Quando Papa Benedetto pregò a Capaci. La testimonianza di P. Paolo Fiasconaro

Quando Papa Benedetto pregò a Capaci per le vittime della mafia. Il retroscena di quell’evento

Pur dimorando a Roma e impegnato per le mie attività francescane, accettai l’invito dell’Arcivescovo di Palermo Mons. Paolo Romeo di assumere l’incarico di Direttore della Sala Stampa per l’accoglienza di Papa Benedetto nella visita a Palermo del 3 ottobre 2010.

Tre mesi di intensa preparazione in via Incoronazione presso il Seminario Arcivescovile allora in restauro e forte di una esperienza maturata sul campo nei 15 anni come Responsabile dell’ufficio Stampa della Conferenza Episcopale Siciliana (1994/2009) e di Consulente ecclesiastico dei Giornalisti Cattolici di Sicilia (UCSI).

Tanti contatti con testate, foto-cineoperatori e giornalisti di tutto il mondo. Molto proficuo il dialogo costante con il Direttore della Sala Stampa Vaticana P. Federico Lombardi per le direttive e le info con il mondo della comunicazione per un evento particolare.

Ricordo le polemiche con politici di sinistra, testate laiche palermitane per la scelta del Foro Italico, che a loro giudizio avrebbe danneggiato il verde pubblico perché calpestato da migliaia di persone, come avviene nei grandi concerti. Pensai subito a mettere nel sito un video con foto sullo stato del prato prima e dopo l’evento. La conclusione è stata di una inutile e stupida montatura creata ad hoc per polemizzare con la Curia Arcivescovile. Il prato e il verde pubblico non hanno subito alcun danno, come dimostrato dal video.

Giorni frenetici di lavoro per la logistica dei giornalisti e fotoreporter al Foro Italico e quant’altro per accontentare tutte le richieste di una vasta platea mediatica.

La mattina della vigilia dell’evento (2 ottobre) feci una telefonata a P. Lombardi chiedendogli: “perché non facciamo fermare la macchina del Santo Padre per una sosta di preghiera nel luogo della strage di Capaci? Per noi siciliani sarebbe un gesto di grande significato e di vicinanza della Chiesa con il popolo che soffre per tanti lutti per le molte vicende di mafia”.

La risposta è stata: “E’ molto difficile; bisognava pensarci prima; non è previsto nel programma e sarebbe un grande problema per la sicurezza. Ormai è troppo tardi”.

Così ho perduto ogni speranza!

Il 3 ottobre, giorno della visita, dovevo trovarmi sotto l’aereo papale perché il vice Direttore della Sala Stampa P. Ciro Benedettini mi avrebbe consegnato la valigetta con tutti i discorsi del Papa. Subito con l’auto della Questura ho percorso tutto il tragitto papale per consegnare ai giornalisti i discorsi con i relativi embarghi. Era con me in auto, in via eccezionale, il Direttore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi che scrisse l’indomani: “Ho visto una Palermo in festa, bellissima, una giornata splendida, quasi una Svizzera del Mediterraneo…”

Ricordo che alla consegna dei discorsi sotto l’aereo il P. Ciro mi disse: “P. Paolo, alle 13 dobbiamo incontrarci in Sala Stampa per una comunicazione urgente”. E così mi viene comunicato in segreto che durante il viaggio tra Roma e Palermo, il Papa aveva accettato di fermarsi lungo l’autostrada presso la Stele Falcone, ma al ritorno in serata. Abbiamo preparato d’intesa con Roma il comunicato e top secret fino alla sosta del Papa in autostrada. Alle 16 la notizia viene comunicata solo all’Arcivescovo e al Questore.

E così avvenne. Alle 19,15, dopo la partenza da Piazza Politeama, il corteo papale si ferma a Capaci. Il Papa scende dalla sua auto e prega per tutte le vittime di mafia in silenzio. Poi depone un cesto di fiori dinanzi alla stele.

Intanto da Roma viene diramato il comunicato ed è immaginabile cosa succede in Sala Stampa. Nessuno sapeva e centinaia di giornalisti hanno dovuto cambiare i “pezzi” già scritti e grande stupore per un gesto altrettanto significativo.

L’indomani l’Osservatore Romano nelle varie lingue e tutti i giornali del mondo hanno dato ampio risalto a questo “fuori programma” destando ammirazione specialmente nel popolo siciliano che ha sentita viva la vicinanza della Chiesa.

Il mio sogno è diventato realtà e la caparbia perseveranza di crederci… è stata premiata!

P.Paolo Fiasconaro

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