Riflessioni sulla soppressione della Sezione distaccata del tribunale di Cefalù e di altre sedi limitrofe

Riflessioni sulla soppressione della Sezione distaccata del tribunale di Cefalù e di altre sedi limitrofe

 

Martedì 10 settembre 2013, alle ore 14,00, TG3 Sicilia ha mostrato le aree territoriali comprese tra Messina e Palermo, in cui le Sezioni distaccate di Tribunale di Cefalù, Mistretta e Nicosia vengono soppresse.
È emerso con chiarezza che le aree periferiche delle province di Messina, Enna e Palermo penalizzate più pesantemente sono quelle ricadenti nella originaria Contea di Ventimiglia, a cavallo tra il fiume Himera e il fiume Caronia, mentre dette aree, che si sviluppano per oltre 60 km lungo la costa e altrettanto a monte, dovrebbero avere non una sede distaccata ma un loro Tribunale.
Quando nella seconda metà del 1800 sono state ritagliate geograficamente le province, secondo un disegno funzionale ai poteri centrali, venivano divisi territori che avevano intrattenuto nel tempo significative relazioni economiche, culturali e sociali.
Appaiono tardive le marce dei Sindaci, sia pure raramente finalizzate ad ingraziarsi la cittadinanza e gli operatori della giustizia, oppure le critiche ai parlamentari che non hanno difeso il loro territorio per mantenere la struttura giudiziaria, stante che tutti con clamore o silenziosamente, con più o meno generosità ed esposizione personale, hanno dato il loro contributo per salvare le strutture giudiziarie del loro territorio.
Balza agli occhi che malgrado il dettato costituzionale siciliano sulla istituzione dei liberi consorzi in Sicilia e malgrado che il Parlamento siciliano abbia soppresso le province e istituito i liberi consorzi dei Comuni in Sicilia, ad oggi le diverse realtà locali non si sono attrezzate per dare un contributo in termini di contenuti e compiti istituzionali e soprattutto in termini di delimitazione territoriale, che non può non rappresentare un’area vasta, all’interno della quale vi sono vincoli e relazioni storiche, economiche e sociali, che sia oggetto di una idonea subprogrammazione a carattere regionale.
Per questo nella qualità di Segretario Generale della Sezione Siciliana del CICU (Comitato Italiano Città Unite) e di Presidente da alcuni lustri del Comitato promotore per la istituzione del libero consorzio dei comuni che gravitano nell’area territoriale della preesistente Contea dei Ventimiglia, assieme ad alcuni Sindaci promuoveremo a partire dal mese di ottobre tre diversi dibattiti sul tema:
1) “Delimitazione territoriale dei Liberi Consorzi dei Comuni in Sicilia quali organismi di subprogrammazione territoriale regionale”.
2) “Individuazione territoriale del Libero Consorzio dei Comuni che gravitano nell’area territoriale della preesistente Contea dei Ventimiglia”.
3) “Ridefinizione e riordino degli organismi di programmazione e gestione dello sviluppo del territorio e dei servizi ai cittadini conseguente all’istituzione dei liberi consorzi dei Comuni in Sicilia”.
D’altra parte, dopo oltre 43 anni di servizio ininterrotto presso la struttura giudiziaria di Cefalù, avendo richiesto il pensionamento anticipato a far data dalla fine del corrente mese, avrò maggior tempo per dedicarmi a questioni squisitamente strategiche, dal punto di vista politico e istituzionale, legate al territorio in cui vivo che da sempre mi hanno affascinato e che dovrebbero attrarre l’attenzione e il dibattito delle giovani leve che intendono dare un sincero e disinteressato contributo al “governo” delle realtà in cui vivono.

 

(www.madonielive.com)

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