Sempre più stranieri dicono «sì» a Castelbuono

Sempre più stranieri dicono «sì» a Castelbuono

Tre matrimoni di coppie straniere negli ultimi sei mesi. È quello che è accaduto nella cittadina madonita.
Il dato è reso ancora più straordinario dal fatto che dal 2000 sempre più forestieri, che hanno visitato il paese durante le vacanze, decidono di trascorrere il giorno più bello della loro vita a Castelbuono, esprimendo quel «sì, lo voglio» nell’atrio del prestigioso Ca- stello che fu dei marchesi Ventimiglia. Una location invidiabile.

 

Negli ultimi quindi anni, dunque, l’Ufficio anagrafe del Comune ha registrato nove matrimoni di coppie straniere, di cui sei inglesi, poi una croata, tedesca e russa.

 

Ma c’è stato un vuoto negli anni 2002-2005, 2007-2008 e nel 2010.
Quindi si tratta, sostanzialmente, di un fenomeno in crescita a partire dal 2011.
Infatti quest’anno si sono già sposate due coppie di inglesi. I casi della Gran Bretagna hanno fatto notizia, in quanto i numerosi invitati non avevano mai messo piede nelle Madonie e hanno deciso di prolungare la vacanza “invadendo” il territorio e facendo così girare l’economia del comprensorio.

 

Il primo è stato quello dei coniugi George Ross Horrigan e Gemma Danielle Ellis, uniti in matrimonio il 29 maggio; il secondo è avvenuto il giorno successivo ed ha visto sposarsi Dennis Paul Dennison Thomas e Claire Louise Downham.
E per il 2014 sono previsti altri due matrimoni: anco-ra una coppia di inglesi il 20 agosto e un’altra di letto- ni il 20 settembre.
Quale sia stata la molla (la manna, il panettone Fiasconaro o gli “asini netturbini”) a far convincere queste giovani coppie a scegliere Castelbuono non si sa. Il sindaco Antonio Tumminello, che il 7 giugno 2012, ad appena un mese dal suo insediamento, sposò l’inglese John Harrison Stuart e la cipriota Emma Rachael Mc-curdy, spiega questo trend positivo con queste parole:
«L’impegno profuso in questi anni per far conoscere Castelbuono nel mondo ha dato i giusti risultati. Auspico, pertanto, che nel futuro la nostra comunità continui a confrontarsi con le altre realtà, per consolidare quel percorso di scambi culturali già da tempo avviato».

 

Fonte: La Sicilia – di GIUSEPPE SPALLINO

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