San Raffaele-Giglio di Cefalù: utilizzati gli ultrasuoni per la riduzione del dolore nel trattamento delle metastasi ossee
L’intervento è stato eseguito su una paziente siciliana, di 60 anni, affetta da metastasi scheletrica alla mammella. “Un importante risultato – ha detto il direttore generale, Vittorio Virgilio – raggiunto attraverso l’integrazione di professionisti altamente qualificati e l’impiego di tecnologie avanzate”.
Sono ripresi all’ospedale “San Raffaele-Giglio” di Cefalù i trattamenti delle metastasi ossee, per la riduzione del dolore, con l’utilizzo di ultrasuoni focalizzati guidati da risonanza magnetica. Un nuovo intervento è stato eseguito su una paziente siciliana, di 60 anni, affetta da metastasi scheletrica da tumore primitivo alla mammella. “Un importante risultato – ha detto il direttore generale, Vittorio Virgilio – raggiunto attraverso l’integrazione di professionisti altamente qualificati e l’impiego di tecnologie avanzate. La qualificazione dell’offerta sanitaria in determinate specialita’ mediche come l’oncologica consente alla Sicilia di ridurre i viaggi della speranza verso il nord Italia”.
L’uso di ultrasuoni, guidati dalla risonanza magnetica, consente di colpire il tessuto tumorale senza coinvolgere quelli circostanti. L’energia rilasciata dagli ultrasuoni comporta un localizzato aumento di temperatura nella zona del bersaglio, che provoca la necrosi del tessuto nervoso adiacente, con la conseguente riduzione del dolore. L’intervento è stato effettuato dall’equipe dell’unità operativa di diagnostica per immagini, guidata dal professor Massimo Midiri, in collaborazione con l’Università di Palermo, il Laboratorio di tecnologie oncologie di Diagnostica per Immagini (Lato), diretto da Fabio Lunghi, e l’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del CNR (IBFM). E’ durato circa tre ore ed è avvenuto in anestesia locale.
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