Uno sparuto numero di soci elegge i vertici del Consorzio Turistico. Alla guida dell’Ente non c’è Antonio Mangia, re Mida del turismo, ma sarebbe indicato un rappresentante di patatine

Uno sparuto numero di soci elegge i vertici del Consorzio Turistico. Alla guida dell’Ente non c’è Antonio Mangia, re Mida del turismo, ma sarebbe indicato un rappresentante di patatine

[ilcaleidoscopio.it – editoriale di Vincenzo Lapunzina]. Oggi vi spieghiamo il motivo per cui Alessandro Ficile e Angelo Cascino, rispettivamente Presidenti della Sosvima Spa ed Imera Sviluppo 2010 devono dimettersi dalle cariche che ricoprono.
Ieri pomeriggio, venerdì 17 ottobre dalle ore 17, nel prestigioso castello di Caccamo si è consumata una delle pagine più nere della storia di questo territorio degli ultimi 20 anni.

 

Vero è che eravamo in un castello e i vari signori del tempo, Prades, Cabrera, Henriquez, Amato e De Spuches avevano il “potere” di decidere e prevaricare le ragioni dei cortigiani e del popolo ma dall’adozione della Costituzione della Repubblica Italiana è sacrosanto il rispetto delle Istituzioni, quindi dello Stato e di tutti gli organi che lo rappresentano.
Nel corso del tentativo di rinnovo delle cariche direttive del Consorzio Turistico Cefalù-Madonie-Himera invece si è verificato tutto il contrario.

 

Tutti i Consiglieri Comunali, i Presidenti dei Consigli e le rispettive Aule Consiliari (diverse delle quali intitolate a chi ha dedicato la propria vita al rispetto della legalità) sono state falcidiate da un atteggiamento prevaricatore assimilabile a quello di chi per “natura” rema contro lo Stato.

 

L’avere sostenuto ad oltranza che “la sostituzione dello Statuto del Consorzio il giorno della sottoscrizione dinanzi al Notaio Francesco Minutella è stata una cosa legittima e di poco conto e che non ha nessuna ripercussione” rispetto ai sacrosanti deliberati dei Consigli Comunali che hanno approvato uno Statuto (e non una bozza!), fa accapponare la pelle.
Saro-Lapunzina-DistrettoTutto questo con la complicità dei due presidenti delle società di sviluppo e l’avallo, nel corso dell’assemblea, di un deputato nazionale che non ha mostrato alcun rispetto del principio di legalità, non prendendo nessuna posizione per impedire quanto stava accadendo. Magda Culotta avrebbe dovuto alzarsi ed andare via, invece che accettare di far parte di un Consiglio d’Amministrazione che nasce sotto la stella della nullità.

 

Da osservatori (accusati di fronte all’Assise dal giovane Angelo Cascino, di avere «combinato fin troppi danni nel corso della settimana», evidentemente facendo riferimento alle verità che abbiamo raccontato sulle pagine de Il Caleidoscopio e che hanno pizzicato chiaramente il presidente di Imera Sviluppo 2010 al punto di censurarci), al netto delle liti e dello spettacolo di basso profilo istituzionale che si è consumato nel corso delle lunghissime tre ore e mezza di “teatrino”, abbiamo provato un brivido avendo ascoltato l’intervento di Alessandro Ficile il quale con un atteggiamento sarcastico, oltre che irrispettoso della platea composta da Sindaci ed addirittura da qualche Presidente di Consiglio (ignaro di quanto si stava consumando) esordisce chiarendo quali sono state le “modifiche” apportate, addirittura leggendole: “Noi abbiamo modificato niente popò di meno che l’articolo 1….”. Esordisce Ficile. Lo stesso ha continuato, con lo stesso tono sarcastico, omettendo ad arte le parti sostanzialmente difformi evidenziate dal Consiglio Comunale di Castellana Sicula, il quale, è utile ricordare, ha dato mandato al Sindaco di Castellana Sicula ed al Segretario Comunale di verificare le difformità che noi de Il Caleidoscopio abbiamo evidenziato in questi mesi, ovvero quelli degli articoli 5 e 12 (n° di quote delle parti pubbliche e private, modalità di cessione delle quote e n° di deleghe).
“Noi” chi? A che titolo? Ai sensi di quale normativa un manipolo di “scienziati” può passare sopra l’autorevolezza dei Consigli Comunali stravolgendo la sostanza di uno Statuto approvato dagli stessi? Se la famigerata “bozza di statuto” (che poi diventa Statuto solo dopo la stipula dell’atto notarile) poteva essere modificata a piacimento, che motivo c’era di farla adottare dai Consigli Comunali? Sarebbe bastata la presenza di Sindaci … Ma veramente pensate che tutto questo può essere accettato passivamente da tutto il resto del territorio?

 

Ecco perché dovete fare le valige! Avete calpestato le Istituzioni e questo non può essere consentito, anche perché sorge un dubbio. Quante volte è successo in precedenza?

 

Si, perché in futuro non vi sarà più consentito.

 

A nulla vale quanto scritto dal Notaio rispetto alle cose che volevate sentire o leggere e che disperatamente avete voluto far passare, nel corso dell’assemblea come una sentenza della Corte di Cassazione!

 

Il Notaio non avrebbe dovuto certificare queste modifiche che, comunque, “risultano affette da nullità per difetto di legittimazione”.
Signori, tutto quello che è avvenuto immediatamente dopo la costituzione del Consorzio, ovvero dal 14 dicembre 2011 ad oggi e quello che disperatamente si cercherà di fare nelle prossime ore è “affetto da nullità”. È tutto fondato su uno Statuto non deliberato dai consigli Comunali altro che “modifiche inique”, non “sostanziali”, ma di cosa stiamo parlando?
A questo punto, ammesso che tutto sia stato svolto secondo i criteri di liceità, quindi sotto il profilo della legittimità sia tutto a posto. Facciamo un breve ragionamento.

 

Meli-Cicero-DolceAl netto delle posizioni coraggiose e razionali assunte dai Sindaci di Cefalù e Castellana Sicula, (che hanno cercato invano di far ragionare gli astanti sulle gravi e inaccettabili difformità statutarie) e più tiepidamente dai Sindaci di Castelbuono e Caltavuturo, i quali hanno abbandonato i lavori in dissenso con chi ha fatto il, mal riuscito, colpo di mano per mettere il cappello su un Consorzio mai nato(!); di altri soci della parte privata che fanno capo a Federalberghi Palermo, Confindustria e al Consorzio Cefalù Holidays i quali in una nota hanno fatto sapere che la loro assenza era, tra le altre motivazioni, “in aperto e totale dissenso con quanti, ancora oggi, minimizzano sulle irregolarità manifestatesi nel Distretto sin dall’atto della sua costituzione”; deiSoci Franco Scancarello (Patto per Geraci) e Luciano Luciani (Forum Associazioni Cefalù e Istituto Fernando Santi) che con delle infuocate dichiarazioni di voto hanno abbandonato anch’essi i lavori; e delle posizioni critiche dei presidenti delle pro-loco, consentiteci una valutazione.
“Presente” in assemblea c’era il più importante tour operator del sud Italia, Antonio Mangia che ha delegato il professor Vincenzo Fasone il quale nel corso dell’assemblea ha argomentato un qualificato intervento che non ha fatto arrossire né Ficile né tantomeno Cascino per tutto quello che negli anni si doveva fare e non si è fatto nel territorio in merito allo sviluppo del turismo e ai relativi investimenti.
Fasone ha confermato in pieno quanto da tempo abbiamo sostenuto «il tema non è portare i finanziamenti a casa. Il tema è quello di riuscire a fare sintesi sulle politiche di sviluppo di un territorio che vanno condivise. Se il tema è quello di intercettare finanziamenti non c’era necessità del distretto bastava Sosvima e Imera Sviluppo. Il ruolo del Distretto deve essere ben altro».
Alcuni dati per aiutarvi nel ragionamento.
Antonio Mangia, il re Mida del turismo, è il Presidente della Aeroviaggi spa che ha un capitale sociale, riportato nel bilancio consolidato del 2013, di 22 milioni di euro. La società ha sede legale a Milano, con direzione generale ed amministrativa a Palermo, ed uffici a Parigi ed in Sardegna.
Al 31 dicembre 2012, le 9 strutture alberghiere in locazione finanziaria e di proprietà contano 2331 camere, con 6876 posti letto, a cui nel 2013 se ne aggiungono, in locazione, altre tre per un totale di 314 camere e 733 posti letto (410 solo a Cefalù, Sporting Club).
In controtendenza a tutte le congiunture internazionali che hanno determinato la famigerata crisi riesce ad incrementare del 13 % le presenze rispetto al 2012 portando sui suoi cuscini ben 715.409 teste!
Signori Ficile e Cascino, che siete i registri di questa comica farsa, ma come avete potuto fare finta di niente rispetto a questa chiara manifestazione di disponibilità, e permettere che una sparuta presenza di soci abbiano votato per acclamazione 9 componenti il Cda i quali potrebbero indicare a presiederlo un rappresentante di patatine? Per carità, tutto il rispetto della persona e della professione che svolge. Ma a guidare un Distretto Turistico non dovrebbero essere operatori del settore?
Inoltre visto che tra i componenti della parte pubblica annotiamo: il Comune di Cefalù, di Pollina, di Campofelice e Imera Sviluppo 2010; e tra quelli della parte privata: Francesco Dolce (Campofelice di Roccella) Giuseppe Neri (Cefalù), Mario Cicero (Gal Isc Madonie – Castelbuono) e gli assenti (!) Aldo Conte (Gangi) e Corrado Cipolla (Sosvima), ma c’è forse qualcuno che fa capo ai volontari delle Pro-Loco? Eppure sono solide realtà che da decenni lavorano instancabilmente e con abnegazione per l’accoglienza e l’animazione delle comunità che ricadono nel Distretto.

 

Dei Sindaci, Amministratori, soci della “parte privata presenti (pochi in totale, in quanto il “capitale” presente sforava di poco il 50 % del valore) chi si assumerà la responsabilità di quanto si è consumato al maniero caccamese? Al netto, anche qui, del Presidente del Parco che con la sua assenza si sarebbe dissociato dalla “pasta con le sarde”.
Chi si assumerà la responsabilità di avere cacciato Antonio Mangia a calci in culo?
Troppi sono gli interrogativi, dobbiamo fermarci, non facciamo che contribuiamo a far ragionare i lettori e turbiamo i sogni di chi vorrebbe maldestramente tapparci la bocca?

 

Per via delle cose successe, quanto accaduto fino ad oggi nel Consorzio va archiviato in una pen drive da mettere in una bottiglia di vetro da abbandonare lungo il litorale tirrenico; magari la bottiglia la troveranno altri territori… Si arricchiscano loro delle brillanti idee che sono state messe in campo in questi anni dalle nostre parti. Per favore mettete dentro pure i progetti che la Regione avrebbe destinato al Consorzio.
Il prezzo Istituzionale che dovremmo pagare è troppo alto rispetto alla miseria che ricadrà su circa trenta comuni.
Signori Presidenti dei Consigli Comunali, Signori Consiglieri Comunali (di ieri e di oggi) se ci siete battete un colpo. In particolare Santo Sabella, Presidente del Consiglio e Consiglieri Comunali di Castellana Sicula.
Vi ricordiamo ch’è partito tutto dal Vostro Consesso.

 

Non abbiate paura!

 

Fonte: www.ilcaleidoscopio.info

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