Unione dei Comuni delle Madonie e SNAI, la denuncia del sindaco di Castellana Sicula

La Giunta regionale ha approvato il documento di Strategia d’Area: “Madonie resilienti: laboratorio di futuro” nell’ambito della programmazione dei fondi strutturali di investimenti europei 2014/2020.
Con la deliberazione numero 172 del 21 aprile 2017, il governo ha dato mandato al dipartimento regionale della Programmazione di “porre in essere tutti gli adempimenti” per iniziare a spendere, quindi rendicontare i circa 40 milioni di euro che pioveranno nei 21 comuni del Paesaggio madonita.
Scuola, viabilità-trasporti e sanità.  La comunità europea investirà su questi tre assi, con qualche piccolo “fuori tema” che riguarda l’agroalimentare e l’efficientamento energetico.

Si è arrivati all’approvazione della Giunta dopo avere consumato quattro “fasi”: candidatura e selezione dell’aree, individuazione dell’area madonita e stesura della bozza di strategia, quindi, preliminare di strategia fino alla stesura definitiva della strategia d’area.

Questa testata ha denunciato fin dall’inizio il mancato coinvolgimento dei resilienti, destinatari dei finanziamenti che dovrebbero arrivare.
Non solo, ha anche messo in evidenza diverse criticità in capo alla definizione dell’iter procedurale che ha portato alla definizione di una “strategia d’area”.

Una delle criticità sta nell’individuazione, nel corso di un’assemblea del PIST- Città Rete Madonie, di Alessandro Ficile, quale coordinatore tecnico della Strategia Nazionale Aree Interne per le Madonie e di Giuseppe Ferrarello, sindaco di Gangi e presidente del PIST, come  “referente d’area”. L’approssimazione delle procedure, oramai divenute una consuetudine, non è saltata agli occhi dei sindaci presenti: l’ordine del giorno dell’assemblea non conteneva il punto specifico. Sarebbe stato trattato tra le “varie ed eventuali”.

La nostra testata non è stata da sola in questa “crociata” di denuncia nel mettere in evidenza palesi sviste, crociata che ci ha fatto guadagnare tanti appellativi negativi.
Da queste parti è più conveniente scrivere che “oggi è una bella giornata”. Ma  vantarsi dello splendore del dono devono essere altri. Altrimenti finisci nel tritacarne.

Ha messo tutto nero su bianco anche un “socio” istituzionale della SNAI, che ha sentito l’esigenza di denunciare la “deriva dirigista in capo ad un ristretto gruppo  di potere che si è insediato al vertice delle Istituzioni”.

Pino Di Martino, sindaco di Castellana Sicula nell’approssimarsi alla fine del suo mandato, non ha dubbi. Nel Paesaggio delle Madonie “tutto si decide e tutto si determina, spesso anche in violazione/torsione di leggi, regolamenti e consuetudini”.

Il primo cittadino di Castellana Sicula inizia con il denunciare “una grave violazione di legge” che potrebbe minare “alla base l’autonomia e la sopravvivenza dei 16 comuni che hanno aderito all’Unione dei Comuni delle Madonie. Una delle forma pattizie scelte per ottenere le provvidenze”.
Secondo Di Martino e non solo, i consigli comunali dei comuni di Alimena, Aliminusa, Caccamo, Castelbuono,  Collesano, Gangi, Gratteri, Isnello, Montemaggiore Belsito, Pollina, San Mauro Castelverde, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Blufi e Bompietro, avrebbero commesso un errore a delegare i rispettivi sindaci a sottoscrivere l’atto costitutivo.

Dall’altro lato, secondo Di Martino, i  sindaci avrebbero commesso un atto illegittimo sottoscrivendo la costituzione di una nuova entità. Avrebbero violato l’articolo 41 della legge regionale  15 del 4 agosto 2015, che riordina gli Enti di area. Nello specifico “è fatto divieto ai comuni di istituire nuove entità,  comunque denominate, ivi compresi gli organismi di cui agli articoli 31 e 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per l’esercizio associato di funzioni, fatte salve quelle previste per legge nonché le convenzioni per l’espletamento di servizi”.

Caltavuturo, Polizzi Generosa, Geraci Siculo, Scillato e Sclafani Bagni, che sono dentro la “Strategia”, ma in una posizione giuridica diversa rispetto agli altri comuni a cui sarebbe stato “imposto” un percorso, illegittimo, secondo il primo cittadino di Castellana Sicula, hanno sottoscritto una “convezione”, “legittima e più opportuna”, incalza Di Martino, per la gestione in comune di alcuni servizi e funzioni.

Il sindaco di Castellana Sicula definisce l’imposizione un “sintomo di arroganza oramai imperante che potrebbe anche nascondere un sistema di favoritismi e corruttela”. “La politica – afferma il primo cittadino – ha il dovere di precedere e anticipare eventuali azioni della magistratura”.

“Siamo stanchi – chiosa nella lettera Di Martino – di subire atteggiamenti prevaricatori, denigratori e vessatori da parte di costoro”.
Il sindaco Di Martino si rivolge ai destinatari della lettera nella speranza che “vogliate intervenire per superare una situazione che si è fatta assai pesante e pericolosa”.

Sulle Madonie si sarebbe costituita una vera e propria “c

abina di regia che tutto decide e tutto determina con metodi antidemocratici e con la connivenza e la copertura – secondo Di Martino – di alcuni Dipartimenti della Regione e perfino della Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

Di Martino scrive di anomalie “non in linea con quanto stabilito nel regolamento di costituzione delle Aree Snai”.
Queste anomalie sono state portate a conoscenza del dipartimento regionale alla programmazione, diretto da Vincenzo Falgares, il quale sarebbe stato chiaro: “La SoSviMa Spa non avrebbe potuto avere più nessun ruolo per tale programma” (2014-2020).

L’anomalia principale risiedeva sulla legittimità della costituzione di una nuova Unione dei Comuni, definita contra legemFalgares in un primo momento sarebbe stato in linea con i Sindaci dissenzienti (8 primi cittadini su 21) salvo poi, come afferma Di Martino: “Lavarsene le mani” e rimandare ai “territori la decisone” di scegliere una forma pattizia tra la convenzione (come hanno fatto tutte le aree SNAI della Sicilia) o la controversa Unione dei Comuni.

In pochi mesi ci sarebbe stato un repentino cambiamento, da parte del dipartimento alla programmazione, al punto che Di Martino azzarda l’ipotesi di un “condizionamento” da parte della “pseudo cabina di regia” e rivolgendosi a Falgares gli pone direttamente delle domanede tra cui una salta di più agli occhi “È stato forse influenzato?”

Di Martino lamenta che le rimostranze dei sindaci non sono state tenute in considerazione e che il referente d’area e il responsabile tecnico avrebbero tirato dritto senza averne alcun titolo.

Il primo cittadino di Castellana Sicula, su carta intestata dell’ente che rappresenta,  lamenta anche il fatto che la strategia ed i piani operativi d’intervento (23 schede prodotte) non siano stati sottoposti all’attenzione dei Consigli Comunali, atteso che interesseranno il Paesaggio delle Madonie almeno per il prossimo quinquennio.

La lettera è stata inviata  al Presidente della Regione, all’assessore alle Autonomie Locali, ai direttori dei dipartimenti regionale alla Programmazione e della Autonomie Locali, alla presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Autorità nazionale SNAI, ai Sindaci, ai Presidenti dei Consigli ed ai Consiglieri Comunali.

(Fonte: Madonienotizie.it – Vincenzo Lapunzina)

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