Unanime il credo dei sindaci per le prossime elezioni regionali: “coraggio di osare”


Il giorno 27 c.m. si sono riuniti a Termini Imerese numerosi sindaci ed amministratori dei Comuni siciliani per proseguire l’esame degli spazi possibili al fine di dare vita ad un movimento  che – sviluppando le intese intervenute nella precedente riunione svoltasi a Castellana Sicula – abbia come scopo la tutela degli interessi degli Enti rappresentati e delle rispettive popolazioni anche innovando l’attuale  sistema dei rapporti istituzionali nell’ambito della Regione.
In tale prospettiva si è convenuto sui seguenti principi fondamentali che saranno oggetto di ulteriori approfondimenti nel corso della prossima riunione convocata per il 31 c.m. a Termini Imerese:

 

A)     La Regione torni allo spirito costituente: sia un Ente di programmazione e regolazione e non una macro-provincia: dia vita ad un programma di sviluppo coerente con le politiche nazionali e dell’U.E.; si doti di una legislazione, di attuazione del programma di sviluppo, “leggera” e de-burocratizzante che preveda procedure agili,  veloci e oggettive/automatiche; si dia corso alla pronta attuazione digitalizzazione della P.A. in esecuzione del relativo codice per conseguire rapidità degli iter procedurali e conseguenti margini di economia nei rapporti dei cittadini e degli imprenditori con la P.A.No alle leggi-provvedimento; si alle leggi che siano immediatamente percepite come strumenti che perseguono interessi generali.

 

B) Territorio e ambiente: azioni mirate, ad ogni livello, a tutelare,   preservare  e promuovere, le risorse naturali, territoriali e ambientali da considerare come fondamentali fattori di sviluppo economico ecosostenibile; programmare la dotazione dei servizi con il fine di evitare la desertificazione che comporta l’implementazione della forza attrattiva demografica dei centri urbani più dotati con il conseguente e già noto negativo effetto che affligge le comunità di dimensioni anagrafiche che vanno oltre la cosiddetta “città a misura d’uomo”;

 

C)     Politiche del personale: la meritocrazia sia il solo elemento che dovrà guidare la scelta dei soggetti più adeguati   a ricoprire determinati ruoli;  spoil-system limitato al personale di stretta collaborazione degli organi politici (uff. di gabinetto); previsione di interventi rapidi per sostituire dipendenti inadeguati; eliminare la funzione del pubblico impiego quale ammortizzatore sociale; salvaguardia delle posizioni di precarietà pur nell’ottica di un loro superamento e chiusura definitiva delle medesime.

 

D)     Sollecitare, nelle opportune sedi, la riflessione sulla necessità di prevedere misure differenziate per favorire lo sviluppo economico delle aree UE marginali che, semplicemente a motivo della loro collocazione geografica, risultano oggettivamente penalizzate nei confronti di quelle già fortemente infrastrutturate ed inserite in realtà socio-economiche assolutamente avanzate.Costituire, tra i Comuni, un organismo “Ente attuatore” che sia in grado di utilizzare le risorse U.E. bypassando lentezze ed incapacità ancora di recente dimostrate dalla Regione.

 

E)      Creare, anche in Sicilia, il Consiglio delle Autonomie locali, Organo di interlocuzione con la Regione in analogia con quanto accade a livello nazionale.

 

 

PROFILO DEL CANDIDATO PRESIDENTE
Non un “professionista” della politica e tuttavia persona che:

 

– abbia esperienza di alta  amministrazione in realtà istituzionali (non necessariamente pubbliche) di elevata complessità;

 

–  sia consapevole delle dinamiche socio-politiche ed economiche e possegga  spiccate capacità di sapervisi inserire e saperle dominare prescindendo da vincoli che scaturiscono da provenienze territoriali;

 

–  non appaia asservito a gruppi di interesse;

 

–  sappia riconoscere il ruolo essenziale dei partiti politici nel nostro sistema democratico e li sappia utilizzare al meglio nell’azione di governo;

 

–    abbia il coraggio di ricercare il consenso senza promettere favori o vantaggi diretti al “particulare”  ma sollecitando la presa di coscienza in ordine alla necessità di affrontare e risolvere le difficoltà esistenti soltanto avendo di mira il perseguimento del bene collettivo/degli interessi generali;

 

–  sappia dare dimostrazione della sua volontà di essere pronto a “servire “ e non a conseguire disegni di affermazione personale (Cincinnato);

 

–  non abbia pendenze di alcun genere (anche potenziali) con “la giustizia”, né abbia mai riportato condanne penali;

 

–  sia l’immagine concreta della totale discontinuità con il recente passato.
(madonielive.com)

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