Petralia Sottana, fa 3.500 km per visitare la tomba del fratello naufragato a Lampedusa

3102015133137cOra la salma 306 ha un nome, quello di Yonas, morto a 23 anni mentre andava incontro alla vita

Dopo la tragedia del 3 ottobre del 2013 nelle acque di Lampedusa, in cui morirono 368 persone, diversi comuni siciliani, fra i quali il comune di Petralia Sottana, diedero disponibilità ad accogliere e offrire una degna sepoltura ad alcune delle vittime di quella immane tragedia. Nel piccolo cimitero di Petralia arrivarono 10  salme che ancora oggi riposano sotto il conforto di una lapide, ancora senza nome.

A distanza di due anni da quel giorno, l’amministrazione comunale con il sindaco Santo Inguaggiato, ha accolto con forte commozione il fratello di una delle vittime di quel naufragio, un giovane di poco più di 20 anni che oggi vive in Svezia. Dopo anni di ricerche e di contatti con le autorità italiane finalmente riesce a rintracciare la tomba del fratello, allora identificato con un semplice numero, la salma numero 306. Da ieri quel giovane morto in mare e sepolto fra le montagne di Sicilia ha finalmente un nome: Yonas Tekle Tesfay, nato il 23 novembre del 1990 in Eritrea e morto in mare, a poche centinaia di metri dalle coste di Lampedusa, il 3 ottobre del 2013, mentre andava in cerca della vita.

Nei giorni scorsi, in seguito alle più recenti tragedie del mare, nel piccolo cimitero di Petralia Sottana, sono state tumulate altre quattro salme.

(Fonte: Madoniepress.it)

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