Week – End all’insegna del gelo, possibili rovesci nevosi

 

Puntuale come un orologio svizzero la massa d’aria artica, proveniente dal mar di Groenlandia, dopo aver invaso la Francia, il Belgio, l’Olanda e la Germania, nella prima mattinata odierna è riuscita a sfondare sul bacino centro-occidentale del Mediterraneo, tramite impetuosi e freddi venti “mistral” che dalla valle del Rodano si sono aperti a ventaglio sul golfo del Leone, per tracimare liberamente attraverso potenti burrasche, con rinforzi di tempesta, verso il mar di Corsica, mar di Sardegna e Canale di Sardegna. I forti venti di maestrale sono tenuti in vita anche da un intenso“gradiente barico orizzontale” che si sta determinando, proprio in queste ore, fra l’Italia e la penisola Iberica, causa lo sviluppo di un processo ciclogenetico fra medio-basso Tirreno e mar Ionio. Difatti, come previsto, il sistema frontale che ieri aveva raggiunto l’Italia grazie al progressivo rinforzo del “getto polare” in quota, che transita con un “Jet Streak” (massimi di velocità del “getto”) fra basso Mediterraneo e coste nord-africane (lungo il bordo meridionale della saccatura artica dove le correnti sono occidentali), e al contemporaneo affondo dal rodano di nuovi impulsi freddi accompagnati da fronti freddi secondari, si è rapidamente evoluto in una ciclogenesi sul medio-basso Tirreno, con lo sviluppo di un minimo barico ad occhiale in rapida evoluzione verso l’alto Ionio e la Grecia settentrionale.

Tale ciclogenesi, ben alimentata dai continui affondi di aria fredda in tracimazione dal Rodano fin verso la Sardegna e la costa algerina, tende a contrastare più ad ovest con il robusto blocco anticiclonico dell’azzorriano, che mantiene i propri massimi di ben 1038 hpa in pieno Atlantico, a largo delle coste portoghesi e di quelle francesi, con un prolungamento degli elementi più settentrionali ad ovest delle Isole Britanniche. Questa contrapposizione fra le opposte figure bariche genera, nel corso della giornata di domani, un forte“gradiente barico orizzontale” che sta attivando l’intensa maestralata che dal golfo del Leone si propaga molto rapidamente al mar di Corsica, mar di Sardegna, Canale di Sardegna, per poi estendersi al Canale di Sicilia, basso Ionio e mar Libico, con venti davvero impetuosi da O-NO e NO. Già dalle prossime ore, con l’ingresso di masse d’aria sempre più fredde, d’estrazione artico marittima, sui che circondano la Sardegna, come sul medio-basso Tirreno, Canale di Sicilia e Ionio, si verificherà un ulteriore e sensibile inasprimento del “gradiente termico verticale”, con l’associato sviluppo di una attività convettiva diffusa che darà la stura a nuovi rovesci e temporali fra la Sardegna, la Sicilia centro-settentrionale e la Calabria tirrenica. Qualche rovescio interesserà pure l’Abruzzo, il Molise, la Basilicata e la Puglia, con nevicate di moderata intensità fin dai 500 metri fra Abruzzo e Molise (in particolare tra l’aquilano, il teramano fino alla provincia di Campobasso, dove si potranno registrare apporti abbondanti) e dai 700-800 metri sul nord della Puglia (neve sul Gargano dai 700 metri), Basilicata e sui rilievi calabresi.

Dalla nottata successiva la quota neve calerà drasticamente pure sulla Sardegna, Campania e sulla Sicilia settentrionale, dove si verificheranno delle precipitazioni nevose, anche a sfogo di rovescio fra Sardegna e nord Sicilia, fin dai 600-500 metri in Sardegna e Campania, sopra i 800-700 metri sulla Sicilia. Ma la fase clou si verificherà proprio durante il fine settimana, fra sabato e domenica, quando gran parte delle regioni meridionali, incluse le isole maggiori, faranno i conti con il freddo e con la neve fin da quote collinari. Domani, con il lento progredire sullo Ionio dei resti di questa circolazione depressionaria nata sul bacino tirrenico, il maltempo insisterà su tutto il meridione, con piogge e rovesci, anche temporaleschi e con fasi grandigene fra Sicilia settentrionale e Salento, pronte a dare luogo a nevicate, anche diffuse, fin dai 600-500 metri, sull’Appennino Abruzzese (specie teramano, l’aquilano e chietino), Appennino Sannita (Campobasso s’imbiancherà per bene), i monti della Dauna e i rilievi più interni della Campania e della Basilicata, dove la neve tornerà ad imbiancare boschi e campagne. Domani un po’ di neve cadrà anche sui monti della Sardegna, specie fra sassarese e nuorese, fin dai 600 metri, in quelli calabresi, fra Pollino e Sila, dai 600-700 metri, e dagli 800 metri su Aspromonte, Madonie, Nebrodi e Peloritani, con le prime spolverate di bianco.

 

Nella giornata di sabato, invece, si assisterà ad un temporaneo miglioramento, con l’attenuazione della ventilazione settentrionale e delle precipitazioni. Solo le regioni più meridionali continueranno ad essere investite da una ritornante fredda settentrionale che continuerà a dispensare ancora dell’instabilità, causa i notevoli contrasti termici fra l’aria fredda in quota in scorrimento sopra la più tiepida superficie marina del Tirreno e dello Ionio (temperature sui +15°C). Tale circolazione di fredde correnti settentrionali, di origini artiche, contrastando con le più tiepide acque superficiali dei mari che circondano l’Italia, produrrà degli annuvolamenti pronti a dare luogo a delle precipitazioni, anche a carattere di rovescio, fra Basilicata, Puglia e Calabria, che assumeranno carattere nevoso fin dai 400-300 metri. Solo sulla Sicilia settentrionale la neve cadrà a partire dai 600-500 metri, in attesa dell’avanzata del nuovo impulso di aria artica, in sfondamento dal Rodano, che nella giornata domenicale raggiungerà le regioni meridionali e la Sicilia, dando la stura a nuovi rovesci di neve, anche sotto i 500 metri fra Madonie, Nebrodi, Peloritani e Aspromonte

(MeteoWeb.eu)

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