Primo Cleaning Day anti-graffiti a Castelbuono, i volontari ripuliscono la parete EST del Castello. PHOTOSTORY
Gli organizzatori del “PrimoMaggio alla Siciliana” lo avevano promesso: “ ci impegneremo per ripulire le pareti del Castello”. Detto fatto, nella giornata di Sabato 11 Maggio, insieme ad altri giovani volenterosi è stato dato il via ai lavori di pulizia.
In particolare, armati di pennelli, panni, spugne e di tutto l’occorrente, acquistato con il ricavato della manifestazione PrimoMaggio alla Siciliana, i ragazzi hanno letteralmente assalito il graffito “Danger”, posizionato sulla parete EST del Castello.
Un intervento di riqualifica che è stato svolto dalle ore 10.00 alle ore 19.00 circa, sospeso solo da una breve pausa pranzo.
Come prima fase i volontari hanno steso il prodotto anti-graffiti sul muro e lo hanno lasciato agire per qualche minuto. Quindi sono entrati in azione l’olio di gomito, i panni, le spugne e l’idropulitrice che una volontaria ha messo gentilmente a disposizione.
Con un getto d’acqua a pressione elevata si è riusciti a rimuovere la pittura in profondità, cancellando risolutivamente lo scempio.
Di seguito una serie di foto che mostrano i volontari all’opera durante le varie fasi di lavoro e il risultato finale.
Non resta che ringraziarvi a nome di tutti, tenaci volontari, per l’opera altamente meritoria da voi compiuta.
Le istituzioni facciano tesoro di questa iniziativa, attivandosi al più presto per la pulizia delle altre pareti.
In particolare considerevole attenzione merita il graffito più brutto, caratterizzato dalla scritta “suca” sulla parete OVEST. In questo caso (vedi foto) l’intonaco è abbastanza delicato e potrebbe danneggiarsi durante le operazioni di pulizia, di conseguenza per intervenire è necessario avere a disposizione almeno il colore originale.
Auspichiamo inoltre che vengano presi dei provvedimenti affinché fatti del genere possano non accadere ancora.
In Veneto una legge regionale già dal 2010 prevede l’obbligo di applicare dei sistemi protettivi rimovibili senza solventi per un’altezza di due metri sugli edifici pubblici prospicienti il suolo.
Questi prodotti a basso costo chiamati “protettivi antigraffiti”: vengono preventivamente applicati alle superfici da preservare, servono ad agevolare la rimozione degli stessi. In altre parole, la stesura di tali prodotti crea una sorta di barriera fisica tra il supporto e i graffiti, impedendo a questi ultimi di penetrare in profondità e rendendoli di conseguenza facili da asportare.
E’ da VIGLIACCHI sporcare un Monumento simbolo dell’ IDENTITA’ storica religiosa e turistica di Castelbuono.
Gesto da infami e.., permettetemi di dire , un atto da “RAZZISTI”…, qualora trattasi di immigrati !
Credo che sia doveroso PUNIRE il o i colpevoli di codesto ed IRRISPETTOSO gesto.
(Secondo l’art. 639 del Codice Penale: la pena è la RECLUSIONE FINO AD UN ANNO e/o la multa fino a 1.032 euro.)
A Vincenzo GIanfranco Angela e tutti i ragazzi che hanno in buona parte ripulito il tutto, di certo va un’ assoluta AMMIRAZIONE e ringraziamento da parte di tutti i Castelbuonesi;
ma, maggiore stima e ringraziamento, dovrà certamente avere chi aiuterà le autorità locali di competenza ad INDIVIDUARE il responsabile: è importante rendere GIUSTIZIA civica e morale …al nostro paese; e fare in modo che non si ripetano più gesti simili, evitando che passi l’idea che “a Castelbuono tutto è permesso “… ( speriamo, ovviamente, che questa volta non debbano essere i ragazzi ad intervenire e punire… ma, chiaramente, le autorità competenti )
Io mi limito solo a dire grazie di cuore a questi cittadini che hanno dimostrato di amare Castelbuono e i suoi simboli! Voi siete un esempio di rispetto e senso civico da emulare! Grazie!
Complimenti, ma sarebbe meglio finire di pulire. Penso che l’amministrazione avrà difficoltà ad impegnare personale a tal uopo! Meno male che la “meglio gioventù” vive ancora a Castelbuono. Bravi bravi, il vostro esempio dovrebbe essere contagioso!
BRAVI!
Un “lavoro socialmente utile” a costo zero.
Un bel gesto più eloquente di tanti inutili comizi.
Grazie di cuore
Un ringraziamento sincero ai volontari del Cleaning Day anti-graffiti,da chi ritiene di avere un legame profondo con il monumento emblema della nostra identità civica. Non basta averlo acquistato all’asta nel 1920, grazie alla sottoscrizione promossa dal Sindaco Mariano Raimondi e averne impedito il crollo in anni di miseria sociale con interventi tampone; non basta neanche aver realizzato il restauro strutturale e il recupero funzionale negli anni novanta ed averlo reso Museo Civico. Se non ci si impegna a completare l’indagine e la fruizione dell’area archeologica e l’attuazione, dell'”area castellana”, almeno quella più prossima, difficilmente riusciremo a tutelare un bene così prezioso. Meno celebrazioni e più cultura e progetti.
Bisogna essere tutti orgogliosi di quello che i ragazzi, con pazienza e tanta volontà hanno reso possibile. Tutelare il Castello è un atto di profonda civiltà e tutti noi ve ne siamo grati. Il vostro gesto è, profondamente culturale, è sinonimo di civiltà e di socialità. Grazie ancora… e per l’acqua ci siamo sempre!
Ah! se Lei ci mette l’acqua siamo a posto.
Se poi la mette sempre…abbiamo risolto tutto.
Effettivamente bisogna riconoscere che senza l’impegno, il patrocinio e le risorse messe in campo per l’occasione dal Museo Civico ogni buona volontà sarebbe stata vana.
Dimenticavo di ricordare il ruolo altrettanto decisivo del Comune (proprietario dell’immobile) che ha sposato l’iniziativa come una’assoluta priorità ….
..bravi e… grazie ! Mi ricorda quando tanti anni or sono ci siamo accampati per evitare il taglio degli alberi.. l’amore per il proprio luogo si manifesta anche in questo, di generazione in generazione.
Vorrei potervi dire più di un grazie, pur doveroso e sentito. Avrei voluto essere con voi, per condividere la gioia di un’azione giusta e bella.Mi auguro che nel prossimo futuro si possa anche come Istituzione intervenire con più celerità, per proteggere e recuperare il nostro bene più prezioso, nel rispetto dei compiti e dei ruoli ma senza farsi troppo condizionare da passaggi burocratici lenti e farraginosi che spesso lasciano il tempo che trovano.