Convegno sulle misure di prevenzione a Sant’Anastasia, interventi di Lena con la presenza di Radio Radicale

Il convegno si è svolto presso l’Abbazia Sant’Anastasia di Castelbuono, riconsegnata dopo anni di tristi vicende al suo legittimo proprietario

Sabato 30 marzo si è svolto il convegno “Misure di prevenzione, interdittive e scioglimento dei comuni per mafia” presso l’Abbazia Sant’Anastasia di Castelbuono, organizzato da Osservatorio Misure di Prevenzione e Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. Si è trattato di un ulteriore tassello con il quale l’Osservatorio sulle misure di prevenzione, con la collaborazione di noti giuristi e penalisti sta cercando di porre l’attenzione sulla necessità di una riforma radicale di un istituto, come quello delle misure di prevenzione relative al sequestro dei beni per mafia, nato in una situazione di emergenza, che continua ad esistere senza che vi siano state apportate sostanziali modifiche e che ha messo in luce, attraverso una serie di discutibili applicazioni, limiti di costituzionalità e contraddizioni, nei confronti di elementari diritti di cittadini e imprenditori ai quali sono stati in un primo momento sequestrati i beni e successivamente sono stati riconsegnati i resti di essi poiché tutto era stato divorato da amministrazioni giudiziarie incompetenti o voraci.

Tra i relatori doveva esserci anche Salvo Vitale che, impossibilitato ad andare, ha fatto pervenire un suo intervento nel quale sostiene che la legge sulle misure di prevenzione andrebbe abolita, sia perché, diversamente da quanto previsto dalle norme costituzionali, infrange il diritto della persona a detenere i propri beni e comporta la possibilità del loro esproprio senza un adeguato riscontro penale che ne documenti il loro legittimo o illegittimo possesso, sia perché il giudizio penale è esaustivo e definitivo e non può comportare un giudizio di ripiego che lo rimetta in discussione. L’intervento è stato letto da Pino Maniaci, a nome e per conto dell’emittente Telejato, che da anni si batte, sia per una radicale riforma del sistema preventivo, sia, per la denuncia delle sue discrasie. Si tratta di una battaglia di civiltà nei confronti di coloro che sono stati vittime di un sistema repressivo distorto e malamente utilizzato come strumento di lotta contro la mafia. E significativo che il convegno si sia svolto in quello che, a dire dell’ex prefetto Cannizzo, era considerato il “resort personale della Saguto”, dove la signora dell’antimafia svolgeva annualmente la sua “Summer school” con l’intervento dei più importanti magistrati e giuristi a lei legati. Dopo anni di tristi vicende la struttura è stata riconsegnata al suo legittimo proprietario ing. Lena, che l’ha messa a disposizione degli organizzatori del convegno.

L’articolo continua su TeleJato.it

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