Tutto quello che non quadra sulla strada del sindaco Cicero

Sulla questione spazio polifunzionale alle Fontanelle l’amministrazione prova a serrare le fila, a trincerarsi sulla propria posizione e scatena il contrattacco a caccia dell’opinione pubblica.

L’ultima trovata sul piano strategico è un video del sindaco Cicero girato sui luoghi dove dovrebbe sorgere la contestata strada ai piedi del Castello, una strada che è tanto cara nei progetti dell’attuale amministrazione.

Il video, per forma e contenuti, ricorda quelli di Troy McClure, il personaggio dei Simpson che da stella in declino di Hollywood è ridotto a tirare a campare con filmati educativi per scolaretti sugli argomenti più disparati.

Caricatura a parte, nella sua trasposizione reale il sindaco, vestendo i panni del profondo conoscitore di Strehler, impartisce una lectio magistralis sulle tecniche teatrali, spiegando che le rappresentazioni moderne sono diverse da quelle dell’ottocento nella velleità di annullare le necessità tecniche avanzate da chi, al contrario, il teatro lo conosce bene per navigata esperienza.

Ma il sindaco Cicero ha girato il video soprattutto per una ragione, e cioè sostenere l’esistenza della futura strada e questo per rispondere all’ultima delle contestazioni effettuate dai Promotori per Le Fontanelle.

Il Promotori, come loro solito, non si sono limitati a sbandierare una protesta, ma l’hanno documentata con riferimenti alla mano che hanno posto in allarme il sindaco imponendogli un cambio di strategia difensiva.

Dal 2017, soprattutto dall’ex sindaco Antonio Tumminello, sentiamo parlare della misteriosa rimozione delle pietre del Castello, ma non si ricordano prese di posizione da parte della maggioranza sulla questione.

Le immagini eloquenti mostrate dai Promotori per Le Fontanelle hanno invece necessitato l’intervento del sindaco nelle vesti di pompiere per spegnere il focolaio pubblico.

Nonostante l’intervento, il focolaio rischia di diventare ugualmente incendio, perché il sindaco ha parlato ma senza dire nulla, non spiegando dove siano state portate le pietre, alludendo ad un luogo sicuro di proprietà del comune, da mantenere segreto neanche fosse quello in cui è custodito il tesoro di Sant’Anna.

Sarebbe stato necessario ed efficace un video girato in quel fantomatico luogo in cui adesso si afferma siano state spostate le pietre. E’ difficile invece pensare che si tratti di pietre che – a detta del sindaco – non avrebbero neanche valore perché non si spiega il mistero di averle poste sotto la copertura degna del segreto di Stato.

Ma torniamo alla strada, il video del sindaco ci mostrerebbe una traccia, quella esistente dopo – e non prima – gli interventi lamentati e documentati dai Promotori che ci mostrano che quella strada non c’era mai stata.

Ma non è questo il punto. Il punto è che si vuole cementificare ulteriormente il poggio del Castello.

Questa cementificazione non è giustificabile dal fatto che la strada sia destinata ad essere solo pedonale e occasionalmente per i furgoni di catering o allestimenti vari.

Una cemetificazione che risulterà sempre intollerabile perfino alla meno radicale delle coscienze ambientaliste; una sensibilità che andrebbe rispettata nei fatti – e non a parole – come richiederebbe il giusto richiamo alle battaglie sostenute dalla Pirajno che in questa vicenda risuona beffardo.

Il video, a tarda sera, è stato seguito da uno sbilenco post del sindaco con il quale ribadiva il concetto di uno spazio destinato al jazz, al rock e ad eventi come Dolcemente nella millantata fiducia di avere in pugno la maggioranza dei castelbuonesi per i quali, nel più classico dei lapsus freudiani, il primo cittadino azzera la prospettiva del teatro.

Le cose non stanno così, e con numeri alla mano si può dimostrare che il popolo ha espresso il proprio desiderio che sta per essere ignorato da un’amministrazione ingrata al passato culturale di Castelbuono.

Dall’altro lato, le ragioni del manipolo di sostenitori – che pur ci sono – della sgraziata idea dell’Eataly alle Fontanelle – tra panelle e crocché – vengono bene rappresentate da un post che ha fatto molto discutere in queste ore.

Un cittadino lamenta che il dibattito sul teatro Le Fontanelle “ha rotto” alla stragrande maggioranza dei castelbuonesi, raccogliendo un’ovazione nella quale spicca la presenza del sindaco, di tutta la sua amministrazione e dei notabili delle sue istituzioni culturali che, nella loro veste istituzionale, potrebbero almeno evitare la condivisione di sguaiate esternazioni.

Questo desiderata del silenzio farebbe comodo a chi vorrebbe calpestare su un tappeto di velluto le ragioni altrui, ammutolendole. Ma i pasdaran dovrebbero sapere che sul red carpet, attori e pubblico vanno dolcemente a nozze per un teatro e non per pasticcini e torte nuziali.

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