinare il FIL – Felicità Interna Lorda che in modo ironico tenta di definire lo standard della vita sulla falsa riga del PIL. “Per evitare digestioni lente o mal di pancia – ha affermato Disclafani – bisogna mangiare prodotti realizzati con grano duro siciliano”. Un cereale attorno al quale ci sono anche usanze e tradizioni che non vanno dimenticate. Un concetto che ha fortemente ribadito il direttore della Sicilia Occidentale dell’Accademia Italiana della Cucina Beniamino Macaluso ed anche il professore Nicola Nocilla della sezione di Cefalù. A loro ha fatto eco l’intervento del sindaco Pietro Macaluso che oltre a presentare le bellezze di Petralia Soprana ha tenuto ad evidenziare l’interesse dell’amministrazione comunale verso l’elemento “grano” che viene esaltato attraverso una sagra che si organizza in estate nella frazione Pianello.