Polemiche per il nuovo organismo: Scontro sul Distretto turistico, Lapunzina diserta il cda

Polemiche per il nuovo organismo: Scontro sul Distretto turistico, Lapunzina diserta il cda

L’assemblea dei soci ha appena eletto il cda ma il Distretto turistico Cefalù-Madonie-Himera è già dilaniato dalle polemiche. Sono pesanti le reazioni seguite alla seduta di Caccamo nel corso della quale è stato costituito il nuovo organo di gestione. Ma c’è chi parla di decisioni imposte da “pupari” e vecchi tromboni e chi di procedure viziate e irregolari. La tensione è forte. E i contrasti così profondi che il sindaco Rosario Lapunzina prima ha lasciato anzitempo l’assemblea, in polemica con il modo in cui sono state impostate le scelte, e poi ha annunciato che non parteciperà alle riunioni del consiglio di amministrazione nel quale era stato comunque inserito.

 

Quello che emerge è uno scontro scatenato dal malessere di un gruppo di operatori turistici e di amministratori locali (anche il sindaco di Castellana Sicula, Pino Di Martino, è in posizione di aperta rottura) che si sentono esclusi dal percorso decisionale e non condividono la prospettiva che il Distretto venga presieduto da una figura estranea al mondo imprenditoriale alberghiero e non scelta dalla maggioranza dei rappresentanti delle istituzioni locali. Contestata anche la regolarità della procedura seguita.

 

All’assemblea di Caccamo hanno partecipato trenta soci dei 140 componenti del Distretto (assente anche il presidente del Parco). E sono stati loro a eleggere il nuovo cda. L’ex assessore provinciale Franco Scancarello ha usato parole di fuoco. “Un avido manipolo di soggetti pubblici, ormai noto a tutti, ha commesso – ha scritto – il delitto di violazione di ogni norma legislativa, statutaria, regolamentare e deontologica, imponendo l’elezione di un consiglio di amministrazione, deciso in sede privata, dai soliti noti, con la loro ormai risaputa prepotenza, scarsa attitudine nel rispetto delle idee altrui, ignoranza apparente e mancato rispetto dei sani principi di legalità, collaborazione e trasparenza”.

 

Il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, ha sottolineato il senso politico della sua protesta. “L’assemblea – ha detto – ha mancato l’obiettivo primario di ricostituire quella unità di intenti tra tutti i consorziati, necessaria per rilanciare, in un quadro di certezza delle norme statutarie, l’organismo voluto dalla legge regionale 10 del 2005. Le numerose assenze, la polemica presa di posizione della parte più rappresentativa dell’imprenditoria alberghiera, i forti dubbi circa la legittimità delle procedure poste in essere, avrebbero dovuto portare a più miti consigli, e ad evitare scelte drastiche e affrettate. Per questo obiettivo mi sono speso nell’intero pomeriggio di venerdì, abbandonando, anzitempo, la seduta per l’acclarata impossibilità di raggiungerlo”.

 

“Ciò malgrado, mi ritrovo – ha aggiunto Lapunzina – tra i nominativi dei nove componenti del cda, chiamati, già nel pomeriggio di lunedì, ai primi adempimenti, tra cui l’elezione del presidente. Riunione cui non parteciperò, riservandomi, quale amministratore della città di Cefalù, di adottare le scelte più opportune, per evitare che Distretto e settore turistico si avviino, come oggi irreparabilmente sembra, a percorrere strade del tutto separate, senza giovamento per alcuno”.

 

Fonte: www.lavoceweb.com

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