Stand con materassi e salsiccia arrostita: squallore a Castelbuono?
(Tratto da Cefalunews.org)
Su Cefalunews.org la lettera aperta che l’ex sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, ha scritto al Presidente dell’Associazione PromoMadonie.
Gentilissimo Presidente, dopo il successo di presenze di visitatori raggiunto nell’ultima edizione della manifestazione “Funghi Festival” , desidero ringraziarla per l’impegno e lo spirito di iniziativa e organizzazione profuso da Lei e dai soci dell’Associazione per la riuscita di due importanti appuntamenti turistici: “ l’Infiorata e il Funghi festival”. Mi permetta però di fare una riflessione: quale turismo vuole Castelbuono? Cosa offriamo a chi vuole visitare il nostro paese?
Sono domande fondamentali per chi vuole dare il proprio contributo alla crescita economica e sociale della nostra comunità e che ci dobbiamo porre se vogliamo qualificare ciò che la nostra Castelbuono può offrire ai numerosi visitatori che per vari motivi vengono a visitarla. A mio parere, lo sviluppo di una comunità si misura con il grado di fermenti culturali che essa propone che, se diventano prassi quotidiana, sollecitano e alimentano le attività economiche; successivamente innescano fattori di contaminazione tali da portare la popolazione coinvolta ad essere attrattore di buone pratiche influendo positivamente su tutto il tessuto sociale.
Ritengo che l’investimento fatto nei decenni passati di qualificare la nostra offerta turistica sia stata vincente. Lo slogan “Al Mare vada chi vuole Noi rimaniamo in Montagna”, da sè, segna un programma elettorale. Prioritariamente, faccio i complimenti a chi ha coniato quel messaggio; di fatto con quello slogan si affermava la volontà della comunità di Castelbuono di offrire una nuova cultura del turismo che non era solo balneare (mare e bikini ), capace di valorizzare il territorio. Riscoprire i valori come la storia, l’arte, la nostra agricoltura, la pastorizia, l’artigianato, insomma non un turismo mordi e fuggi, ma residenziale e Culturale: vedi Centro Civico allora , oggi le tre Istituzioni Museali.
Negli anni successivi, il percorso intrapreso è stato quello di recuperare il nostro patrimonio monumentale, attrezzare i nostri Musei, valorizzare le nostre associazioni, dare voce a tutti coloro che hanno contribuito a far apprezzare la nostra comunità con tante attività (teatro, musica, sport, poesia, enogastronomia, mostre, ecc…) Nel contempo si è cercato di qualificare l’arredo e il decoro urbano, il centro storico, la qualità della vita, salvaguardare la biodiversità, il nostro bosco, il paesaggio. Spero Lei ricordi cosa succedeva per la festa di Sant’Anna: invasione di bancarelle , angoli delle strade trasformati in orinatoi, rifiuti abbandonati ovunque. Per rendere più ordinata la presenza degli ambulanti si è pensato di spostare tutto in Via Mazzini (dietro il Castello).
Nel rispetto della memoria abbiamo impreziosito il tradizionale Corteo delle Chiavi del 25 Luglio con il Corteo Storico, con la presenza dei comuni che hanno condiviso i fasti del Principato dei Ventimiglia insieme ai partner siciliani della rete dei Castelli di Sicilia; il tutto incentrato sul rispetto della solenne Processione del 27 Luglio. Senza tema di smentita, possiamo affermare di non aver nulla da invidiare a quei territori e popoli che della loro storia hanno fatto le proprie fortune.
Ora chiedo a lei e all’Amministrazione che oggi governa il paese: che c’entra un corteo in costumi storici (se pur partecipato) con l’infiorata? Mentre quello del 25 luglio è diventato uno squallore! Cosa c’entra fare montare stand lungo il corso con materassi o altre merci che niente hanno a vedere con l’enogastronomia durante il Funghi Festival? È normale arrostire la salsiccia davanti alla libreria Barreca, o trovare un tavolo con sopra poggiato barattoli di funghi o altro davanti la Fontana Grande? ( Quattro Cannoli); cosa è diventata la Festa di San Giovanni?
Ho portato questo esempi, spero abbiano rappresentato il mio pensiero. Castelbuono deve continuare sì ad organizzare eventi ma il filo conduttore deve essere la bellezza, la qualità, l’originalità, la Cultura. Se perdiamo questa via maestra, diventiamo come tanti altri luoghi che hanno organizzato eventi di massa, senza “educare” l’ospite al rispetto della propria storia, oggi quelle comunità sono nella totale crisi di identità. Non me ne voglia, ho approfittato dei successi riportati dalla sua Associazione per manifestare le mie riflessioni critiche e per migliorare le prospettive future attraverso il “confronto”.
Mario Cicero, già Sindaco di Castelbuono
il “funghi fest” è una manifestazione che ormai attrae da ogni parte della Sicilia. E’ tuttavia vero che si dovrebbe regolare meglio gli stand, sicuramente l’Associazione Promo Madonie concorderà sul fatto che, crescendo il livello culturale la manifestazione non può che guadagnarne. Meno fiera ma sempre più sagra nel senso pieno del termine che possa valorizzare la bellezza del nostro centro storico. E’ altresì vero che ormai accozzaglie di qualunque tipo animano gli eventi siciliani e non solo. Quasi ispirati a quei programmi televisivi in cui, in dieci minuti, si fa vedere di tutto. Mi trovo d’accordo con il signor Cicero per quanto concerne l’infiorata. Proprio qualche sera fa, trovandoci al bar con amici, discutevamo dello stesso argomento e mi sono sorpreso nel ritrovarlo fra le presenti righe: come mai non si è pensato ad un corteo più attinente ai fiori? ai colori? ai profumi? forse ci si è ispirati a Noto.
Un amico pensava appunto ad un corteo della primavera, diverso e nuovo. Chissà che Jhonny non possa cogliere anche qualche suggerimento di questo tipo: centrare tutto sui fiori, sulla loro bellezza e perfezione. Potrebbe attrarre di più e segnare la novità per chi accorre alla manifestazione (anche questa sempre riuscita).
Il già sindaco di Castelbuono si vantava in passato di aver “Inventato” l’iniziativa “Castelbuono Porte Aperte”…. dove il filo conduttore era “la bellezza, la qualità, l’originalità, la Cultura” che portava orde di turisti che si scannavano per “un cuddriri fritti”..
diciamo che il mio intervento di alcune settimane fa , in riferimento a che tipo di sviluppo adottare per il sistema Castelbuono aveva proprio questo indirizzo. Fare il salto di qualità ed offrire al turista e visitatore una proposta qualitativa in tutti i sensi, urbanistici, territoriali , culturale e turistici ma cercando di non cogliere nel mucchio delle proposte turistiche generalizzate ma trovare un canale dal valore aggiunto.
Una considerazione Politica fuori luogo ….Dimentica tutte le sue gobbe! ! come ad esempio la manifestazione Asinilandia con gazebo, asini , puzza e sterco alla matrice nuova al monumento dei caduti ed in tutto il corso.Altro che rispetto! ! Non parli solo per fare politica non è credibile !!
Egregio Signor Mario Cicero, il suo pensiero è anche il mio. Erano giorni e giorni che continuavo a lambiccarmi il cervello del perchè il mio “Paese”, paese che in effetti non ho vissuto molto, ma che conosco benissimo nelle tradizioni, negli eventi passati e presenti, sia diventato semplicemente il paese delle sagre che non ci appartengono, il paese conosciuto solo per i panettoni, il paese delle grandi tavole in chiostri e vie piene di storia e chi più ne ha più ne metta. Di questo paese non si parla più della fontana Venere Ciprea, del Museo, dei nostri boschi, del nostro teatro, della nostra manna, dei nostri artigiani chiamati “Maestri” e anche qui chi più ne ha più ne metta, ma naturalmente in senso positivo. Le tradizioni mi sono state tramandate, le ho apprezzate, le mie tradizioni le amo, fanno parte del mio codice genetico. Ricordo anche i vari fermenti a livello culturale, la politica vissuta di destra o di sinistra con veemenza. con amore, con ideali.Credo che Castelbuono stia prendendo la strada del declino, un paese, una città devono avere un loro vissuto, una loro identità che non si rinnegano nemmeno con l’evolversi del tempo; così continuando ci uccideremo con le nostre stesse mani.
Per quanto Il nostro paese sia riconosciuto nell’intera provincia di Palermo come paese virtuoso e di eccellenza ,non è né Milano e nessun altra capitale europea.
Non ci sono quindi eventi culturali di richiamo internazionali ( mostre di Picasso,
Van gogh ecc.,.) “i fermenti culturali ” che la nostra comunità può proporre devono essere contestualizzati alla nostre realtà .
Quindi Castelbuono è già ricca di buone pratiche e i risultati premiano con successo gli eventi pensati nella loro semplicità .
siamo alle solite!
ogni scusa è buona per criticare chi ha portato a Castelbuono migliaia di visitatori e soldi freschi, molti di più di quanto qualsiasi amministratore abbia saputo fare in passato! certo sicuramente il buon vecchio Jhonny non l’avrà fatto gratis, forse qualcosa si può migliorare ma certamente in queste due manifestazioni si vede il paese gremito di gente che anche se solo per un panino lascia a Castelbuono una boccata di ossigeno per i nostri artigiani e commercianti.
Questo turismo “mordi e fuggi” in buona sostanza ha dato certamente più al paese di quanto non avrebbe potuto fare una fiera del libro o una noiosissima conferenza sull’asino spazzino e senza perdere alcuna identità semplicemente perchè la domenica il turista cerca anche questo.
Per questi motivi io dico che se ne dovrebbero organizzare altre e non fare sciacallaggio contro chi si mette in gioco e ci mette la faccia solo per politica avversa.
Si parla di Castelbuono paese turistico e poi si chiudono i bar ed i ristoranti a mezzanotte…. ma secondo voi cosa dovrebbero venire a fare i turisti? tutti a visitare il museo e l’orologio? tutti a passeggiare per i boschi per altro devastati dai cinghiali? nemmeno i pensionati ottantenni sono più interessati! per fortuna ci resta sempre una gita al milocca o all’eremo di liccia….
Non comprendo, cosà ha ispirato il giornalista ha proporre questo titolo.
Basta leggere l’articolo, come hanno fatto alcuni commentatori non faziosi, per comprendere che la stima e l’apprezzamento per l’associazione PromoModanie non è messa in discussione, ho voluto riflettere, prendendo spunto dal successo avuto, dalle manifestazioni organizzati dalla stessa, per riflettere su quale turismo? non mi sottraggo al confronto. Invito i responsabili dell’informazione ad adoperarsi per favorire il dialogo, non favorite polemiche, non cerchiamo più lettori con titoli ad effetto. Aiutiamo a crescere la nostra comunità, riportando il confronto al centro dell’ attività Politica.
Mi scusi, già sindaco e quasi certamente sindaco di nuovo. Facendo due calcoli, “funghi fest” nasce sotto la sua benedizione (era infatti il 2007) e sotto la sua amministrazione. Perché allora non criticava e lo fa solo oggi quando lo stesso evento si effettua con le stesse modalità sotto un’altra amministrazione? Perché siamo prossimi alle elezioni? Ma ci prende per scemi? Questi giochini non funzionano più. La gente ormai è più attenta ed informata e non può essere presa in giro così facilmente. Se ci tiene davvero tanto ad indossare nuovamente la fascia Tricolore, le consiglio di cambiare strategia.
Per quanto riguarda gli indirizzi culturali, provi ad informarsi oltre sciumara della grande considerazione di cui gode il Museo Civico e di tutte le sue iniziative in giro pet l’Italia. Provi a leggere le riviste di settore oppure a partecipare all’inaugurazione di qualche mostra allestita al castello. Forse la prossima volta commentera’ diversamente.
Tanti auguri per la sua campagna elettorale.
Questo modo di organizzare funghi fest è ormai radicato da anni, direi che si è fatto sempre così, prima non c’erano i materassi ma c’erano le coperte, oggi fa presa dirlo perché siamo alle porte delle prossime elezioni, e criticare tutto quello che si organizza, ogni evento a qualcuno serve (secondo lui) per aumentare lo spred.
anche se si è sempre fatto così, al di là di chi abbia mosso la critica e per quali ragioni, si può sempre migliorare. Spero anzi che Jhonny colga la palla al balzo e, da persona intelligente quale è, estrapoli da questa discussione dei motivi di crescita per le due manifestazioni che cura con incredibile passione. E’ fuori di dubbio, a mio avviso, che esse muovano l’economia e il turismo castelbuonese ma se vi è qualche possibilità di farle crescere e migliorare, perché non provarci?
L’infiorata, per addurre un esempio, ha subito dei cambiamenti e dei miglioramenti negli anni. Ricorda quando era curata per la maggior parte da esterni? oggi ha degli ottimi infioratori castelbuonesi ed anche i giovani, mi è sembrato di vedere, si adoperano durante la preparazione. Mi trovo a sperare che non si generino più sterili polemiche ma si aiuti la manifestazione a crescere, non solo in numeri ma anche in qualità, specificità e fantasia (elementi che a Castelbuono non mancano dai tempi della festa della Neve e della Sagra delle Ciliegie).
Rinnovo il prosit a Jhonny e, è il caso di dirlo, ad Maiora!
Ma scusate tutti l’intero incasso di questa manifestazione che fine fa???
C’è chi si arricchisce con questa manifestazione