PrimoMaggio alla siciliana – Edizione 2014
Il Comune di Castelbuono, la Pro Loco, l’Associazione Glenn Gould, la Consulta Giovanile organizzano a Castelbuono l’edizione 2014 del PrimoMaggio alla Siciliana.
Appuntamento al Parco delle Rimembranze dalle ore 10.00 di giovedì 1 maggio con tanta musica, giochi e gastronomia.
Per informazioni contattare la Pro Loco di Castelbuono al numero 0921 673467
email prolococastelbuono@libero.it
un tempo era la festa dei lavoratori e ad organizzare le varie iniziative era il sindacato.oggi il sindacato (CGIL) non ha neanche il coraggio di organizzare una assemblea pubblica
La Camera del Lavoro – CGIL di Castelbuono, come ogni anno, parteciperà con un pullman (già pieno per le prenotazioni) all’iniziativa del 1° maggio a Portella della Ginestra per commemorare la prima Strage di Stato dell’Italia Repubblicana avvenuta il 01 maggio 1947.
La Camera del Lavoro – CGIL di Castelbuono ha partecipato con un’ampia delegazione alla commemorazione del 25 aprile presso il Giardino Inglese di Palermo.
Laddove la Camera del Lavoro – CGIL di Castelbuono fosse stata interpellata per l’organizzazione di questa iniziativa, oltre a darne il patrocinio per la sua realizzazione, avrebbe PRETESO che la stessa si caratterizzasse oltre che per i giochi, i balli e le salamelle di un momento di riflessione sulla grave crisi economica e sociale che caratterizza la Società, e quindi anche la Nostra Comunità, in riferimento ai fenomeni di schiavitù, delle illegalità e del degrado morale.
Probabilmente la preventiva conoscenza di detta nostra pretesa, legata al Ns. agire quotidiano, ha fatto si che detta iniziativa fosse fatta solo di giochi, balli e salamelle.
Ci fa piacere essere identificati come il Sindacato; Noi siamo la CGIL, solo una parte del Sindacato.
Non siete Stato voi
che parlate di libertà
come si parla di una notte brava dentro i lupanari.
Non siete Stato voi
che trascinate la nazione dentro il buio
ma vi divertite a fare i luminari.
Non siete Stato voi
che siete uomini di polso forse
perché circondati da una
manica di idioti.
Non siete Stato voi
che sventolate il tricolore come in
curva e tanto basta per sentirvi patrioti.
Non siete Stato voi
né il vostro parlamento
di idolatri pronti a tutto per ricevere
un’udienza.
Non siete Stato voi ù
che comprate voti con la propaganda ma
non ne pagate mai la conseguenza.
Non siete Stato voi
che stringete tra le dita il rosario dei sondaggi sperando
che vi rinfranchi.
Non siete Stato voi
che risolvete il dramma dei disoccupati
andando nei salotti a fare i saltimbanchi.
Non siete Stato voi
uomini boia con la divisa che ammazzate di percosse i
detenuti.
Non siete Stato voi
con gli anfibi sulle facce disarmate prese
a calci come sacchi di rifiuti.
Non siete Stato voi
che mandate i vostri figli al fronte come una carogna da
una iena che la spolpa.
Non siete Stato voi
che rimboccate le bandiere sulle
bare per addormentare ogni senso di colpa.
Non siete Stato voi
maledetti forcaioli impreparati, sempre in cerca
di un nemico per la lotta.
Non siete Stato voi
che brucereste come streghe gli immigrati salvo venerare quello
nella grotta.
Non siete Stato voi
col busto del duce sugli scrittoi e la
costituzione sotto i piedi.
Non siete Stato voi
che meritereste d’essere
estirpati come la malerba dalle vostre sedi.
Non siete Stato voi
che brindate con il sangue di chi tenta
di far luce sulle vostre vite oscure.
Non siete Stato voi
che vorreste dare voce
a quotidiani di partito muti come sepolture.
Non siete Stato voi
che fate leggi su misura
come un paio di mutande a seconda dei genitali.
Non siete Stato voi
che trattate chi vi critica come un randagio a cui
tagliare le corde vocali.
Non siete Stato voi,
servi, che avete noleggiato
costumi da sovrani con soldi immeritati,
siete voi confratelli di una loggia che poggia
sul valore dei privilegiati come voi
che i mafiosi li chiamate eroi e che
il corrotto lo chiamate pio
e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di
reato fissa il magistrato e poi giura su Dio:
“Non sono stato io”.
Caparezza
ognuno vede la sua faccia della medaglia.
non è stato neppure lo studente sfaticato che per noi la tua macchina ha bruciato
non è stato l’antagonista del centro sociale okkupato che tra uno spinello e l’altro non ha mai lavorato
ma che il negozio ha saKKeggiato.
era la memoria dell’autonomo degli anni settanta, dell’indiano metropolitano che rubava a destra e a manca
non è stato il NO TAV che predicava la non violenza ma tirava le molotov con coscienza agli agenti dello stato, figli del proletariato.
non è stato quello che andva sempre al corteo da quando era studente ed oKKUpava la skuola perchè di studiare non ne voleva sapere
che dei diritti di tutti gli altri marx diceva di infiskiarti
e in questo modo l’hanno pure promosso, i sessantottini professori che non ebbero polso
non era quello che andava al corteo per la casa perchè lavorare non era mai stato cosa