Piano Battaglia, gara ad “ostacoli” tra verbali top secret

Piano Battaglia, gara ad “ostacoli” tra verbali top secret

Una corsa contro il tempo per il futuro di Piano Battaglia. Si preannuncia tutta in salita la “scalata” delle istituzioni regionali e provinciali per resuscitare l’impianto di risalita che le Madonie aspettano da otto anni. Il 30 giugno 2015 è il termine ultimo per presentare il rendiconto finale all’Unione europea e garantirsi così i tre milioni di euro previsti per la realizzazione dell’infrastruttura. Una gara che sembrava già chiusa, con un unico progetto presentato e in via di approvazione, ma che ha incontrato molti ostacoli sul suo cammino: obiezioni in parte superate, in parte no, che hanno portato alla decisone di annullare il tutto e ricominciare da capo.

Il rischio che si corre, adesso, è enorme. Regione, Provincia e Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento delle gare d’appalto, si sono dette pronte a fare “sacrifici” pur di approvare il progetto in tempo record ed hanno stilato già un calendario da guinness dei primati che prevederebbe il collaudo dell’opera a maggio 2015, un mese prima della scadenza dei termini. Prima si dovrà preparare un nuovo bando, celebrare la gara, affidare l’appalto e iniziare i lavori con la minaccia di doverli interrompere subito dopo per le nevicate invernali.

Insomma, le incognite sono tante. Ma a queste si aggiunge il fatto che la gara annullata ha avuto un iter sofferto, fatto di continui rinvii e di ostacoli da superare. L’ultimo avviso pubblicato a dicembre scorso sul sito dell’Urega fa riferimento al verbale di gara del 6 dicembre 2013, in cui la Provincia di Palermo aveva chiesto il rinvio delle procedure di gara a data da destinarsi. Questo verbale, a differenza di quello relativo alla prima seduta del 13 novembre 2013, non è stato mai reso pubblico sul sito internet. Prima ancora, il 22 novembre, con un altro avviso, la commissione di gara aveva fissato una convocazione per il 29 novembre, ma anche in questo caso, non c’è traccia dei verbali. Abbiamo provato a chiedere la pubblicazione dei verbali all’Urega, dal momento che si tratta di una gara ad evidenza pubblica, ma finora non abbiamo letto nulla. Forse sapere cosa sia successo durante quelle due sedute – le ultime – aiuterebbe a capire meglio i motivi che hanno portato all’annullamento della gara.

Sicuramente, uno degli “ostacoli” sarebbe l’adeguamento del progetto secondo quanto previsto dalla legge 207/2010, ossia il Nuovo regolamento degli appalti. Non è chiaro però il motivo per cui soltanto adesso è stato sollevato il problema, quando si sarebbe potuto forse adeguare in fase di progettazione definitiva.

Ma le istituzioni si dicono ottimiste, nonostante tutto. “La Regione ci sta richiedendo che, per poter emettere il decreto di finanziamento dell’opera, il progetto deve essere adeguato alla normativa – spiega a SiciliaInformazioni Maurizio Magro, dell’Ufficio progettazione impianti produttivi e turistico sportivi della Provincia di Palermo, ente appaltante dell’opera – . Come mai ci si pensa soltanto adesso? Non spetta a me dirlo, ma sono convinto che l’infrastruttura si farà, a costo di sacrifici da parte di tutti”.

Anche la Regione sembrerebbe pronta a fare “l’impresa”, nonostante i pochissimi mesi a disposizione. “Ci siamo dati dei tempi molto stretti perché lo scopo è quello di realizzare l’opera”, dice al nostro quotidiano Lucia Fazio, dirigente responsabile del Servizio Opere pubbliche di valorizzazione turistica, dell’Assessorato regionale al Turismo. “L’adeguamento alla legge 207/2010 – spiega inoltre – viene fuori dall’ispettorato tecnico che ha esaminato il progetto, rilevando delle carenze. Quello definitivo è il progetto che va a gara e noi finanziamo su un progetto esecutivo, quindi bisognava andare a gara col finanziamento perché, diversamente, non ci sarebbe stata copertura finanziaria”.

Adesso, dunque, bisognerà ritirare il progetto dalla gara, presentarne uno nuovo adeguato alla normativa, emettere il decreto di finanziamento e bandire la gara con copertura finanziaria. Facile più a dirsi che a farsi, considerati i tempi della burocrazia regionale. Se davvero si vorrà realizzare quest’opera, fondamentale per il territorio madonita, bisognerà viaggiare a velocità tripla, con la speranza che il prossimo inverno arrivi il più tardi possibile.

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Fonte: www.siciliainformazioni.com
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