Un debito da decine di migliaia di euro: è il movente del delitto di Massimo Scialabba

La vittima non avrebbe restituito i soldi. Di qui l’aggressione mortale

PEPE Nicola Fronte-k4OH-U10402432126734LYG-700x394@LaStampa.itUn debito da alcune decine di migliaia di euro. Sarebbe questa la ragione che ha spinto Nicola Pepe (in foto) a aggredire e uccidere Massimo Scialabba, domenica mattina (15 marzo) a Genola. I due avevano un accordo, secondo la prima ricostruzione dei fatti, per costituire una società, ma il progetto non era andato in porto. I soldi, però, Scialabba non li avrebbe restituiti. Così Pepe l’ha atteso sotto casa, dove l’ha colpito con una spranga e accoltellato. Per poi costituirsi ai carabinieri, che l’hanno arrestato. L’uomo è stato sentito, alla presenza di un legale.

Sulla sua auto pare avesse ancora il coltello, mentre la spranga sarebbe stata abbandonata sul luogo del delitto. A condurre le indagini, coordinate dal pm Attilio Offman, i carabinieri della Compagnia di Savigliano e del Reparto operativo di Cuneo.

(Fonte: LaStampa.it)

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